vorrei porre una domanda ai redattori
Una poesia di circa 25 versi che non contiene neanche un articolo nè determinativo, nè indeterminativo é da considerarsi sperimentale?
praticamente solo aggettivi, sostantivi, verbi.
grazie
Dipende dalla poesia. Non c'è una regola che conti aggettivi ed articoli. Non è una regola, ma un criterio, e dice che deve essere più importante il significato, l'emozione, che la forma.
Se nella poesia la forma è essenziale, cioè è la parte più importante del lavoro, allora viene considerata sperimentale, altrimenti va bene.
Insomma si cerca di capire se l'autore ha voluto pubblicare una forma di poesia od ha voluto pubblicare una poesia.
Naturalmente questa domanda potrebbe sorgere anche per una poesia in ottava, ad esempio. Cioè vale sia per le forme "nuove" che per quelle "tradizionali".
Quanto la volontà di imporre una forma, di voler scrivere assolutamente in un determinato modo, influenza e conta nella poesia?
Se le immagini poetiche, la capacità di trasmettere emozioni, rimane inalterato, oppure addirittura viene esaltato, dalla forma, allora va bene. Se invece la capacità di trasmissione della poesia è "messo in minoranza", viene sacrificato sull'altare della forma, viene considerata non adatta alla pubblicazione.
Questo, ripeto, è un criterio che si applica sia in chi cerca di produrre forme "strane", figurative, onomatopeiche, sperimentali, sia tradizionali.
Possiamo rifiutare la pubblicazione sia di una poesia che non abbia articoli, tanto per fare il tuo esempio, sia un sonetto in terzine, se ci sembra che la preoccupazione maggiore dell'autore sia stata quella di dargli una determinata forma e non di trasmettere l'emozione.
Scrivere con una forma qualsiasi, sia essa "libera", ma ancora di più sperimentale o tradizionale, richiede capacità particolari e diverse. Le capacità sono più particolari e diverse più la forma è "blindata", cioè con un criterio rigoroso che costringe alla scelta di determinate parole o versi e non altri, e queste parole e versi sono scelti dall'autore non per il loro significato ma perché hanno un determinato suono o struttura, finiscono in una determinata rima o hanno o non hanno certi elementi.
Ammettiamo che uno scriva una poesia, ok. Ammettiamo che la voglia scrivere usando parole che iniziano con tutti i caratteri dell'alfabeto, magari ok. Ammettiamo che voglia usare parole che iniziano con tutti i caratteri dell'alfabeto nell'ordine esatto in cui appaiono nell'alfabeto, beh, è certo molto più difficile che le immagini poetiche, la scelta delle parole e dei versi non ne sia influenzata in modo predominante e che l'autore sia costretto a non usare le immagini poetiche che gli sono venute spontanee ma quelle che è costretto ad usare e che gli sono imposte dalla regola che si è imposto, dalla forma che ha scelto. A questo punto è la forma che comanda l'autore, è la forma che determina la poesia, i versi e le immagini contenute, ed alla fine anche le emozioni. Può darsi pure che ci riesca, ma allora è bravissimo in quella particolare forma, cioè si è esercitato moltissimo prima della pubblicazione. Va bene, si eserciti moltissimo se la vuole fare, ma tutte le sue prove e tentativi li faccia per conto suo, non pubblicandoli, oppure nel forum, e pubblichi solamente quando è diventato così bravo in quella forma da essere arrivato ad un punto in cui la forma non lo condiziona più e vi riesce ad esprimersi liberamente.