In nome del cielo
ditemi
a quale dio rivolgere
domanda d'Assunzione
a quale dei santi
tra i tanti
a quale diavolo vendere
la mia anima usata
stanca
sfibrata
di peccato e santità
assetata
e sempre in cerca
di firmamenti e inferni
idea iraconda
pervade la mente
nel tiepido compromesso
che purga
il corpo smagliato
lo spirito evaporato
e serra i denti
sull'orlo di un sogno
liso e rattoppato
abito troppo stretto
alla carne gonfia
un morso rabbioso
mi scuce le mani
perdo il filo sbavato
del discorso