Autore Topic: Passaggi d'anime  (Letto 14989 volte)

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Offline Marina Como

Re: Passaggi d'anime
« Risposta #45 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 23:07:58 »
Ma Marinaaaa  :) Io volevo dire proprio il contrario, non è un inno alla vita ma una lamentazione su chi non riesce a viversela e se ne sta alla finestra e i gomiti gli si consumano a furia di stare lì appunto come un peso morto  :-[.
Sia chiaro che quando dico "volevo dire" non significa che stavo lì a pensare cosa volevo dire, non so se mi sono capita  ;)  ;D,
Comunque, ho capito la storia delle gutturali e dei gomiti che stonano. Faccio tesoro anche di questo e ti ringrazio immensamente del tuo contributo  :D.

P. S.  :angel:
Si, lo so! ahhaaha! Ma volevo la tua conferma. Hai detto che forse non ti riesce di dare un messaggio chiaro: allora posso venire al punto.
Tutta la prima parte é "un inno alla vita" e che tu lo voglia o no, trasmetti gioia, la sua grandezza, la sua adorazione. Si, questo è la premessa per cui vuoi scuotere le persone per invitare a viverla.  E hai poco da usare "lamentazione". Tutta la prima parte usa un linguaggio ben descritto nel La del diapason di Corripio! Un incanto della primavera di Vivaldi, non è una nenia funebre, Lo è la seconda parte. Come se fossero due poesie distinte. (d'altronde lo è anche il vivere e morire!). La prima riguarda la tua persona, la seconda quella degli altri. La lirica (il parlare delle tue emozioni personali) ti riesce molto meglio che non i sermoni, o forse i sermoni ti riescono bene lo stesso ma sono slegate nella poesia, anche nell linguaggio. E non mi dire che se persino la morte si mette a pregare,  non sia un inno! ahhaah!
La distinzione del linguaggio e della poesia comunque,  non la vedo così male come idea: ma tu, ne sei consapevole?
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #46 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 23:13:41 »
Grazie per le spiegazioni, tramite queste riformulerò la mia versione e me la terrò per me visto che non ti piacciono le anastrofi. La poesia è un'arte da guardoni. Si guarda dentro di noi, nelle vite e soprattutto nelle disgrazie degli altri, quest'ultime ispirano molto, ci si appropria degli altrui sogni, dei segreti più riposti quando ci riesce, e li si sbandierano in giro spudoratamente.

Offline Stefano Toschi

Re: Passaggi d'anime
« Risposta #47 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 23:24:19 »

...Mah. Senti, il punto alla fine l'hai tolto apposta o è un caso? Mi interessa sta cosa.


Per la verità è stata una dimenticanza.
Però ripensandoci, senza punto, potrebbe essere una specie di "epigramma funerario".
Una conclusione "tombale". ??? ;D
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #48 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 23:28:53 »
Visto che ci sei Stefano volevo chiederti una delucidazione su ciò che hai detto nella discussione sulla poetica, ossia che stai sperimentando un uso anticonvenzionale delle forme metriche classiche, hai qualche esempio?

Offline Stefano Toschi

Re: Passaggi d'anime
« Risposta #49 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 23:53:38 »
Visto che ci sei Stefano volevo chiederti una delucidazione su ciò che hai detto nella discussione sulla poetica, ossia che stai sperimentando un uso anticonvenzionale delle forme metriche classiche, hai qualche esempio?

Per la precisione ho detto "un uso anticlassico delle forme metriche tradizionali". Ma non si tratta di sperimentazione, ci sono fior di poeti che lo fanno o lo hanno fatto.
La forma metrica tradizionale per eccellenza della poesia italiana è il sonetto. Per un uso anticlassico intendo che usi una lingua attuale, piana nella sua costruzione per quanto possibile, il che non significa sciatta, né non ricercata; in cui rime e metrica tendano a scomparire nella lettura se non fossero messe in evidenza dalla forma che il testo assume nella pagina. Oppure, al contrario, in cui le rime stesse assumano un ruolo di scansione del ritmo, anche serrato, sempre con attenzione alla contemporaneità lessicale, al limite anche ostentata.
Alcune delle mie ultime le ho mandate a concorsi e non posso postarle.
Posso proporti questa:


  Queste mie dita toccano sospiri
sui tasti neri dove t’attorcigli,
anima, che percorri strani giri
seguendo cavi in cui, forse, t’impigli.
  Tu da lì, son sicuro, mi respiri,
e nello schermo, chiara, t’assottigli,
luce divieni, evanescente spiri,
e sulle labbra: “t’amo…”, mi bisbigli.
  Sono stringhe d’amore virtuale,
scambiate in una chat, fatte di bit;
mi sei sembrata subito speciale:
  quasi un angelo apparso con un click!
Ma ti ho incontrata in forma digitale:
forse eri tu, oppure solo un nick…
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #50 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 23:55:33 »
Grazie per le spiegazioni, tramite queste riformulerò la mia versione e me la terrò per me visto che non ti piacciono le anastrofi. La poesia è un'arte da guardoni. Si guarda dentro di noi, nelle vite e soprattutto nelle disgrazie degli altri, quest'ultime ispirano molto, ci si appropria degli altrui sogni, dei segreti più riposti quando ci riesce, e li si sbandierano in giro spudoratamente.
Angelo, ma che ti sei offeso perché non mi piaceva la tua riscrittura di una cosa mia che a me, proprio a me che l'ho scritta, già non piaceva? Dai!  ;)
Dunque, sulla poesia arte da guardoni siamo d'accordo ma non delle altrui cose, penso io, bensì delle nostre; anche quando sembra che parliamo "distaccati"...Eh sì...Tanto distaccati che sembriamo freddi ed elucubratori...
Dài, posta se vuoi un'altra versione della mia! Oppure - ce è lo scopo di questo topic- una tua di cui desideri una lettura  :)

