Autore Topic: Che cosa è Arte?  (Letto 6124 volte)

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corripio

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Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #30 il: Mercoledì 14 Luglio 2010, 17:01:12 »
Infatti non è arte: Travaglio era riportato come esempio di cronaca gionalistica appunto, da contrapporre agli scritti di Wilde(bozzetti artistici).
Se leggi sopra capirai ciò che dico.
Tranquilla, non ci sono problemi, caso mai qualcuno leggendo adesso, creda che si parli di Travaglio come artista. ;D

« Ultima modifica: Mercoledì 14 Luglio 2010, 17:03:03 da Corripio »

pattyrose

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Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #31 il: Mercoledì 14 Luglio 2010, 17:08:44 »
Infatti non è arte: Travaglio era riportato come esempio di cronaca gionalistica appunto, da contrapporre agli scritti di Wilde(bozzetti artistici).
Se leggi sopra capirai ciò che dico.
Tranquilla, non ci sono problemi, caso mai qualcuno leggendo adesso, creda che si parli di Travaglio come artista. ;D


Lo devo ammettere... Sei incorregibile... Uno spasso... Grazieeeeeeeeeeee!![/color]

Offline Stefano Toschi

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #32 il: Mercoledì 14 Luglio 2010, 17:17:17 »
L'arte è in origine un saper fare, ovvero l'acquisizione delle tecniche necessarie a fare bene qualcosa. Questo tipo di concezione è certamente inadeguato a definire l'arte quale la intendiamo noi, nel XXI secolo. Tuttavia l'arte rimane essenzialmente un fare: “se ci si preoccupa di quel che ho voluto dire in una certa poesia, rispondo che non ho voluto dire, ma voluto fare, e che fu l'intenzione di fare che ha voluto ciò che ho detto” (Paul Valery). Il fare artistico deve essere creativo, originale, ispirato.
Ma che cosa è l'ispirazione? Certamente una forma di conoscenza, un sentire, infatti l'arte, in quanto esperienza estetica, è conoscenza sensibile, intuizione, un sentire immediato (nel senso di non mediato), e a tal riguardo si distingue dalla conoscenza speculativa e concettuale. Al sentire, l'arte fa riferimento sia per l'ispirazione, sia per l'espressione, anche il fruitore dell'opera sente qualcosa tramite l'opera, infatti un' opera d'arte va sentita prima che capita, la peculiarità della conoscenza ispirata che la ha generata è quella di non essere esprimibile in maniera compiuta: l'interpretazione di un'opera d'arte non può mai risolverla completamente, resta sempre inesauribile, l'opera d'arte non è riducibile ad un significato, rimane sempre qualche cosa d'altro.
Fermo questo, l'oggetto dell'ispirazione può essere pensato come si vuole: il mondo delle idee platoniche: l'idea del bello, il mistero ineffabile della natura, le indecifrabili profondità dell'inconscio...
Poiché intende esprimere qualcosa di inesprimibile l'arte deve ogni volta inventarsi un linguaggio nuovo e unico, ecco le categorie della creatività e dell'originalità. Le tecniche di cui l'artista è in possesso sono un mezzo attraverso il quale egli può creare di volta in volta questo linguaggio originale attraverso il quale esprimere e soprattutto far sentire agli altri la conoscenza che ha colto nell'ispirazione.
Ecco allora: Travaglio si risolve nel contenuto del suo articolo, in Wilde il contenuto può essere del tutto accidentale, c'è qualcos'altro di irriducibile che il lettore sente, qualcosa che il fare artistico, misteriosamente ispirato, vi ha concretizzato.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Clodia

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Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #33 il: Mercoledì 14 Luglio 2010, 22:49:11 »
Giustissimo, ovviamente, il contributo di Stefano.
Un articolo giornalistico ha il fine precipuo della referenza, quindi di informare su qualcosa il lettore; un testo in cui non c'è l'obiettivo referenziale, o dove questo è nettamente inferiore al risalto dato alla forma, è un testo letterario, con varie gradazioni artistiche in sé, quindi estetiche.
« Ultima modifica: Mercoledì 14 Luglio 2010, 22:55:10 da Clodiaf0904 »

Monilèo

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Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #34 il: Mercoledì 14 Luglio 2010, 23:05:33 »
L'Arte, la vera Arte, dovrebbe essere fine a se stessa, e l'Autore che vuol fare un'opera d'Arte deve eseguirla senza altri scopi che non il fine precipuo dell'Arte. Oggi, o almeno da talune parti, il concetto di Arte si esaurisce e termina con l'ottenimento del plauso. Plauso voluto, ricercato, adescato. L'arte non conta. L'essenziale è il riconoscimento. Anche se forzato. Ottenuto questo tutto è a posto. Ci si giudica e ci si sente grandi artisti. E guai a chi osa accennare ad un pensiero contrario. E' come dir male di Garibaldi (almeno così ci si esprimeva un tempo).
Resisterà questo mio commento? Non ci giurerei. Comunque stiamo a vedere...

