Autore Topic: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo  (Letto 2362 volte)

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Offline Saldan

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"Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« il: Mercoledì 7 Aprile 2010, 00:39:59 »
    Spiritati dal denaro

E' uno spirito distante
che mi accappona la pelle
si presenta già elegante
apre porte e chiude celle.

E' uno spirito rivelatore
che non vuol farsi giudicare,
per incutere timore
che sia o meno reverenziale.

E' uno spirito annacquato
che promette il paradiso,
già risorto e senza fiato
scrocca fede senza preavviso.

Siamo tutti spiritati
acqua sporca e vino amaro,
siamo cervelli lavati
schiavi del buon dio denaro.



Vorrei chiarire il perchè ho scritto questa poesia nel tema "resurrezione dello spirito", benchè oggettivamente possa apparire fuori tema credo che sia opportunamente doveroso spiegarne il senso:
Questa poesia descrive l'unico spirito immateriale realmente esistente secondo il mio parere: lo spirito del denaro, che modifica ogni nostro pensiero, il nostro agire, a volte persino la stessa moralità....assieme al potere è l'unica "entità" che riesce a manipolare la mente umana....questa è la mia opinione, chi vuole contribuire con qualche considerazione personale è ben accetto.
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
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Offline Zima

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #1 il: Mercoledì 7 Aprile 2010, 13:50:43 »
commento:

la poesia risulta in effetti inerente al tema proposto se la si guarda dal punto di vista dell'autore, ma non riesce ad invitare il lettore alla resurrezione del proprio spirito. risulta invece essere moralistica (e il moralismo non ha nulla a che fare con la poesia) e abbastanza pessimistica. difatti non offre speranza di resurrezione; accusa, si autoaccusa, ma non dà una via per la "salvezza".
la struttura scelta, invece, quartine in rima alternata e versi brevi, donano un non so che di leggerezza inadeguati al genere ed inoltre risentono della non omogeneità del verso.
a mio parere, quando si tentano questi esperimenti, va scelto un metro e va mantenuto, onde evitare sgradevoli interruzioni ritmiche durante la lettura.

questo ad una prima lettura.
alla seconda lettura e dopo aver letto le considerazioni dell'autore, posso pensare che la resurrezione riguardi lo spirito del dio denaro (per quanto esso non sia mai morto).
in ogni caso restano le considerazioni sulla forma. se penso alla resurrezione di uno spirito tanto truce e plagiatore, vorrei poter leggere la poesia ed assaporare, anche in maniera molto masochista, un'aria tetra che un ottonario (perchè più o meno la poesia è composta da ottonari) in rima è fin troppo allegro.

in buona sostanza, se posso essere anche d'accordo sul tema trattato, devo anche specificare che però la poesia non riesce a coinvolgermi più di tanto e non la trovo particolarmente ben scritta. a dimostrazione del fatto che è molto più difficile affrontare temi importanti in poesia senza scadere nella retorica e nella banalità.

come sempre preciso, qualora ce ne fosse bisogno, che le mie considerazioni sono del tutto personali.

bye bye
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Saldan

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Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #2 il: Mercoledì 7 Aprile 2010, 13:58:43 »
commento:

la poesia risulta in effetti inerente al tema proposto se la si guarda dal punto di vista dell'autore, ma non riesce ad invitare il lettore alla resurrezione del proprio spirito. risulta invece essere moralistica (e il moralismo non ha nulla a che fare con la poesia) e abbastanza pessimistica. difatti non offre speranza di resurrezione; accusa, si autoaccusa, ma non dà una via per la "salvezza".
la struttura scelta, invece, quartine in rima alternata e versi brevi, donano un non so che di leggerezza inadeguati al genere ed inoltre risentono della non omogeneità del verso.
a mio parere, quando si tentano questi esperimenti, va scelto un metro e va mantenuto, onde evitare sgradevoli interruzioni ritmiche durante la lettura.

questo ad una prima lettura.
alla seconda lettura e dopo aver letto le considerazioni dell'autore, posso pensare che la resurrezione riguardi lo spirito del dio denaro (per quanto esso non sia mai morto).
in ogni caso restano le considerazioni sulla forma. se penso alla resurrezione di uno spirito tanto truce e plagiatore, vorrei poter leggere la poesia ed assaporare, anche in maniera molto masochista, un'aria tetra che un ottonario (perchè più o meno la poesia è composta da ottonari) in rima è fin troppo allegro.

in buona sostanza, se posso essere anche d'accordo sul tema trattato, devo anche specificare che però la poesia non riesce a coinvolgermi più di tanto e non la trovo particolarmente ben scritta. a dimostrazione del fatto che è molto più difficile affrontare temi importanti in poesia senza scadere nella retorica e nella banalità.

come sempre preciso, qualora ce ne fosse bisogno, che le mie considerazioni sono del tutto personali.

bye bye

Grazie....le critiche costruttive sono sempre ben accette perchè aiutano a crescere...  :)
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Offline Marina Como