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #51 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:01:36 »
Si, lo so! ahhaaha! Ma volevo la tua conferma. Hai detto che forse non ti riesce di dare un messaggio chiaro: allora posso venire al punto.
Tutta la prima parte é "un inno alla vita" e che tu lo voglia o no, trasmetti gioia, la sua grandezza, la sua adorazione. Si, questo è la premessa per cui vuoi scuotere le persone per invitare a viverla.  E hai poco da usare "lamentazione". Tutta la prima parte usa un linguaggio ben descritto nel La del diapason di Corripio! Un incanto della primavera di Vivaldi, non è una nenia funebre, Lo è la seconda parte. Come se fossero due poesie distinte. (d'altronde lo è anche il vivere e morire!). La prima riguarda la tua persona, la seconda quella degli altri. La lirica (il parlare delle tue emozioni personali) ti riesce molto meglio che non i sermoni, o forse i sermoni ti riescono bene lo stesso ma sono slegate nella poesia, anche nell linguaggio. E non mi dire che se persino la morte si mette a pregare,  non sia un inno! ahhaah!
La distinzione del linguaggio e della poesia comunque,  non la vedo così male come idea: ma tu, ne sei consapevole?

Questo tuo ultimo mi lascia a bocca aperta  :o. Dici cose che non avevo focalizzato ma che da qualche parte sento vere, riguardo al contenuto. Cavolini, mi hai dato materia di grande riflessione.
Di quale distinzione mi chiedi, poi? Spiega meglio che poi io posso dire se ne sono consapevole o no. In generale, comunque, io sono consapevole abbastanza dei meccanismi linguistici (miei) e di come uso le parole, non controllo però a quanto pare il messaggio.
Ti aspetto  :)

P. S. Grazie

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #52 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:04:15 »
Per la verità è stata una dimenticanza.
Però ripensandoci, senza punto, potrebbe essere una specie di "epigramma funerario".
Una conclusione "tombale". ??? ;D

Eh-eh.... ;D

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #53 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:05:48 »



  Queste mie dita toccano sospiri
sui tasti neri dove t’attorcigli,
anima, che percorri strani giri
seguendo cavi in cui, forse, t’impigli.
  Tu da lì, son sicuro, mi respiri,
e nello schermo, chiara, t’assottigli,
luce divieni, evanescente spiri,
e sulle labbra: “t’amo…”, mi bisbigli.
  Sono stringhe d’amore virtuale,
scambiate in una chat, fatte di bit;
mi sei sembrata subito speciale:
  quasi un angelo apparso con un click!
Ma ti ho incontrata in forma digitale:
forse eri tu, oppure solo un nick…


Me la ricordo in una versione meno scorrevole o sbaglio? Questa mi piace molto.

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #54 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:11:27 »
Angelo, ma che ti sei offeso perché non mi piaceva la tua riscrittura di una cosa mia che a me, proprio a me che l'ho scritta, già non piaceva? Dai!  ;)

Offeso? Ma neanche un poco! Scherzavo, non s'è capito? Comunque la devo ancora elaborare la nuova versione ma non la posterò semplicemente perché non mi sembra utile per te, lo sarà più per me, come esercitazione, questo intendevo anche per appropriarsi...

Clodia

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #55 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:17:56 »
Domani torno su quella di Salvo, se a lui va.  :)

In generale, mi piacerebbe tanto che questo diventasse un posto di "passaggio" appunto, dove ci si incroci fra noi e la poesia. Senza timori di essere "giudicati", in collaborazione, anche con qualche momento di discussione accesa. E anche se poi le voci si incrociano, con tutti i commenti accavallati, ognuno seguirà quello che lo attira di più.
Utopia? Confusione? Forse...Nel caso, la redazione metterà un ordine che verrà senz'altro accettato.

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #56 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:21:05 »
Per la mia la posto magari domani, ci devo pensare un po'.

Offline Saldan

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #57 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:28:13 »
Domani torno su quella di Salvo, se a lui va.  :)


Certo che mi va, sennò non la postavo proprio...  ;)
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

http://lamalavoglia.forumfree.it

Offline Angelo Ricotta

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Re: Passaggi d'anime
« Risposta #58 il: Martedì 27 Aprile 2010, 00:35:46 »
Per un uso anticlassico intendo che usi una lingua attuale, piana nella sua costruzione per quanto possibile, il che non significa sciatta, né non ricercata; in cui rime e metrica tendano a scomparire nella lettura se non fossero messe in evidenza dalla forma che il testo assume nella pagina. Oppure, al contrario, in cui le rime stesse assumano un ruolo di scansione del ritmo, anche serrato, sempre con attenzione alla contemporaneità lessicale, al limite anche ostentata.

Capisco il lessico attuale, la costruzione più lineare, ma non capisco molto bene il resto del discorso sulle rime.
Nella poesia bit con cosa rima? Manca un verso?

Offline Marina Como

Re: Passaggi d'anime
« Risposta #59 il: Martedì 27 Aprile 2010, 08:31:19 »
 :D In questo caso credo si possa dire come spesso le rime possono anche non essere perfette ma create tramite  delle assonanze. Fra bit e nik non vi è molta differenza sonora.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.