Un tocco al diapason....tiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnn... ecco il La.
La forma è un pò fredda, che sta bene con la sacralità del contenuto, come un distacco dall'umano.
Leggo però un pò di stanchezza, di noia, che si riflette nell'andamento della poesia.
Schematica ma svogliata.
La chiusa mi ha colpito: un aforisma molto bello, che comunque nel contesto della poesia ci sta.
(comunque un aforisma).
Nell'insieme piaciuta, non troppo, però la chiusa è molto bella...è quella che fa tornare umano il tutto.
Bacheca: Un pò amara, disincantata.
Ti sei offerta volontaria...ora non dirmi che sono una merdina...
Stai scherzando? Io ti ringrazio della sincerità!
Dunque: dici che è fredda è svogliata e questo mi colpisce perché invece il contenuto mi preme molto, mi sta a cuore; quindi significa che non sono risucita a trasmetterlo e questo è un primo feedback importantissimo per me. Secondo: sì, il verso finale è un aforisma, per questo è anche staccato, ne sono consapevole e so che ho forzato un po' in questo. Mi sono detta: sta comunque in un tutto, non guasta molto e l'ho visto in tanti altri. Ma è forzato, sì.
Quello che invece secondo me sta male sono tutte quelle punteggiature. Forse andrebbe meglio
Un altare è la vita presente a se stessa, non dilegua
e la finzione della morte si inginocchia a lei
come in preghiera.
Ma anche così scorrono presto i giorni.
Il tempo cambia
e inaspettato il freddo alla finestra
avvolge i gomiti consumati.
Spiare è l'arte dei dimenticati.
Uhm...Mah...
(il tiiiinnnn è stato un tocco di classe
)