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #3 il: Mercoledì 7 Aprile 2010, 15:21:06 »
commento:

la poesia risulta in effetti inerente al tema proposto se la si guarda dal punto di vista dell'autore, ma non riesce ad invitare il lettore alla resurrezione del proprio spirito. risulta invece essere moralistica (e il moralismo non ha nulla a che fare con la poesia) e abbastanza pessimistica. difatti non offre speranza di resurrezione; accusa, si autoaccusa, ma non dà una via per la "salvezza".
l

No, su questo non sono d'accordo. Credo che indicare una via per la risurrezione possa anche essere considerata la sola denuncia della chiusa. Finchè i nostri cervelli sono "annacquati" dal denaro, non possiamo salvarci dal "vino sporco".
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Ausilia Giordano

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Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #4 il: Giovedì 8 Aprile 2010, 23:42:35 »
Il tuo testo non “appare fuori tema” ma è “fuori” indiscutibilmente, in quanto non risponde ai parametri richiesti dalla tematica proposta. Questo è chiaro anche per te. Mi congratulo per la tua iniziativa qui proposta di commentare e mettere in  discussione il tuo testo, che alletta molto la mia attenzione birichinamente riflessiva. ;)
Fin dai tempi più remoti, la cultura del denaro è stata motivo di corruzione. Molte persone hanno perduto ogni dignità per rincorrere questo dio malefico che attira in vortici pericolosi lo spirito umano, fino a condurlo nei più profondi abissi dell’ingordigia e avidità, allontanandolo dai veri valori della vita.  :(

SPIRITATI … Il linguaggio è fluido e chiaro, con rime alternate ben assemblate negli attacchi e nelle chiusure. Tranne una pseudo-rima all’ottavo verso, che però non stona.
La presenza del poeta (tu stesso), nella descrizione satirica e (per me) divertita, sembra abbastanza discostata dall’oggetto che tratta (in senso positivo), come un serio guerriero deciso e attento a non lasciarsi incendiare dal drago che sta combattendo arduamente, con un firewall molto potente.  ;D (Qui non vi è risurrezione, ma solo difesa).
E’ il punto di vista del poeta (non si farà raggirare da uno “spirito annacquato”), a creare e a mantenere la propria forza di fronte a tale pericolo, che lo rende indifferente di fronte agli inviti allettanti del dio perverso (“apre porte e chiude celle”).
Anche se il poeta si inserisce nella mischia degli “spiritati” e dei “cervelli, lavati”(ma essi non cercano la risurrezione spirituale),   e si pone in discussione insieme alla massa, si difende bene già dal secondo verso: “mi accappona la pelle” (ma non è un risalire dagli abissi, poichè egli non vi è mai sceso). E’ questa la vera forza degli onesti: fuggire gli orrori della perversione.  :D
Bravissimo. Letta davvero con piacere.   

Offline Stefano Toschi

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #5 il: Sabato 10 Aprile 2010, 18:01:25 »
“Non potete servire a Dio e al denaro” dice Gesù nei Vangeli.
Che il denaro sia uno spirito potente, uno spirito che guida i mondo non è una novità.
Semmai nel nostro tempo ha preso una forma nuova, onnipervasiva, direi scientifica: il paradigma economico, che è diventato una chiave di lettura della realtà pressoché esclusiva.
Ma venendo alla poesia, anche io come Zima, ho avvertito immediatamente uno scollamento tra il tema e la forma. Mi sarei aspettato una versificazione più tormentata, più “violenta”.
Rileggendola, però, la cantabilità potrebbe suggerire un ritmo serrato, con versi quasi sbattuti con rabbia in faccia al lettore, una sorta di rap. Anche questo tipo di forma poteva adattarsi al tema, ma anche letta così non mi convince del tutto, rimane troppo soft.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Saldan

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Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #6 il: Sabato 10 Aprile 2010, 20:24:58 »
“Non potete servire a Dio e al denaro” dice Gesù nei Vangeli.
Che il denaro sia uno spirito potente, uno spirito che guida i mondo non è una novità.
Semmai nel nostro tempo ha preso una forma nuova, onnipervasiva, direi scientifica: il paradigma economico, che è diventato una chiave di lettura della realtà pressoché esclusiva.
Ma venendo alla poesia, anche io come Zima, ho avvertito immediatamente uno scollamento tra il tema e la forma. Mi sarei aspettato una versificazione più tormentata, più “violenta”.
Rileggendola, però, la cantabilità potrebbe suggerire un ritmo serrato, con versi quasi sbattuti con rabbia in faccia al lettore, una sorta di rap. Anche questo tipo di forma poteva adattarsi al tema, ma anche letta così non mi convince del tutto, rimane troppo soft.