Offline India

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #35 il: Mercoledì 14 Luglio 2010, 23:42:27 »
non so cos'è arte, anche perchè è un discorso molto soggettivo. Ciò che è arte per me, per altri può non esserlo.
Sicuramente non è arte prendersi gioco degli altri, come alcuni pittori che dipingono un puntino su un foglio bianco.
Arte è quando altri riescono ad interpretare le mie emozioni. 
e non penso che nessuno riesca ad emozionarsi davanti ad un puntino su un foglio.
so per certo cosa non serve all'arte: la cultura, lo studio, l'intellualismo.
l'arte nasce dal cuore, non dallo studio.
in questo somiglia alla fede. E' un dono.
e' pressocche inutile impegnarsi per diventare un artista. Si, forse si verrà plauditi, ma è commercio, non arte.

corripio

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Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #36 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 00:04:43 »
Gabriella, hai ragione i gusti sono soggettivi: meno male.

L'arte è un dono e non richiede studio, intelletto e cultura, dici tu, o applicazione:
ma Mozart o Bach, pensi che non abbiano sgobbato su quei tasti bianchi e neri per riuscire ad esprimere al meglio quel dono?
Non hanno ascoltato altra musica oltre la loro?
Che non abbiano magari migliorato o stravolto dei canoni esistenti, avendoli prima studiati ed assimilati?
E così i vari pittori che hanno fatto gavetta nelle botteghe di bravi ''artigiani'' del rinascimento, non hanno prima studiato nonostante il talento innato?
Leonardo Da Vinci per fare i suoi quadri non andava a sezionare i cadaveri per studiare l'anatomia del corpo umano?
O sono fantasie e leggende quelle che ho riportato oppure dimostrano che la cultura
aiuta il talento e l'ispirazione artistica.
Una brava ballerina, come la Fracci, se non avesse studiato per anni Danza, non sarebbe di sicuro la Fracci che noi conosciamo.

« Ultima modifica: Giovedì 15 Luglio 2010, 00:14:09 da Corripio »

Offline Antonio Terracciano

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Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #37 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 00:51:36 »
Sono senz'altro d'accordo con Corripio e, alla gentile signora Caruso, vorrei far notare che "arte" è anche sinonimo di "artificio", e per questo motivo stesso lontana dalla naturalezza. Il puntino nero sul foglio bianco non piace neppure a me, ma non si può dire che non è arte o, peggio, che è una presa in giro, se esso è stato ideato dal pittore dopo una sua lunga meditazione, per rappresentare qualcosa che il critico d'arte ci spiegherà. E' vero poi che le varie forme d'arte nascono soprattutto dal sentimento, ma mediato da una qualche forma di cultura, almeno elementare; altrimenti anche un semianalfabeta, o un cattivo conoscitore di lingue, potrebbero scrivere una poesia in italiano, o in lingua straniera, zeppa di errori grammaticali e ortografici, sostenendo di aver fatto un'opera d'arte!
non so cos'è arte, anche perchè è un discorso molto soggettivo. Ciò che è arte per me, per altri può non esserlo.
Sicuramente non è arte prendersi gioco degli altri, come alcuni pittori che dipingono un puntino su un foglio bianco.
Arte è quando altri riescono ad interpretare le mie emozioni. 
e non penso che nessuno riesca ad emozionarsi davanti ad un puntino su un foglio.
so per certo cosa non serve all'arte: la cultura, lo studio, l'intellualismo.
l'arte nasce dal cuore, non dallo studio.
in questo somiglia alla fede. E' un dono.
e' pressocche inutile impegnarsi per diventare un artista. Si, forse si verrà plauditi, ma è commercio, non arte.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #38 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 09:22:06 »
Arte come esperienza estetica: Stefano arriva dritto al cuore della questione con illuminante lucidità, al punto che vien quasi voglia di dichiarare chiusa la discussione. Quasi, appunto. Perché Monilèo apre, o per meglio dire riapre un tema direi secolare: quello dell’Arte per l’Arte. Travaglio l’ho citato a caso, Wilde no. Credo che tutti abbiano letto “Il Ritratto di Dorian Gray”, ma non tutti si sono soffermati sulla sua prefazione. La riporto qui, integralmente, perché credo sia altamente stimolante per il prosieguo della discussione:

L'artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l'arte e nascondere l'artista è il fine dell'arte.
Il critico è colui che può tradurre in diversa forma o in nuova sostanza la sua impressione delle cose belle.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore.
Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza.
Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano solo bellezza.
Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto.
L'avversione del diciannovesimo secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio.
L'avversione del diciannovesimo secolo per il romanticismo è la rabbia di Calibano che non vede il proprio volto riflesso nello specchio.
La vita morale dell'uomo è parte della materia dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di un mezzo imperfetto. L'artista non desidera dimostrare nulla. Persino le cose vere possono essere dimostrate.
Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
Nessun artista è mai morboso. L'artista può esprimere qualsiasi cosa.
Il pensiero e il linguaggio sono per un artista strumenti di un'arte.
Il vizio e la virtù sono per un artista materiali di un'arte.
Dal punto di vista formale il modello di tutte le arti è l'arte del musicista. Dal punto di vista del sentimento il modello è l'arte dell'attore.
Ogni arte è insieme superficie e simbolo.
Coloro che scendono sotto la superficie lo fanno a loro rischio.
L'arte rispecchia lo spettatore, non la vita.
La diversità di opinioni intorno a un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale.
Possiamo perdonare a un uomo l'aver fatto una cosa utile se non l'ammira. L'unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente.
Tutta l'arte è completamente inutile.


Offline India

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #39 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 11:38:13 »
Per Corripio,
nel mio ultimo post volevo aggiungere giusto Mozart, ho visto che lo hai fatto tu.
Mozart è l'esempio classico di come l'arte sia un dono. Lui a 4 anni usava la tastiera meglio di me che ho passato anni, anni, anni, anche 12 ore al giorno a suonare il pianoforte.
Per lui la musica era una specie di dono divino che io non ho ricevuto, e per quanto mi sia sforzata decine di anni, non solo non ho mai creato nulla, ma non sono neanche riuscita ad interpretare bene il lavoro degli altri.
Sono una mediocre suonatrice di piano, ma ti assicuro che mi sono applicata quanto un grande concertista.
E' chiaro che è sciocco che io mi sia paragonata a Mozart, ma solo per concettualizzare con un esempio il mio parere.
La poesia, pur avendo letto poco, anzi pochissimo, e l'ho fatto volutamente per non farmi influenzare, mi riesce meglio. Posso sicuramente non piacere, ma ( scusate la presunzione) io mi ritengo un'artista.
Forse un'artista di basso livello, ma pur sempre un'artista.
Ci sono miei colleghi che insegnano lettere, che fanno l'analisi di ogni verso, ma che non sono capaci nè di scrivere in prosa nè in poesia e lo dicono tranquillamente, forse perchè avendo una solida preparazione non si azzardano a scrivere, trovando la cosa presentuosa.
Svevo era ragioniere, Fernando Pessoa mi pare un contabile, che per tutta la vita ha fatto il contabile.
ciao
gabriella

dave_du_demon

  • Visitatore
Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #40 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 11:59:40 »
E a pensare che qualche anno fa pensavo che l'arte fosse inutile! Non ero così superficiale, forse (vedi Wilde).
Con il tempo ho provato ad avvicinarmi... L'arte di "utile" mi avrà dato un po' di gusto (si spera) e di "sensibilità".

L'arte (come la poesia, come l'amore, come l'odio, ecc.) non troverà mai una definizione esauriente. Il suo fascino sta proprio nella sua irrazionalità. Credo.

Sto seguendo con molto interesse la discussione.

Buona giornata.

Dave

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #41 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 12:09:12 »
Chiedo cortesemente, a tutti coloro che volessero intervenire, di rileggere bene e fino in fondo, il primissimo post di questa discussione.
Grazie.

@Dave: hai espresso un concetto interessante, perchè non provi a svilupparlo?

Salvatore Ferranti

  • Visitatore
Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #42 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 12:14:39 »
L'arte è inutile, ma non perchè non serva a niente: tutt'altro.
é inutile perchè dovrebbe nascere da un istinto che, in fin dei conti, è fine a se stesso.
su questo forum ho letto di tante persone che hanno detto di scrivere perchè sentono un impulso dentro, che scrivono perchè hanno voglia di farlo, perchè è un'esigenza interna.
Bene, se lo fanno veramente per questo motivo, allora potranno dare vita ad opere d'arte.
se c'è utilitarismo, allora l'arte diventa decadente, si maschera, si annulla.

