Autore Topic: Passaggi d'anime  (Letto 14997 volte)

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Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #75 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:08:10 »
Socrate di Salvo D'Angelo

Mi sono permesso di commentare la tua interessante poesia Socrate postando qui il commento perché lunghetto. Secondo me però la poesia difetta di logica nella seconda parte, ovvero nella conclusione.

Ignoro l'ignoranza
colmandola col sapere
ma se avessi saputo
che gli ignoranti
non ignorano me
avrei preferito non sapere
così sapendolo
avrei ignorato
coloro che ignorano
il mio saperli ignoranti
e da ignorante avrei saputo
di non sapermi tale

"Ignoro l'ignoranza/colmandola col sapere" - Questa va bene infatti ignoro è sinonimo di eludere, evitare, persino minimizzare;

"ma se avessi saputo/che gli ignoranti/non ignorano me/avrei preferito non sapere" - Anche questa va bene in quanto si può interpretare nel senso che se avessi realizzato che (diventando sapiente) gli ignoranti si sarebbero accorti di me (ovvero che ero diverso, superiore e quindi avrebbero sviluppato un'esiziale invidia nei mei confronti) avrei preferito non diventare colto (infatti poi gli ignoranti si vendicarono condannandolo a morte);

Da qui iniziano i problemi logici.
"così sapendolo/avrei ignorato/coloro che ignorano/il mio saperli ignoranti" - ovvero se mi fossi reso conto delle conseguenze di cui sopra avrei eluso coloro....qui cominciano i problemi...non coloro che ignorano...in quanto sopra avevi detto che gli ignoranti sanno di te che sei colto e quindi logicamente sai che essi sono ignoranti quindi i versi avrebbero dovuto essere "coloro che non ignorano/il mio saperli ignoranti", per mantenere il più possibile il tuo lessico.
"e da ignorante avrei saputo/di non sapermi tale" - anche questa frase è illogica perché da ignorante non avresti saputo di saperti tale ovvero ignorante e ciò ti avrebbe protetto dall'invidia degli ignoranti e quindi i versi giusti avrebbero dovuto essere "e da ignorante non avrei saputo/di sapermi tale".

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #76 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:12:01 »

ti spiego subito  ;D il verbo "estrapolare" è duro, hai pienamente ragione, ma l'ho utilizzato per rendere ancora più chiara l'immagine della motivazione di quelle lacrime (il sale) nell'atto stesso del piangere (il mare), volevo rappresentare il perchè un atto come il pianto potesse avere delle motivazioni ben più complesse dell'atto in se...per quanto riguarda la disposizione dei versi ti dico che ho voluto spezzarla apposta in 2 momenti distinti, il "mentre" e l'"Io" per far capire che in base ai ricordi (l'occhio rubino che lucida il passato) cerco di trovare la causa di quel pianto estrapolandone appunto le cause rappresentate dall'immagine evocativa del sale marino...
Va bene ma il mentre puoi avvicinarlo e toglier la maiuscola al primo verso, secondo me così diviene un tutt'uno; già il mentre dà idea dell'avversativa e non c'è bisogno di isolarlo. Poi di nuovo Io in maiuscola(era così vero? vado a memoria perché non so come quotare tutto insieme il tuo intervento attaccandolo alla poesia) legato al verso successivo e sempre centrato.
Sul verbo sto pensando a un sinonimo ma l'unico che mi viene in mente è "estraendo". Che ne dici? Sempre un po' duretto... :(

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #77 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:13:45 »
A quale ti riferisci? A quella in questo topic? Eccomi e scusami! Un attimo e ti dico  :) (ma già ieri sera ti dicevo qualcosa in questa sede)

Ho qui i documenti! Io ho commentato ben due tue poesie: Dormiveglia e Socrate.

Offline Saldan

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #78 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:14:16 »
Socrate di Salvo D'Angelo

Mi sono permesso di commentare la tua interessante poesia Socrate postando qui il commento perché lunghetto. Secondo me però la poesia difetta di logica nella seconda parte, ovvero nella conclusione.

