La poesia è comprensibile. D'altronde tu stesso ne hai spiegato il senso generale nell'introdurla. L'idea alla base è valida ma la realizzazione poetica andrebbe elaborata meglio. Come per ora non so dire ma ci penserò. Per esempio: "saziare sciarade...Tetris", "freddo del rancore", l'ala negata..."; pur intuendo il significato che gli vuoi attribuire non riesco a dare loro un senso preciso.
e poi mi trovo a riparare una solitudine meccanica
a saziare sciarade tra i mattoni di un Tetris.
Le scelte hanno le catene dentro.
Maglie vincolate a schiavitù metalliche
che nascondono aguzze utopie
violate culle di Giuda in cui crepar è assoluzione.
L'utero mi protegge dal freddo del rancore
l'ala negata si piega nel respiro
è troppa la paura di divenir farfalla
è improvviso lo sgomento di saper volare.
è vero che ci sono passaggi un po' ostici, ma io sono proprio convinta che la poesia non debba essere così esplicita. debba dire e non dire, lasciando al lettore la possibilità di seguire più strade interpretative e avere così più spunti di riflessione.
i due versi in questione, ad esempio non sono così chiari, eppure si può arrivare a comprenderli o, meglio ancora, a dare loro un senso compiuto.
la sciarada è un gioco enigmistico che consiste nell'unire due o più parole per formarne un'altra. quindi, infondo, come nel tetris in cui si spostano e si assemblano mattoncini per formare righe complete, così avviene nella sciarada con le parole.
cosa può voler dire, allora, riparare solitudini e saziare sciarade?
bhe, secondo me può voler dire che l'autore ha bisogno di riempire i suoi vuoti, riparando i buchi, ricucendoli, in qualche modo. una solitudine "meccanica" quasi fosse indipendente dall'autore, quasi andasse per inerzia. nel porre rimedio a questa solitudine l'autore si ritrova a far quadrare i conti, a riflettere e rimuginare sugli eventi passati, presenti e futuri, combinandoli come in una sciarada e, quando sono completi, propriocome avviene nel tetris, li elimina.
ecco, per me questo potrebbe essere tranquillamente un significato, fermo restando che magari, per l'autore poteva averne un altro. ma il compito della poesia, a meno che non si tratti di poesia sociale, non è quello di spiegare palesemente i sentimenti dell'autore, ma di indurre riflessioni e sentimenti, anche altri, nel lettore.
questa poesia la trovo abbastanza originale, un po' abusata di aggettivi, ma non male.
quello che non mi convince è la parte finale, con quest'immagine stra-abusata della paura del volo e della trasformazione da crisalide a farfalla. ma non me ne vorrà l'autore