Offline Marina Como

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #43 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 13:44:19 »
L'arte è inutile, ma non perchè non serva a niente: tutt'altro.
é inutile perchè dovrebbe nascere da un istinto che, in fin dei conti, è fine a se stesso.
su questo forum ho letto di tante persone che hanno detto di scrivere perchè sentono un impulso dentro, che scrivono perchè hanno voglia di farlo, perchè è un'esigenza interna.
Bene, se lo fanno veramente per questo motivo, allora potranno dare vita ad opere d'arte.
se c'è utilitarismo, allora l'arte diventa decadente, si maschera, si annulla.
Credo che l'arte sia inutile, tanto quanto qualsiasi mezzo di espressione sia usato per esprimere un concetto. Mi spiego meglio: oggetto dell'arte è la comunicazione di un pensiero dall'artista. Se io vedo un bambino morire di fame e voglio dire agli altri che dovremmo prendercene cura, invitare gli altri a condividere il mio pensiero di prendermi cura del bambino, posso gridare, mettere un trafiletto su un giornale, fare un sondaggio porta a porta, volantini ecc... oppure fare un quadro, una musica, una danza, un romanzo ecc..  Bene, tutti questi mezzi sono di per sé non necessari, nessuno è esclusivo, tutti potrebbero essere inutili, non necessari. Ma uno solo di essi potrebbe raggiungere lo stesso scopo dell'altro. (i pittori che dipingono con i piedi perché non hanno le mani, possono fare a meno delle mani nel fare un quadro) L'arte quindi per me non è inutile, è soltanto uno dei mezzi di espressione possibili. E trovare il proprio mezzo espressivo che risulti adeguato, fa della persona un artista, e nessun mezzo può essere adeguato se non lo si possiede nella tecnica: non posso gridare se sono muto, ma posso scrivere sui muri della città! Non posso dipingere con le mani, non le ho "tecnicamente" , senza le dita il moncherino non guida bene il pennello, ma posso usare i piedi, che hanno le dita e posso imparare ad usarle tecnicamente  E' quindi nella efficacia della scelta della tecnica usata e nella sua padronanza che abbiamo maggior risultato nella comunicazione. Maggiore padronanza si ha della tecnica, maggiore sarà la comunicazione. Di un bambino di due anni si possono capire magari solo il novanta per cento delle parole, e potrebbero non bastare per sapere cosa vuole se non capiamo la parola chiave al centro del messaggio (mi dai la bua? vorrebbe dire bumba, ma... e chi lo sà? e soprattutto chi sa che se dicesse bumba,linguaggio prettamente familiare, sarebbe capito? Io potrei dargli una botta in testa da provocargli la bua!)
   Altra meditazione da lanciare:  fra gli istini primordiali (quindi fini a se stessi ed il nostro benessere sopravvivenza) vi è la curiosità, ovvero la conoscenza, Quindi ogni comunicazione è fine a se stessa?
« Ultima modifica: Giovedì 15 Luglio 2010, 13:50:02 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Massimiliano Manocchia

Re: Che cosa è Arte?
« Risposta #44 il: Giovedì 15 Luglio 2010, 14:12:13 »
Marina, sia detto nel rispetto e con il massimo candore: a volte mi trovo in seria difficoltà nel seguire i tuoi ragionamenti. Buona parte di ciò che ho compreso, o che credo di aver compreso, è talmente lapalissiano da rischiare l’ovvietà: l’Arte è una forma di comunicazione – posso esprimere lo stesso concetto con molti mezzi d’espressione diversi – nessuno di questi mezzi è esclusivo – etc. Beh, sì, è tutto vero. Ciò che mi manda in confusione, o meglio, una delle tante cose che mi mandano in confusione è che esordisci dicendo “Credo che l’arte sia inutile, tanto quanto qualsiasi mezzo di espressione sia usato per esprimere un concetto…” (la seconda parte mi è oscura), e più o meno a metà, dopo aver parlato di pittori che dipingono con i piedi, asserisci che “L’arte quindi per me non è inutile…”.
Quando Wilde afferma che “Tutta l’arte è completamente inutile”, lo fa provocatoriamente su due livelli: il primo, più ovvio, è quello del contenuto; il secondo, meno visibile ad una prima occhiata, è quello linguistico. Egli usa “artisticamente” una frase che potremmo definire “mal-formata semanticamente”, e la malformazione sta nella sua incompletezza. Inutile per chi? Inutile per cosa? Inutile a quale scopo? Il contenuto mancante apre l’orizzonte a tutte le possibili interpretazioni e ci costringe a proiettare su quell’affermazione il nostro personale significato. E qui si apre un mondo, che è quello dell’esperienza soggettiva: perché noi attribuiamo senso e significato alle cose (quindi anche all’Arte) filtrandolo attraverso le nostre esperienze, la nostra cultura, il nostro sapere…
Attenzione: quando parlo di esperienza soggettiva non sto parlando di boiate popolaresche del tipo “non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace” o “i gusti sono gusti”. Ne parlo da un punto di vista squisitamente psicologico e filosofico.
Marina, concludo dicendo che accetto sempre volentieri ogni invito alla meditazione e alla riflessione, ma in questo caso non ho capito su cosa inviti a meditare. Ti sarei infinitamente grato se tu volessi provare a rispiegarmelo. Magari con altre parole.