Ignoro l'ignoranza
colmandola col sapere
ma se avessi saputo
che gli ignoranti
non ignorano me
avrei preferito non sapere
così sapendolo
avrei ignorato
coloro che ignorano
il mio saperli ignoranti
e da ignorante avrei saputo
di non sapermi tale

"Ignoro l'ignoranza/colmandola col sapere" - Questa va bene infatti ignoro è sinonimo di eludere, evitare, persino minimizzare;

"ma se avessi saputo/che gli ignoranti/non ignorano me/avrei preferito non sapere" - Anche questa va bene in quanto si può interpretare nel senso che se avessi realizzato che (diventando sapiente) gli ignoranti si sarebbero accorti di me (ovvero che ero diverso, superiore e quindi avrebbero sviluppato un'esiziale invidia nei mei confronti) avrei preferito non diventare colto (infatti poi gli ignoranti si vendicarono condannandolo a morte);

Da qui iniziano i problemi logici.
"così sapendolo/avrei ignorato/coloro che ignorano/il mio saperli ignoranti" - ovvero se mi fossi reso conto delle conseguenze di cui sopra avrei eluso coloro....qui cominciano i problemi...non coloro che ignorano...in quanto sopra avevi detto che gli ignoranti sanno di te che sei colto e quindi logicamente sai che essi sono ignoranti quindi i versi avrebbero dovuto essere "coloro che non ignorano/il mio saperli ignoranti", per mantenere il più possibile il tuo lessico.
"e da ignorante avrei saputo/di non sapermi tale" - anche questa frase è illogica perché da ignorante non avresti saputo di saperti tale ovvero ignorante e ciò ti avrebbe protetto dall'invidia degli ignoranti e quindi i versi giusti avrebbero dovuto essere "e da ignorante non avrei saputo/di sapermi tale".

Hai ragione....nella parte finale mi sono un pò perso ma la tua idea mi piace....perchè mi hai fatto notare che manca un pò di logica, io intendevo dire con la chiusa che "da ignorante" avrei saputo di non esserlo perchè spesso gli ignoranti sono convinti di non esserlo (come insegna Socrate) ma mi rendo conto che potrebbe suonare illogico per cui seguirò il tuo prezioso consiglio e ti ringrazio!  ;)
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Saldan

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #79 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:15:03 »
Ho qui i documenti! Io ho commentato ben due tue poesie: Dormiveglia e Socrate.

ahah lo so intendevo "Lacrime", postata in questo topic...e comunque scherzavo...  ;D
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Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #80 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:16:01 »
Socrate di Salvo D'Angelo

Mi sono permesso di commentare la tua interessante poesia Socrate postando qui il commento perché lunghetto. Secondo me però la poesia difetta di logica nella seconda parte, ovvero nella conclusione.

Ignoro l'ignoranza
colmandola col sapere
ma se avessi saputo
che gli ignoranti
non ignorano me
avrei preferito non sapere
così sapendolo
avrei ignorato
coloro che ignorano
il mio saperli ignoranti
e da ignorante avrei saputo
di non sapermi tale

"Ignoro l'ignoranza/colmandola col sapere" - Questa va bene infatti ignoro è sinonimo di eludere, evitare, persino minimizzare;

"ma se avessi saputo/che gli ignoranti/non ignorano me/avrei preferito non sapere" - Anche questa va bene in quanto si può interpretare nel senso che se avessi realizzato che (diventando sapiente) gli ignoranti si sarebbero accorti di me (ovvero che ero diverso, superiore e quindi avrebbero sviluppato un'esiziale invidia nei mei confronti) avrei preferito non diventare colto (infatti poi gli ignoranti si vendicarono condannandolo a morte);

