Solo una brevissima selezione personale di questo poeta atipico, appassionato e così importante - insieme ad altri - per lo sviluppo della poesia italiana nel dopoguerra, che ci ha lasciati da un giorno.
In memoria.
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l'imperativo categorico dice:
mangiare, bere, e, soprattutto, fottere:
(fottere il più possibile, per certo): (e al meglio, se ci riesci, se ci puoi):
(io ci ho speso una vita, a farti questo: (e adesso me lo so, l'ho spesa bene):
dilettissima complice, mia sposa: sono un gatto lupesco, e laido, e lieto.
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ti esploro, mia carne, mio oro, corpo mio, che ti spio, mia cruda carta nuda,
che ti segno, che ti sogno, con i miei seri, severi semi neri, con i miei teoremi,
i miei emblemi, che ti batto e ti sbatto, e ti ribatto, denso e duro, tra le tue fratte,
con il mio oscuro, puro latte, con le mie lente vacche, tritamente, che ti accendo,
se ti prendo, con i miei pampani di ruggine, mia fuliggine, che ti aspiro, ti
(respiro,
con le tue nebbie e trebbie, che ti timbro con tutti i miei timpani, con le mie dita
che ti amano, che ti arano, con la mia matita che ti colora, ti perfora, che ti adora,
mia vita, mio avaro amore amaro:
io sono qui così, la zampa del mio uccello, di
(quello
che ti gode e ti vigila, sono la papilla giusta che ti degusta, la pupilla che ti vibra
e ti brilla, che ti tintinna e titilla: sono un irto, un erto, un ermo ramo, io che
ti pungo, mio fungo, io che ti bramo: sono pallida pelle che si spella, mia bella, io,
passero e pettirosso del tuo fosso: io la piuma, io l'osso, che ti scrivo: io, che ti
(vivo:
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esiste il vuoto tempo dell'attesa, esistono irrazionali
meteore e, ad occhi aperti, ciechi nomadismi:
esiste
(in forma informe di ballata) la vuota attesa del vuoto (le nobili
attenzioni, la profonda pietà cristiana, i misteri dell'anima,
la luce...)
esistono gli "stati di necessità", esistono i governi
di (centro-)destra
oh, al confine con la mia catastrofe, esisti, catastrofico
sguardo d'amore, sempre
(...ma resiste,
figlio, inamabile e vero, il duro tempo della nostra storia).