Autore Topic: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa  (Letto 1571 volte)

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wallace76

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Buongiorno  :D!

Ho deciso di postare sul forum la richiesta, già anticipata a mezzo e-mail alla Redazione, in risposta ad un testo proposto per il tema “vittime dell’ignoranza”, poesia che già dal titolo  s’annuncia “ehm, senza fronzoli” e, coerentemente, respinto, nel rispetto del vigente regolamento del sito, di potere implementare una sezione riservata agli autori maggiorenni e consenzienti, in cui pubblicare tutti quei testi in cui venga adoperato un linguaggio esplicito, di enfasi adulta utilizzata solo allo scopo di denunciare, esorcizzare ed affrontare, senza filtri di sorta, tematiche precise, delicate e scottanti, degne di un approfondimento incisivo, di cui la poesia è fisiologicamente foriera.

Ritengo, e lo dico con serenità e con intenzioni propositive in questa sede deputata, democraticamente, al dialogo, che nel rispetto del regolamento sia possibile, ed in linea con il principio inalienabile della libertà d’espressione, ricorrere ad espressioni dirette, senza l’ovatta pedissequa o la museruola moralistica dell’eufemismo tautologico e aprioristico, (non è un j’accuse sul livello dei testi o del sito ma una considerazione generale sulla libertà di espressione e sul rigore attuativo che spesso sconfina in censura cautelativa) a patto che questo non venga utilizzato in modo strumentale e sensazionalistico, che non inciti o fomenti l’odio, la violenza, la divisione, la discriminazione sessuale o razziale, religiosa e sociale, così come, a prescindere dall’esistenza di leggi in materia, il comune senso del rispetto dovrebbe suggerire.

Mi permetto di citare l’art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani:
1. Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.
2. Ogni individuo ha il diritto alla libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta.
3. L'esercizio delle libertà previste al paragrafo 2 del presente articolo comporta doveri e responsabilità speciali. Esso può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed essere necessarie: a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui; b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell'ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.

Beh, se non si viene meno alle lettere a e b del 3 comma, sic et simpliciter, il problema non si pone.

È trascorso più di qualche annetto, da una mia personale e piacevole esperienza, nella veste febbrile di moderatore – propositore (motivo per il quale apprezzo e sostengo le fatiche dei redattori),  d’un sito analogo, Net Poets Society, chiuso dopo tre anni d’attività per le tristi faide interne agli utenti, determinate non da diatribe letterarie ma d’opinioni rissose sul Forum d’attualità e libero pensiero, e proprio sulla scorta dell’esperienza maturata su una piattaforma quasi analoga, posso garantirvi che la sezione con il bollino rosso in cui transitavano tutti quei testi “dry”, spesso e volentieri, per l’alta valenza poetica e di contenuto, spiegavano le ali a vibranti e civili discussioni sull’apposito Forum dedicato ai testi degli autori, del quale ero una sorta di PJ  :)

Spero che questo mio input possa avere riscontro, quantomeno, nei vostri feedback  ;)

Respect

Ale
« Ultima modifica: Martedì 18 Maggio 2010, 13:11:32 da Marina Como »

Offline Amara

Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #1 il: Martedì 18 Maggio 2010, 15:37:17 »
..appoggio incondizionatamente la proposta...
la poesia ha bisogno di libertà.. sopra ogni cosa....
perciò per non limitarla tristemente... credo che una sezione per adulti
sarebbe un'ottima soluzione...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #2 il: Martedì 18 Maggio 2010, 17:27:06 »
Come già detto dalla più sagace Marina como è un pensiero spesso accarezzato ma paventato non per sfiducia nei poeti ma perchè potrebbe dare adito(la categoria) all'invio di ben altri testi.

