aaaargh! avevo fatto una risposta per tre ore ironizzando sulla mancanza di capacità nel mettere in prosa una poesia, sul come non si può descrivere l'urlo di Munch, e che anche se non si capisce un particolare non significa che non sia dello stesso colore del quadro... ma... perso. Allora beccatevi queste vecchie mie due, io le straccerei, ma le posto insieme perchè la seconda la avevo fatta con l'intenzione di spiegare la prima!
Guardami Introspezione
Quadrivio
di semi interrati nel pozzo.
Valore insulso, prestigidatore
occhio fisso alla donna di cuori.
Riflesso di mota, due di picche
nell'ipotetica alba.
La rotatoria
dalla faccia pulita
ha tra le dita
il mazzo di carte.
................................................. ...
Guardami 2 (Dadi)
Il dado non ha il valore che mostra
son frazioni di tempo le facce,
sincero denominatore che tende a zero, la vita.
Scava, nel seme della conoscenza
inafferrabili i volti.
Sul greto rotola tra i sassi
tu... pretendere il sei...
a volte si mostra,
punti di vista...
lui si specchia nell'uno
se limpido il torrente.
Pulisci lo specchio,
togli il trucco...
acclarata la vista
dado d'oro non ha il valore che mostra
forgiati siamo
incomprensibili cubi.
Delle due io mi pappo la prima, che mi stuzzica di più proprio perché a prima lettura non ho capito molto
e perché la seconda già si mette a spiegare troppo, ha parti "descrittive" (come le chiama Zima
, giustamente) e assertive (questa definizione ce la metto io) che non mi convincono.
Ok, si parte.
Guardami Introspezione
Quadrivio
di semi interrati nel pozzo.
Valore insulso, prestigidatore
occhio fisso alla donna di cuori.
Qui ho la sensazione di una scelta che va fatta, un dubbio (quadrivio) e i semi chiusi, ingoiati, in fondo, dal pozzo, "interrati" fra cui scegliere, mi dicono che non è una scelta facile; qualcosa è stato seminato ma non è nato, sta lì. Il suo valore, quindi la sua importanza, è diventata "insulsa"; chi è il mago (prestidigitatore) che ha rovinato tutto dedicandosio alla donna di cuori? (lo so, io ci metto sempre un'immaginazione romantica, abbi pazienza )Riflesso di mota, due di picche
nell'ipotetica alba.
E' tutta fanghiglia sta condizione qua, una delusione totale (due di picche) e manco siamo sicuri che si faccia giorno (scusa se vado sul colloquiale, qui è un topic familiare per ora)La rotatoria
dalla faccia pulita
ha tra le dita
il mazzo di carte.
Torna la sensazione della scelta o del cambiamento, comunque un girare della sorte ("ha tra le dita il mazzo di carte" ed è una rotatoria, quindi... Pezzo sulla delusione della vita, del fato meschino, forse anche sulla fellonia maschile
. L'autrice è a un giro di boa, ha poco nelle mani, è scoraggiata. Ma la "faccia pulita" della rotatoria mi fa vedere una luce, una speranza. Il titolo dice "guardami", è lei che si scopre al mondo, a un lui.
La consonanza della "s" e altri suoni omogenei danno una buona musicalità, anche le rime in chiusa e varie assonanze (es. quadrivio, rotatoria). Minimalista l'impostazione dei versi, le immagini vanno secche in successione al lettore anche per gli asindeti (questa è una tua caratteristica) asciutta, senza troppi giri.
Non mi "commuove", nel senso etimologico del termine; non provo quasi niente, leggendo. E' un lambiccare su se stessi come se non fossimo noi, come se ci guardasse - appunto - un altro. Non metto in dubbio fosse anche la tua intenzione, ma non è una declinazione poetica che mi prende (almeno questa, delle tue).
E ora dimmi quanto non ci ho capito un'acca