Ultima cosa che voglio è fare la saccente, ma a scanso di equivoci riporto dal vocabolario on line Sabatini Colletti la definizione di femminismo, perché non vorrei si confondessero le idee e si pensasse che dichiararsi femminista sia dire che la donna è superiore od uguale all'uomo dal punto di vista della natura.
femminismo [fem-mi-nì-smo] s.m.
• Movimento sorto nell'Ottocento che propugna la perfetta parità di diritti fra la donna e l'uomo; oggi ha esteso le sue rivendicazioni a ogni campo della vita sociale puntando alla valorizzazione della sensibilità e della cultura femminile
Si, io naturalmente lo esplicito, mi dichiaro femminista.
Riconosco che anche gli uomini hanno qualche punto in cui dovrebbero far riconoscere i loro diritti, ma possono anche aprire un post a parte. Qui si parla di donne.
Mi spiace se ho dato l'impressione di risolvere tutta la questione con la donna-mamma.
In Italia siamo molto, molto lontane dalla parità e dal rispetto, e non sono soltanto le extracomunitarie che prendono le botte dai mariti (ecco, un successo, nato non grazie a quanti ne sminuivano l'ìmportanza è il riconoscimento dello stolking). Io stessa ho accompagnato una mia amica fuori di casa di nascosto dal violento marito, per esempio, e lei era italianissima, come il marito! Io stessa sono consapevole che l'educazione dei figli è in balia di una società che rema contro, tra le veline e i macho, tra il non dire tante cose che accadono nel resto del mondo alle donne e rendere note solo quelle dello spettacolo,
Ed è vero che si torna indietro, e di molto, anche! Specie in Italia: l'educazione sessuale, quella vera, sui contraccettivi, che liberano la donna dalle gravidanze indesiderate, non viene più praticata, gli unici contraccettivi conosciuti sono i preservativi (vivaddio per l' HIV non sono stati ancora eliminati) e la pillola del giorno dopo (provate a chiedere ad un congruo numero di adolescenti se sa cosa è una spirale, un diaframma, e poi mi farete sapere). E soprattutto in Italia essere madre è ancora un intralcio nel mondo del lavoro!
Ed i capo-uffici... indovinate se sono in maggioranza maschi? Dove è la libera scelta di lavorare e seguire anche il figlio se non esistono nidi a cui lasciarli ? Tantissime donne che conosco hanno dovuto abbandonare il lavoro al terzo figlio! E non conosco neanche un padre che lo abbia fatto.
Dove è la parità? L'unica che vedo è sulle strade fuori porta: anche i trans hanno segni di percosse!
Per rispondere invece all'aborto, quante adolescenti sanno che possono partorirlo e non riconoscerlo? Magari lo potrebbe anche riconoscere il padre, ma questo è solo un mio pensiero, e ripeto, fatti degli uomini.