... Esso può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed essere necessarie: a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui; b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell'ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.
Beh, se non si viene meno alle lettere a e b del 3 comma, sic et simpliciter, il problema non si pone.
Quello che tu dici è proprio ciò che ha impedito la pubblicazione della tua poesia e di molte altre.
Una persona ha diritto al rispetto della propria religione ed una poesia che insulta il suo dio infrange questo diritto. Nel sito, se togliamo una poesia del genere, si urla alla censura ed al diritto di parola, senza capire che invece viene tolta proprio per il rispetto dei diritti della persona. E tu citando la dichiarazione dei diritti dell'uomo ce lo confermi.
Troppe volte chi ha protestato nel sito lo ha fatto nel nome dei propri diritti, senza rendersi conto che esercitare il suo diritto voleva dire calpestare i diritti degli altri. Libertà non vuol dire che gli altri non hanno più diritti, libertà non vuol dire che sei solo tu che hai diritto e gli altri devono subire. Non esiste una tale libertà, perché si chiama sopraffazione.
Comunque, sto facendo una sezione per i racconti ed altre forme, una volta fatta è possibile creare una sezione privata in cui chi voglia estendere i propri diritti sopra i diritti degli altri lo possa fare. Però deve essere chiusa, lo prescrive la legge, sia in scrittura che lettura. Cioè possono entrare a scrivere ed a leggere solamente chi sia stato abilitato tramite apposita richiesta e dichiarazione.
Non ci sarà alcuna redazione, alcun controllo, chiunque pubblica quello che vuole. Ma lo possono leggere solo chi ha l'abilitazione, i visitatori normali non vi possono entrare.
Per avere l'abilitazione bisognerà dimostrare di essere maggiorenni (tramite l'invio di copia della carta d'identità) ed aderire ad un supplemento di regolamento impegnandosi a, fra l'altro, scrivo quello che mi viene in mente adesso:
- non riportare nel sito o nel forum nessun riferimento o citazione di quanto scritto all'interno della sezione privata (ad esempio non portare nel forum pubblico discussione nate nell'area privata)
- non citare e non parlare di persone del sito che non abbiano accesso all'area privata (ad esempio non usare l'area privata per insultare autori dell'area pubblica, approfittando del fatto che essi non hanno la possibilità di leggere e rispondere)
- non protestare per i testi presenti per nessun motivo e non richiederne la cancellazione o l'intervento della redazione (ad esempio se un testo oltraggia la vostra religione o morale)
- rinuncia ad ogni azione civile e penale nei confronti della redazione e del sito per quanto presente nell'area riservata
- assumersi in pieno ogni responsabilità civile e penale per quanto scritto e pubblicato
...
Rimangono però da definire i limiti, se ve ne devono essere, visto che a rigore di logica alcune espressioni di libertà di parola sono reati.
Ad esempio, la questione dell'incitamento alla violenza ed alla discriminazione. Se uno risponde alla tua poesia con "quelli come te devono morire impiccati", e ammesso? E se qualcuno pubblica un testo per dire che "i negri ed i siciliani vanno bruciati sulla brace dei roghi degli ebrei"? E' la libertà di cui la poesia ha bisogno o reato?
C'è anche la questione degli insulti. Se pubblichi una poesia ed uno commenta, perdonate, faccio un esempio esplicito ma lo censuro, "sei una str**** imbec**** e scrivi solo cazz***, ma vai a cac*** tu e tua madre quella putt***" cosa è, libertà di cui la poesia ha bisogno e quindi è ammesso o no?
Voglio dire, volete una sezione privata per avere libertà di scrivere quello che volete, si, ma cosa volete leggere, veramente tutto quello che gli altri hanno libertà di scrivere?
Perché il problema è questo: ognuno vuole avere la libertà assoluta di scrivere, ma poi non vuole dare agli altri la libertà assoluta di scrivere.