Autore Topic: Sul concetto di Poesia  (Letto 11559 volte)

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Offline Massimiliano Manocchia

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #30 il: Lunedì 12 Luglio 2010, 14:18:03 »
Se ne esce solo se accettiamo e ammettiamo i nostri vizi tanto come le nostre virtù, le nostre debolezze tanto come i nostri punti di forza, i nostri limti tanto quanto le nostre aspirazioni...
Se ne esce solo se accettiamo di prendere la vita, e di conseguenza ciò che la vita produce (e l'arte è una di queste cose che la vita produce) per quello che è: un incontro di polarità e dicotomie, nell'accezione ovviamente positiva dei termini. C'è una profonda differenza tra bontà e buonismo...

Offline Amara

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #31 il: Lunedì 12 Luglio 2010, 15:27:50 »
Se ne esce solo se accettiamo e ammettiamo i nostri vizi tanto come le nostre virtù, le nostre debolezze tanto come i nostri punti di forza, i nostri limti tanto quanto le nostre aspirazioni...
Se ne esce solo se accettiamo di prendere la vita, e di conseguenza ciò che la vita produce (e l'arte è una di queste cose che la vita produce) per quello che è: un incontro di polarità e dicotomie, nell'accezione ovviamente positiva dei termini. C'è una profonda differenza tra bontà e buonismo...
...già.. si.. una grande differenza...
ed anche sulla bontà stessa... ci sarebbe di cui parlare.... credo sia rara quella davvero pura.... e difficilmente riconoscibile.... penso sia, anche quella più sincera, comunque  assecondare un nostro bisogno... e l'umiltà.. spesso..(e parlo anche per me ovviamente)...  un abito all'insicurezza....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Alami67

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #32 il: Martedì 13 Luglio 2010, 20:41:06 »
Scusate se mi intrometto ma , secondo me, che giudica le poesie in questo sito in particolare e decide di metterle nel portfolio personale o di toglierle perché, a suo parere sono " prosa poetica", si prende una responsabilità, quella di seguire una linea che è quella del sito. Io premetto che sono in assoluto disaccordo con le Loro scelte ed è una scelta mia se donare parte delle mie poesie o meno, ma non credo che i giudizi siano tanto corretti, mi sembra che siano viziati da una visione del testo poetico assolutamente arcaica e poco obiettiva. Ma grazie alla grande rete ognuno può decidere se restare a scrivere qui o guardare in giro. Tutt'oggi scrivere è uno dei siti migliori ma, forse, andrebbero riveduti alcuni metri di giudizio. Con rispetto
Alfio A. Licciardello

Offline paolo corinto tiberio

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #33 il: Mercoledì 25 Agosto 2010, 19:12:21 »
poesia è la trasformata dell'essere... e bisogna imparare moltissima geometria... 
salvatico è quel che si salva

ferdan21

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #34 il: Martedì 26 Ottobre 2010, 13:47:07 »
Se ne esce solo se accettiamo e ammettiamo i nostri vizi tanto come le nostre virtù, le nostre debolezze tanto come i nostri punti di forza, i nostri limti tanto quanto le nostre aspirazioni...
Se ne esce solo se accettiamo di prendere la vita, e di conseguenza ciò che la vita produce (e l'arte è una di queste cose che la vita produce) per quello che è: un incontro di polarità e dicotomie, nell'accezione ovviamente positiva dei termini. C'è una profonda differenza tra bontà e buonismo...

sono d'accordo con te

Offline Fuori

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #35 il: Martedì 26 Ottobre 2010, 21:11:33 »
Io credo che in poesia si possa solo credere alla teoria del caos questo perchè viene da dentro, non è una legge matematica e in quanto tale si può solo ammirare, né comprendere né giustificare, le varianto sarebbero troppe e sicuramente poco attendibili
...il motivo per cui nascono queste domande è che qualcuno si sente molto poeta e gli sembra che qualcun altro  scrivendo in altro modo denigri il suo lavoro
 se ognuno guardasse solo al suo pezzettino non ci sarebbe nessun problema e non cercherebbe nessuna risposta, se scrivendo una poesia senti che è tale...beh è poesia. Inutile anche andare a cercare il limite con la prosa, non è scritto da nessuna parte quindinon è verificabile.