Beh si....non volevo caricarla troppo emotivamente, mi sono limitato ad alcune considerazioni più o meno amare ma abbastanza tranquille giocando molto di più sulla sonorità del componimento....
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Offline Ausilia Giordano

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Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #7 il: Sabato 10 Aprile 2010, 23:09:03 »
“Non potete servire a Dio e al denaro” dice Gesù nei Vangeli.
Che il denaro sia uno spirito potente, uno spirito che guida i mondo non è una novità.
Semmai nel nostro tempo ha preso una forma nuova, onnipervasiva, direi scientifica: il paradigma economico, che è diventato una chiave di lettura della realtà pressoché esclusiva.
Ma venendo alla poesia, anche io come Zima, ho avvertito immediatamente uno scollamento tra il tema e la forma. Mi sarei aspettato una versificazione più tormentata, più “violenta”.
Rileggendola, però, la cantabilità potrebbe suggerire un ritmo serrato, con versi quasi sbattuti con rabbia in faccia al lettore, una sorta di rap. Anche questo tipo di forma poteva adattarsi al tema, ma anche letta così non mi convince del tutto, rimane troppo soft.

Mi riferisco al punto: "Anche io come Zima": penso che un'analisi testuale debba essere oggettiva e non dipendere da ciò che scrivono gli altri. Il commento dovrebbe essere una risposta ad un'attenta e personale rilfessione su ciò che si è letto. In mancanza di ciò si va incontro ad esprimere considerazioni influenzate dal pensiero degli altri.
Io, per esempio, quando commento una poesia o correggo un compito dei miei alunni, evito di guardare il nome, puntando solo alla lettura del testo o dell'esercizio svolto, per non essere condizionata dall'autore.  ;D Bye. 8)

Offline Stefano Toschi

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #8 il: Domenica 11 Aprile 2010, 00:10:19 »
Ti assicuro che le mie considerazioni non dipendono da nessuno.
Ho semplicemente annotato la convergenza di una mia opinione con una che era stata espressa precedentemente.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Fuori

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #9 il: Domenica 11 Aprile 2010, 22:09:40 »
...chi è senza denaro scagli la prima pietra. Amen.
e l'Angelo Gli portò il cuore di piombo e l'uccello morto.
"Hai scelto bene" gli disse Dio, "poichè nel mio giardino del Paradiso questo uccellino canterà in eterno, e nella mia città d'oro il Principe Felice mi loderà".

Oscar Wilde "Il principe Felice"

Offline Marina Como

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #10 il: Domenica 11 Aprile 2010, 22:39:37 »
...chi è senza denaro scagli la prima pietra. Amen.
ahahahah!  :D :D :D :D :D :D    ;D   si, sei fuori... quasi quasi ti amo per questo!  ;D
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Maurizio Brancaleoni

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #11 il: Domenica 11 Aprile 2010, 23:42:56 »
Questa è vecchio stile, ma decisamente vera: i soldi preoccupano solo chi non ne ha.
«Nέμεσις δέ μοι εξ ανθρώπων έσσεται (Nèmesis dè moi ex antròpon èssetai), "e io ne avrò biasimo dagli uomini"»
 (Omero, Odissea (2, 136))

Offline Sanzi

Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #12 il: Lunedì 12 Aprile 2010, 00:36:35 »
Mi accodo a quello che ha scritto Fuori; e riguardo a quello che dice Morris B.. sì, forse, ma non è sempre vero, te lo assicuro..  ;D

Offline Saldan

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Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #13 il: Lunedì 12 Aprile 2010, 09:42:25 »
In base ai commenti e alle varie analisi posso dire che la persona che ha colto in toto il senso e i vari significati della poesia è Ausilia Giordano.....non avresti potuto analizzarla meglio perchè hai scritto esattamente tutto ciò che volevo esprimere con questa poesia, ti ringrazio dell'ottima analisi del testo!  :) :)
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Offline Ausilia Giordano

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Re: "Spiritati dal denaro" di Salvo D'Angelo
« Risposta #14 il: Martedì 13 Aprile 2010, 23:16:59 »
In base ai commenti e alle varie analisi posso dire che la persona che ha colto in toto il senso e i vari significati della poesia è Ausilia Giordano.....non avresti potuto analizzarla meglio perchè hai scritto esattamente tutto ciò che volevo esprimere con questa poesia, ti ringrazio dell'ottima analisi del testo!  :) :)

Grazie per aver risposto al mio intervento. Penso che quando un poeta propone un proprio testo, invitando gli altri autori a condividere il proprio pensiero, lo sottopone ad analisi e riflessioni ed è consapevole che può aspettarsi di tutto dalle valutazioni altrui.  ???Non sono gli elogi facili e le osservazioni superficiali che costruiscono l'analisi e la vera partecipazione, ma è tutto un lavoro interattivo di riflessione compartecipe capace di mettersi in discussione e di crescere insieme agli altri.  :-*
Occorre "penetrare" il testo e se è possibile, l'"animo dell'autore" per cercare di cogliere il senso di ciò che ha scritto (e questo non è sempre possibile) ;D. ... E poi, occorre rifarsi oggettivamente al testo, senza farsi condizionare dal nome dell'autore (è nostro amico o meno).  ;)
Invece, osservo che molti autori analizzano e commentano solo i testi dei propri amici (e ciò si capisce dai tipi di commenti che ne risultano), oppure si mettono a dare consigli all'autore in riferimento ad un testo già completato.   :o
Ciao. Sempre a disposizione. :laugh: