La tua poesia è un ricordo di tuo padre che esprime gratitudine e ammirazione, ripercorrendo rapidamente le tappe della sua vita in una sorta di breve affettuosa, non formale, commemorazione.
La prima versione si compone di versi approssimativamente omogenei, tra le dieci e le tredici sillabe, in rima prevalentemente baciata. Senza punteggiatura, le pause sono date dai capoversi.
Il risultato è una lettura abbastanza cantilenante che, secondo me, non va bene per il tema.
Nella seconda gli stessi versi sono spezzati in numerosi versicoli che introducono ulteriori pause, dando maggiore espressività alla lettura, mettendo maggiormente in evidenza alcuni passaggi e dissimulando un pochino le rime.
La musicalità, come dici, cambia poco. Non potrebbe essere altrimenti visto che sono gli stessi versi. Semmai imponi un'espressività alla lettura che nella versione precedente il lettore avrebbe dovuto cercare da sé all'interno dei versi.
Secondo me dovresti eliminare le rime, la scrittura risulterebbe più libera e non servono.
Poi, se vuoi dare un ritmo, a livello metrico (se ti piace usare la metrica, altrimenti usa il verso libero), io la vedrei bene scritta utilizzando endecasillabi, settenari, e quinari, dopo di che suddividili o ricomponili come vuoi inserendo le pause espressive che più senti. Non disdegnerei l'uso della punteggiatura.