Riguardo la tua ,che ho letto domenica se non erro, il punto era se vi era un uso o un abuso di immagini forti.
Come scritto nella motivazione di non convalida il testo esprimeva certamente un autentico interesse verso la 'questione' ma oltrechè per la tutela dei minori esso stesso poteva essere frainteso da coloro che intendeva 'difendere' e far comprendere

a volte(è capitato anche a me più volte) quando ci teniamo molto ad un argomento ed esso è divenuto parte integrante del nostro essere perdiamo di vista il fatto che chi legge non lo conosce e deduce il significato dalle parole 'evidenti' che vede(mi si perdoni il gioco di parole)

poco tempo fa in redazione venne inviato un testo su di un'altro argomento scottante..era un testo delicato ma d'opinione(dunque non c'era problema di parole forti) abbiamo deciso di non pubblicarlo perchè 'troppo' diretto' e non conosciamo la vita dei lettori..
faccio un esempio:se io dico che è una bastardata abbandonare i cani non è uguale se dico che chi li abbandona deve morire....

spero di essermi spiegata e ri.leggerti presto

Offline Webmaster

Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #3 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 10:06:24 »
... Esso può essere pertanto sottoposto a talune restrizioni che però devono essere espressamente stabilite dalla legge ed essere necessarie: a) al rispetto dei diritti o della reputazione altrui; b) alla salvaguardia della sicurezza nazionale, dell'ordine pubblico, della sanità o della morale pubbliche.

Beh, se non si viene meno alle lettere a e b del 3 comma, sic et simpliciter, il problema non si pone.
Quello che tu dici è proprio ciò che ha impedito la pubblicazione della tua poesia e di molte altre.
Una persona ha diritto al rispetto della propria religione ed una poesia che insulta il suo dio infrange questo diritto. Nel sito, se togliamo una poesia del genere, si urla alla censura ed al diritto di parola, senza capire che invece viene tolta proprio per il rispetto dei diritti della persona. E tu citando la dichiarazione dei diritti dell'uomo ce lo confermi.
Troppe volte chi ha protestato nel sito lo ha fatto nel nome dei propri diritti, senza rendersi conto che esercitare il suo diritto voleva dire calpestare i diritti degli altri. Libertà non vuol dire che gli altri non hanno più diritti, libertà non vuol dire che sei solo tu che hai diritto e gli altri devono subire. Non esiste una tale libertà, perché si chiama sopraffazione.

Comunque, sto facendo una sezione per i racconti ed altre forme, una volta fatta è possibile creare una sezione privata in cui chi voglia estendere i propri diritti sopra i diritti degli altri lo possa fare. Però deve essere chiusa, lo prescrive la legge, sia in scrittura che lettura. Cioè possono entrare a scrivere ed a leggere solamente chi sia stato abilitato tramite apposita richiesta e dichiarazione.
Non ci sarà alcuna redazione, alcun controllo, chiunque pubblica quello che vuole. Ma lo possono leggere solo chi ha l'abilitazione, i visitatori normali non vi possono entrare.
Per avere l'abilitazione bisognerà dimostrare di essere maggiorenni (tramite l'invio di copia della carta d'identità) ed aderire ad un supplemento di regolamento impegnandosi a, fra l'altro, scrivo quello che mi viene in mente adesso:
- non riportare nel sito o nel forum nessun riferimento o citazione di quanto scritto all'interno della sezione privata (ad esempio non portare nel forum pubblico discussione nate nell'area privata)
- non citare e non parlare di persone del sito che non abbiano accesso all'area privata (ad esempio non usare l'area privata per insultare autori dell'area pubblica, approfittando del fatto che essi non hanno la possibilità di leggere e rispondere)
- non protestare per i testi presenti per nessun motivo e non richiederne la cancellazione o l'intervento della redazione (ad esempio se un testo oltraggia la vostra religione o morale)
- rinuncia ad ogni azione civile e penale nei confronti della redazione e del sito per quanto presente nell'area riservata
- assumersi in pieno ogni responsabilità civile e penale per quanto scritto e pubblicato
...
Rimangono però da definire i limiti, se ve ne devono essere, visto che a rigore di logica alcune espressioni di libertà di parola sono reati.
Ad esempio, la questione dell'incitamento alla violenza ed alla discriminazione. Se uno risponde alla tua poesia con "quelli come te devono morire impiccati", e ammesso? E se qualcuno pubblica un testo per dire che "i negri ed i siciliani vanno bruciati sulla brace dei roghi degli ebrei"? E' la libertà di cui la poesia ha bisogno o reato?
C'è anche la questione degli insulti. Se pubblichi una poesia ed uno commenta, perdonate, faccio un esempio esplicito ma lo censuro, "sei una str**** imbec**** e scrivi solo cazz***, ma vai a cac*** tu e tua madre quella putt***" cosa è, libertà di cui la poesia ha bisogno e quindi è ammesso o no?
Voglio dire, volete una sezione privata per avere libertà di scrivere quello che volete, si, ma cosa volete leggere, veramente tutto quello che gli altri hanno libertà di scrivere?
Perché il problema è questo: ognuno vuole avere la libertà assoluta di scrivere, ma poi non vuole dare agli altri la libertà assoluta di scrivere.
« Ultima modifica: Mercoledì 19 Maggio 2010, 10:14:32 da Luigi. »

wallace76

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Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #4 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 10:46:11 »
Buongiorno anche a te Luigi,

comprendo la tua risposta da amministratore d'un sito che, in primis, deve tutelarsi legalmente, nel rispetto delle disposizioni normative vigenti e non ho nulla da eccepire in tal senso, come non ho avuto nulla da ridire sull'operato della redazione per avere respinto un testo borderline, quantomeno per la forza d'urto del linguaggio.

Per inciso, qualche annetto di poesia alle spalle, pubblicate in diversi contesti, mi farebbe supporre che il mio testo non sia poi così duro da non potere essere digerito e, senza presuzione, oppure sì, chi se ne frega, direi che gli omosessuali di cui parlo, non facendone un'apologia, perchè non ne hanno bisogno, ma mettendone alla gogna i delatori violenti, difficilmente avrebbero dei rimproveri da muovermi...ma con i se e con i ma, difficilmente si scrive la storia e non è questo il punto.

Non è la poesia che non avete, ripeto giustamente, pubblicato sul sito, nel rispetto dell'attuale regolamento, e che potrei postare altrove, come d'altronde altri utenti.

Avete una precisa linea editoriale che riflette tanti aspetti: da quello intellettuale, sentimentale, sociale, morale, culturale, agli aspetti più propriamente tecnici, legati al diritto d'autore, alla libertà d'espressione, alla privacy etc...

Incontestabile.

Più opinabile, in base al mio background culturale, artistico ed esperenziale, è l'applicazione che ne fate, delimitando parecchio la gittata ed il peso specifico della poesia, tarandola su calibri idonei solo a rappresentare alcuni tipi di linguaggio, di timbri, d'intensità.
La mia idea di Poesia è differente, caleidospica; ma questo è solo il mio punto di vista, non una sentenza gnomica, che evidentemente non si sposa con la politica editoriale di questo sito.

Una semplice divergenza di vedute.

Grazie per lo spazio e l'attenzione.

Cordialità.

Alessandro Franchina
« Ultima modifica: Mercoledì 19 Maggio 2010, 10:48:53 da Alessandro Franchina »

Offline Webmaster

Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #5 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 11:50:52 »
Si, OK, la tua poesia è caleidoscopia, ma il sito no, non ha come scopo quello di pubblicare qualsiasi forma di poesia qualunque sia il modo di intendere la poesia, anche i più personali, ok, ma io avevo letto il tuo post come una proposta ed avevo risposto sulla proposta ed avevo fatto alcune domande per portare aventi la tua proposta.
Ti interessa sempre, oltre a ribadire il tuo modo di vedere la poesia? Era una cosa pratica, se vogliamo farla è meglio parlarne in pratica che esprimere idee generali.
Se ci sta bene una sezione riservata agli autori maggiorenni e consenzienti, a voi sta bene che sia riservata a lettori maggiorenni e consenzienti?
E quali limiti gli autori richiedono e si impongono (ho citato razzismo, violenza, insulti...)?

wallace76

  • Visitatore
Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #6 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 12:31:39 »
Evidentemente si è innescato un gigantesco qui pro quo, se i meccanismi d'autodifesa hanno molle così reattive ed effetti poco ospitali.

(Non credo di avere offeso il tuo sito dicendo che adottate una linea editoriale precisa, condivisibile o meno.
Se la stessa mi urtasse oltremodo, pacifico che non ci scriverei.)


Il mio intervento, o meglio, la proposta è partita dal principio di buonafede insita in testi, quantunque gli stessi per la scelta consapevole e volontaria dell'autore siano connotati da un linguaggio esplicito o nell'uso di immagini, allegorie, metafore, dal forte impatto emotivo, che però non turbino né molestino la moralità collettiva e soggettiva.


Non ho mica richiesto che venga pubblicata libertinamente cicuta gratuita, insulti fini a se stessi, odio e violenza in forma di versi.

Poi se questa opportunità non è praticabile per una serie di ragioni che a sentire della proprietà non sono gestibili, nulla in contrario.

Spero di essere stato chiaro.