Vi lascio con un piccolo estratto del discorso di Eugenio Montale alla premiazione del Nobel...pensare che lui stesso si chiedeva se fosse ancora necessaria la poesia


Diversa è la questione se ci si riferisce alla reviviscenza spirituale di un vecchio testo poetico, il suo rifarsi attuale, il suo dischiudersi a nuove interpreta-zioni. E infine testa sempre dubbioso in quali limiti e confini ci si muove parlando di poesia. Molta poesia d'oggi si esprime in prosa. Molti versi d'oggi sono prosa e cattiva prosa. L'arte narrativa, il romanzo, da Murasaki a Proust ha prodotto grandi opere di poesia. El il teatro? Molte storie letterarie non se ne occupano nemmeno, sia pure estrapolando alcuni geni che formano un capitolo a parte. Inoltre: come si spiega il fatto che l'antica poesia cinese resiste a tutte le traduzioni mentre la poesia europea è incatenata al suo linguaggio originale? Forse il fenomeno si spiega col fatto che noi crediamo di leggere Po Chü-i e leggiamo invece il meraviglioso contraffattore Arthur Waley? Si potrebbero moltiplicare le domande con l'unico risultato che non solo la poesia, ma tutto il mondo dell'espressione artistica o sedicente tale è entrato in una crisi che è strettamente legata alla condizione umana, al nostro esistere di esseri umani, alla nostra certezza o illusione di crederci esseri privilegiati, i soli che si credono padroni della loro sorte e depositari di un destino che nessun'altra creatura vivente può vantare. Inutile dunque chiedersi quale sarà il destino delle arti. E' come chiedersi se l'uomo di domani, di un domani magari lon-tanissimo, potrà risolvere le tragiche contraddizioni in cui si dibatte fin dal primo giorno della Creazione (e se di un tale giorno, che può essere un'epoca sterminata, possa ancora parlarsi).
per chi volesse leggerselo tutto

http://nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/1975/montale-lecture-i.html
e l'Angelo Gli portò il cuore di piombo e l'uccello morto.
"Hai scelto bene" gli disse Dio, "poichè nel mio giardino del Paradiso questo uccellino canterà in eterno, e nella mia città d'oro il Principe Felice mi loderà".

Oscar Wilde "Il principe Felice"

Offline Moreno Tonioni

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #36 il: Martedì 26 Ottobre 2010, 22:12:25 »
Questo allora"


è come prima
o l'altra volta
o la volta precedente a quella.
ecco un cazzo
ecco una figa
ed ecco i guai.
soltanto che ogni volta
pensi
bè adesso ho imparato:
le lascerò fare quello
e fare questo,
non mi interessa più
solo un po' di comodità
un po' di sesso
e un amore
minimo.

adesso aspetto ancora
e gli anni davanti sono sempre meno.
ho la mia radio
e i muri della cucina
sono gialli.
conservo le bottiglie vuote
e ascolto
i passi.

spero che la morte contenga
meno di questo.


...è di un tizio.... un certo  Charles Bukowski.....

è poesia?

Forse non è poesia... certamente lui è il mio amato buk  ;)
moreno

ferdan21

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #37 il: Mercoledì 27 Ottobre 2010, 13:58:03 »
Forse non è poesia... certamente lui è il mio amato buk  ;)

per me è poesia..

ferdan21

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #38 il: Mercoledì 27 Ottobre 2010, 14:01:47 »
Io credo che in poesia si possa solo credere alla teoria del caos questo perchè viene da dentro, non è una legge matematica e in quanto tale si può solo ammirare, né comprendere né giustificare, le varianto sarebbero troppe e sicuramente poco attendibili
...il motivo per cui nascono queste domande è che qualcuno si sente molto poeta e gli sembra che qualcun altro  scrivendo in altro modo denigri il suo lavoro
 se ognuno guardasse solo al suo pezzettino non ci sarebbe nessun problema e non cercherebbe nessuna risposta, se scrivendo una poesia senti che è tale...beh è poesia. Inutile anche andare a cercare il limite con la prosa, non è scritto da nessuna parte quindinon è verificabile.

Vi lascio con un piccolo estratto del discorso di Eugenio Montale alla premiazione del Nobel...pensare che lui stesso si chiedeva se fosse ancora necessaria la poesia


Diversa è la questione se ci si riferisce alla reviviscenza spirituale di un vecchio testo poetico, il suo rifarsi attuale, il suo dischiudersi a nuove interpreta-zioni. E infine testa sempre dubbioso in quali limiti e confini ci si muove parlando di poesia. Molta poesia d'oggi si esprime in prosa. Molti versi d'oggi sono prosa e cattiva prosa. L'arte narrativa, il romanzo, da Murasaki a Proust ha prodotto grandi opere di poesia. El il teatro? Molte storie letterarie non se ne occupano nemmeno, sia pure estrapolando alcuni geni che formano un capitolo a parte. Inoltre: come si spiega il fatto che l'antica poesia cinese resiste a tutte le traduzioni mentre la poesia europea è incatenata al suo linguaggio originale? Forse il fenomeno si spiega col fatto che noi crediamo di leggere Po Chü-i e leggiamo invece il meraviglioso contraffattore Arthur Waley? Si potrebbero moltiplicare le domande con l'unico risultato che non solo la poesia, ma tutto il mondo dell'espressione artistica o sedicente tale è entrato in una crisi che è strettamente legata alla condizione umana, al nostro esistere di esseri umani, alla nostra certezza o illusione di crederci esseri privilegiati, i soli che si credono padroni della loro sorte e depositari di un destino che nessun'altra creatura vivente può vantare. Inutile dunque chiedersi quale sarà il destino delle arti. E' come chiedersi se l'uomo di domani, di un domani magari lon-tanissimo, potrà risolvere le tragiche contraddizioni in cui si dibatte fin dal primo giorno della Creazione (e se di un tale giorno, che può essere un'epoca sterminata, possa ancora parlarsi).
per chi volesse leggerselo tutto

http://nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/1975/montale-lecture-i.html

Da quando la poesia ha perso le sue regole, è diventato maledettamente complicato riuscire a distingere l'arte dall'inutile, l'immondizia dalle perle.
un pò come nella pittura, con l'astrattismo.
oggi chiunque, senza saper dipingere, è autorizzato ad imbrattare tele con quattro colpi di pennello, e dire di aver prodotto un capolavoro...

Offline Antonio Terracciano

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #39 il: Mercoledì 27 Ottobre 2010, 20:14:00 »
Sono molto d'accordo con Cori, col suo breve ma denso intervento del 25 agosto: la poesia è soprattutto geometria (e matematica, e musica... ) . Cfr., ad esempio, volendo, la mia "Musica, poesia, matematica".

Offline Eirene

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #40 il: Giovedì 28 Ottobre 2010, 08:44:37 »
il mio invece è un discorso viscerale sicuramente ben lontano dall'essere dotto o forse anche intelligente, l'arte in generale dunque anche la poesia,  per me è come un "bacio"... le sensazioni che lascia variano da persona a persona...  può essere un bacio apppena accennato, appassionato, prepotente, non voluto, insignificante... ti tocca, ma può non toccarti... del resto nell'arte vediamo ciò che cerchiamo, quasi mai quello che l'artista vuole comunicare...
 :angel:

ferdan21

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #41 il: Giovedì 28 Ottobre 2010, 12:08:25 »
il mio invece è un discorso viscerale sicuramente ben lontano dall'essere dotto o forse anche intelligente, l'arte in generale dunque anche la poesia,  per me è come un "bacio"... le sensazioni che lascia variano da persona a persona...  può essere un bacio apppena accennato, appassionato, prepotente, non voluto, insignificante... ti tocca, ma può non toccarti... del resto nell'arte vediamo ciò che cerchiamo, quasi mai quello che l'artista vuole comunicare...
 :angel:

in parte hai ragione...
però non dobbiamo commettere l'errore di considerare tutti i baci " appassionati e speciali". ci sono baci insignificanti, baci che non servono...ed era meglio evitarli.
l'arte non è solo improvvisazione...

Offline India

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #42 il: Giovedì 28 Ottobre 2010, 12:12:32 »
Ma cos’è poesia?


Miao miao bao bao
coccodé cip cip:
bestiale

Baci baci bibi bibi
baci baci cipi cipi:
confidenziale

Numerare  i poeti
col microscopio:
delirio

Ti amo in ogni
circostanza:
prosa

Il cielo confonde
le sue gambe:
idiozia

Il pene penetra
nella vagina:
educazione sessuale

La spada affonda
e ...il tuo sospiro
porno-erotismo

Giorno e notte
ti prendo a botte:
filastrocca

Berlusca Di Pietro
Bossi:
politica

Ah ah ah ah ah ah
ah ah ah:
ridicola

ehm ehm ehm ehm
ehm ehm:
bacchettona

tttttti aaammmo
ddda mmmorrriiire:
balbuziente

Porca vacca
di una troia:
volgare

Al parco i bambini
giocano:
pensiero verticale

Sull'azzurro mar
il fruscio del vento:
P O E S I A


Per tutti quelli che pensano che gli altri non facciano  poesia

Offline India

Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #43 il: Giovedì 28 Ottobre 2010, 12:18:20 »
Buk poteva permettersi di scrivere una poesia come quella su riportata,  solo perchè si chiamava Buk, allo stesso modo come Picasso poteva permettersi su una tela di " disegnare " un puntino.
Se domani uno di noi su una tela dipinge un trianglo equilatero non se lo fila nessuno. Questo è indubbio.

ferdan21

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Re: Sul concetto di Poesia
« Risposta #44 il: Giovedì 28 Ottobre 2010, 12:36:20 »
Buk poteva permettersi di scrivere una poesia come quella su riportata,  solo perchè si chiamava Buk, allo stesso modo come Picasso poteva permettersi su una tela di " disegnare " un puntino.
Se domani uno di noi su una tela dipinge un trianglo equilatero non se lo fila nessuno. Questo è indubbio.

e allora vedi che la cosiddetta arte non è "roba di tutti?".
CHE ci piaccia o no, c'è chi se lo può permettere (per tanti motivi, e oggi c'è pure la pubblcità), e chi no...