E già, sarebbe facile:
arrendersi e brillare
nel cielo come stelle.
Diamine di stelle!,Che diamine ci stanno a fare ancora in cielo
quando tutto propende per la loro assenza?
Come quando scopri il barattolo di marmellata
ed invece è vuoto, qualcuno è passato prima di te.
C'è sempre qualcuno che passa prima di te,
oppure c'è sempre qualcuno che passa e basta.
O qualcun'altro che passa e non ti passa mai,
anche se è andato, passato, e tu invece no:
resti, resti e rimani.
A pensare a quanto sarebbe facile andarsene,
ma d'altronde allora che diamine avremmo a fare lo spirito di sopravvienza?
Grazie al cielo (o chi per lui, che fa estinguere le stelle, che ci permette di saperlo che... E che diamine ci sarà mai poi di così grande da giustificare un universo!)
lo abbiamo, l'istinto di sopravvivenza, abbiamo questo spirito, od anche a volte ci rimane solo lo spirito, ma anche quello non è male, specie se alimentare.
Ma non serve a dimenticare, e d'altronde non vorrei, altrimenti...
Cosa ci farei qui?
A guardare le stelle che schiacciano la volta verso di me.
Ed è mio questo cielo, solo mio, o forse solo tuo: ecco perché l'universo è tanto grande, eppure non vi è l'inpenetrabilità dei corpi?
Oh si, impenetrabili, i corpi, ma lo spirito?
A me pare che lo spirito stia tutto in fiasco.
Il solo fiasco che appare, tra tutto questo ben di dio, son sicura che è proprio la conoscenza. Già, ma mi conosco, e conosco te, e qualche idea dell'universo me la sono fatta anche io: è un groviglio di pensati universi,
sono anime
che si frantumano in una sola stella, e girano, e girano
Siamo galassie,
siamo cielo.
O forse, potrà darsi, siamo soltanto un buco nero.