Cordiali saluti
« Ultima modifica: Mercoledì 19 Maggio 2010, 12:33:51 da Alessandro Franchina »

Offline Webmaster

Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #7 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 13:30:52 »
Non capisco perché vai a finire sulla polemica dove c'era una mia risposta precisa che diceva, va bene, si può fare, ma dovete comunque definire dei limiti e delle formalità. Non può essere uno spazio dove tutto è ammesso e poi va a finire che tutti sono contro tutti. Per favore, vai a rileggere le mie domande sopra e smetti di rispondere per ripicca. Nessuno se l'è presa, solo che è inutile continuare a discutere se tu vuoi solo confrontarti quando invece si offriva una soluzione. Non volevo discutere con te, tu hai fatto una proposta, io ho detto va bene ed ho fatto delle domande pratiche che hai totalmente ignorato, vuol dire che non ti interessa.
Ma se questa tua richiesta era solo un pretesto, allora ritiro la disponibilità a farlo, che devo dire, ma la prossima volta è inutile fare richieste se non si è disposti a discuterne e soprattutto non interessa che siano realizzate.

wallace76

  • Visitatore
Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #8 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 14:43:53 »
evidentemente avrò frainteso il tuo primo post, saltando qualche passaggio e per un effetto a domino di fraintendimenti, la discussione si è spostata su binari lontani dall'obiettivo.

me ne scuso, per l'abbaglio preso, assicurandoti che la volontà non era quella di generare una sterile polemica.

 :)

 

Offline Marina Como

Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della ste
« Risposta #9 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 20:17:16 »
Personalmente anche io ho sentito il bisogno di avere una categoria "per adulti" che funzioni come quella "erotismo" dove non mi pare che si pubblichino inni alla pedofilia o a qualcos'altro che non sia consono con le linee editoriali di avere il limite del buon gusto e decenza. Poi se vogliamo una volta per tutti confrontarci su quali possano essere questi limiti, ricordo che esiste anche un codice civile. Le bestemmie ad esempio, pur non essendo più un reato "contro lo Stato", rimangono pur sempre un reato, sono vietati per legge le istigazioni alla violenza, ecc...
Ma se vogliamo porre dei limiti chiari, ricadremo sempre nel discorso di una specie di autocensura, credo che ogni adulto responsabile dovrebbe essere abituato a seguire le leggi italiane, e se mi chiedete quali siano i limiti per me come autore, non ve lo saprei dire, credo vada giudicato ogni caso singolarmente, come per ogni poesia. Come un linguaggio forbito lo potrei ritenere necessario se dovessi metterlo in bocca ad un personaggio (magari bullo di scuola, capra e ignorante) in una poesia romanesca: non potrebbe esprimersi differentemente, visto che come dico sempre, a Roma le peggiori offese non sono parolacce, sono un intercalare!  (come le bestemmie per i toscani, ma questo la legge non lo ammette, ma conosco gli abitanti della Tuscia che mettono i cristi e madri anche "su pe'l muricciolo": un'ottimo compromesso, non credete?).
« Ultima modifica: Mercoledì 19 Maggio 2010, 20:18:53 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Monilèo

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Re: La sottile linea rossa o sulla libertà d'espressione e sui confini della stessa
« Risposta #10 il: Mercoledì 19 Maggio 2010, 22:02:45 »
A proposito dell'ultimo messaggio di Marina Como, e con particolare riguardo al punto in cui parla dell'intercalare bestemmiatorio uso in Toscana, racconto questo episodio avvenuto nel mio paese "tosco", che mi veniva raccontato quand'ero ragazzo. Un certo Berlincio (là i soprannomi erano per tutti e se chiedevi di uno per nome e conognome reali nessuno sapeva chi fosse) fu sentito una domenica mattina, dalla finestra aperta, che bestemmiava furiosamente "porco lì, porco là, porca là, porca lì"con un andazzo continuo. Dalla strada un passante gli urlò: "Ma che hai da bestemmiare tanto stamani, Berlincio?" Questi s'affacciò alla finestra, mandò una sequela di bestemmie e poi rispose: "Porco lì, è già suonata la campana dell'ultimo cenno per l'entrata alla messa ed io non so dove la mia moglie, che è uscita, mi ha messo la giacca. Va a finire che arrivo alla messa che è già cominciata. Porco là. io sono un buon cristiano e la messa me la voglio prendere tutta!"