Da qui iniziano i problemi logici.
"così sapendolo/avrei ignorato/coloro che ignorano/il mio saperli ignoranti" - ovvero se mi fossi reso conto delle conseguenze di cui sopra avrei eluso coloro....qui cominciano i problemi...non coloro che ignorano...in quanto sopra avevi detto che gli ignoranti sanno di te che sei colto e quindi logicamente sai che essi sono ignoranti quindi i versi avrebbero dovuto essere "coloro che non ignorano/il mio saperli ignoranti", per mantenere il più possibile il tuo lessico.
"e da ignorante avrei saputo/di non sapermi tale" - anche questa frase è illogica perché da ignorante non avresti saputo di saperti tale ovvero ignorante e ciò ti avrebbe protetto dall'invidia degli ignoranti e quindi i versi giusti avrebbero dovuto essere "e da ignorante non avrei saputo/di sapermi tale".
:o  ::)
Mi gira un po' la testa  ;D

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #81 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:18:23 »
Scusate avevo sbagliato citazione volevo citare Salvo D'Angelo
Hey ma anch'io ho postato una poesia...
NON MI CAGA NESSUNOOOOOOOO!!  :'(
Ho qui i documenti! Io ho commentato ben due tue poesie: Dormiveglia e Socrate.
Inoltre ho commentato anche quella di Corripio: Credevo nel candore...

Offline Saldan

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #82 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:20:37 »
Va bene ma il mentre puoi avvicinarlo e toglier la maiuscola al primo verso, secondo me così diviene un tutt'uno; già il mentre dà idea dell'avversativa e non c'è bisogno di isolarlo. Poi di nuovo Io in maiuscola(era così vero? vado a memoria perché non so come quotare tutto insieme il tuo intervento attaccandolo alla poesia) legato al verso successivo e sempre centrato.
Sul verbo sto pensando a un sinonimo ma l'unico che mi viene in mente è "estraendo". Che ne dici? Sempre un po' duretto... :(

Mentre ed Io li ho staccati apposta e inseriti maiuscoli per sottolinearli di più...mi rendo conto che forse li ho forzati un pò troppo....estraendo non è male ma non rende abbastanza l'idea che voglio dare....però hai ragione forse a livello di forma ci starebbe meglio...
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Offline Saldan

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #83 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:21:47 »
Scusate avevo sbagliato citazione volevo citare Salvo D'AngeloHo qui i documenti! Io ho commentato ben due tue poesie: Dormiveglia e Socrate.
Inoltre ho commentato anche quella di Corripio: Credevo nel candore...

Lo so Angelo e ti ringrazio.....accetto volentieri i tuoi preziosi consigli che trovo davvero interessanti!
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Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #84 il: Martedì 27 Aprile 2010, 21:35:36 »
Mentre ed Io li ho staccati apposta e inseriti maiuscoli per sottolinearli di più...mi rendo conto che forse li ho forzati un pò troppo....estraendo non è male ma non rende abbastanza l'idea che voglio dare....però hai ragione forse a livello di forma ci starebbe meglio...

Fai le tue prove se credi, fanne finché non ti senti soddisfatto. Poi, se vuoi, riposta di nuovo.  :)

Offline Zima

Re: Passaggi d'anime
« Risposta #85 il: Martedì 27 Aprile 2010, 23:20:44 »
visto che a questa poesia ho ricevuto uno di quei commenti non volti alla critica costruttiva ma all'infastidimento, e visto che la persona in questione non ha capito un accidenti del testo, lo propongo qui, tra voi. così almeno capirò se il testo è incomprensibile oppure se si tratta di mera cecità.
si parla di nick name e in particolare del rapporto tra la persona reale e il proprio nick.

siate sinceri!!  ;)


nick



mi parli di utopie, di margini
voluti come matrimoni. Renzo
e Lucia, però, "non s'ha da fare"

sei, allora, un abbinamento sconveniente
il calzino cercato al buio
quando il caffè ancora non ci sveglia
e tremi tra il pulviscolo di latte
nel ribalzare freddo di giunture
e artriti

tremi come pelle vera, carica
di potenziale quando alzo la falange
per ricaderti sopra


"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #86 il: Martedì 27 Aprile 2010, 23:41:12 »
visto che a questa poesia ho ricevuto uno di quei commenti non volti alla critica costruttiva ma all'infastidimento, e visto che la persona in questione non ha capito un accidenti del testo, lo propongo qui, tra voi. così almeno capirò se il testo è incomprensibile oppure se si tratta di mera cecità.
si parla di nick name e in particolare del rapporto tra la persona reale e il proprio nick.

siate sinceri!!  ;)


nick



mi parli di utopie, di margini
voluti come matrimoni. Renzo
e Lucia, però, "non s'ha da fare"


sei, allora, un abbinamento sconveniente
il calzino cercato al buio
quando il caffè ancora non ci sveglia
e tremi tra il pulviscolo di latte
nel ribalzare freddo di giunture
e artriti

tremi come pelle vera, carica
di potenziale quando alzo la falange
per ricaderti sopra




Dunque. Io l'ho commentata e - ricordo bene - afferrando solo in corner l'atmosfera virtuale (colpa mia che non ho legato il testo al titolo). Tuttavia, considerando anche il titolo e non avendo una tua nota esplicativa a disposizione come in questa sede, avevo ipotizzato che si parlasse di amori nati "in chat", un po' come quella di Stefano. Le parti che ho grassettato mi ci hanno condotta e anche l'atmosfera in generale, i particolari "di calda quotidianità", il fatto che si tracci il ritratto di un "amore incompiuto", non reale.
Ora, credo che questa lettura non sia del tutto peregrina anche con la tua spiegazione; in fondo si tratta comunque di un rapporto, una relazione - più o meno felice - anche se con il nostro "altro se stesso"  :).
Quindi, questa la sensazione che se ne ricava, a mio parere.

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #87 il: Martedì 27 Aprile 2010, 23:43:47 »
Ah, dimenticavo: anche il "tu" contribuisce, come se parlassi appunto a un altro.

Bene, io ho dato l'avvio e ora aspettiamo gli altri  :D

Offline Zima

Re: Passaggi d'anime
« Risposta #88 il: Martedì 27 Aprile 2010, 23:48:37 »
sìsìsì!! grazie Clodia del tuo intervento che io trovo molto pertinente. il "tu" è presente proprio in quanto si parla di un rapporto ed il nick viene personificato.

se qualcuno volesse aggiungere anche annotazioni e critiche sulla costruzione, sull'uso più o meno pertinente delle metafore e sui significati che se ne ricavano, gliene sarei grato.  ;)
"proverò a spaccare
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Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #89 il: Martedì 27 Aprile 2010, 23:59:52 »
la sciarada è un gioco enigmistico che consiste nell'unire due o più parole per formarne un'altra. quindi, infondo, come nel tetris in cui si spostano e si assemblano mattoncini per formare righe complete, così avviene nella sciarada con le parole.
cosa può voler dire, allora, riparare solitudini e saziare sciarade?
bhe, secondo me può voler dire che l'autore ha bisogno di riempire i suoi vuoti, riparando i buchi, ricucendoli, in qualche modo. una solitudine "meccanica" quasi fosse indipendente dall'autore, quasi andasse per inerzia. nel porre rimedio a questa solitudine l'autore si ritrova a far quadrare i conti, a riflettere e rimuginare sugli eventi passati, presenti e futuri, combinandoli come in una sciarada e, quando sono completi, propriocome avviene nel tetris, li elimina.

ecco, per me questo potrebbe essere tranquillamente un significato, fermo restando che magari, per l'autore poteva averne un altro. ma il compito della poesia, a meno che non si tratti di poesia sociale, non è quello di spiegare palesemente i sentimenti dell'autore, ma di indurre riflessioni e sentimenti, anche altri, nel lettore.

questa poesia la trovo abbastanza originale, un po' abusata di aggettivi, ma non male.
quello che non mi convince è la parte finale, con quest'immagine stra-abusata della paura del volo e della trasformazione da crisalide a farfalla. ma non me ne vorrà l'autore  ;)

Secondo me la poesia può sì prescindere dallo spiegare ma non dalla logica altrimenti si rischia il non-sense, a meno che quest'ultimo non sia intenzionale, ma non mi sembra questo il caso. Perciò io rimango della mia opinione e la tua giustificazione di "saziare sciarade tra i mattoni di un Tetris" la trovo forzata anche se il poeta voleva probabilmente intendere quel che dici. E così dicasi delle altre espressioni che ho citato.