Il tuo testo non “appare fuori tema” ma è “fuori” indiscutibilmente, in quanto non risponde ai parametri richiesti dalla tematica proposta. Questo è chiaro anche per te. Mi congratulo per la tua iniziativa qui proposta di commentare e mettere in discussione il tuo testo, che alletta molto la mia attenzione birichinamente riflessiva.
Fin dai tempi più remoti, la cultura del denaro è stata motivo di corruzione. Molte persone hanno perduto ogni dignità per rincorrere questo dio malefico che attira in vortici pericolosi lo spirito umano, fino a condurlo nei più profondi abissi dell’ingordigia e avidità, allontanandolo dai veri valori della vita.
SPIRITATI … Il linguaggio è fluido e chiaro, con rime alternate ben assemblate negli attacchi e nelle chiusure. Tranne una pseudo-rima all’ottavo verso, che però non stona.
La presenza del poeta (tu stesso), nella descrizione satirica e (per me) divertita, sembra abbastanza discostata dall’oggetto che tratta (in senso positivo), come un serio guerriero deciso e attento a non lasciarsi incendiare dal drago che sta combattendo arduamente, con un firewall molto potente.
(Qui non vi è risurrezione, ma solo difesa).
E’ il punto di vista del poeta (non si farà raggirare da uno “spirito annacquato”), a creare e a mantenere la propria forza di fronte a tale pericolo, che lo rende indifferente di fronte agli inviti allettanti del dio perverso (“apre porte e chiude celle”).
Anche se il poeta si inserisce nella mischia degli “spiritati” e dei “cervelli, lavati”(ma essi non cercano la risurrezione spirituale), e si pone in discussione insieme alla massa, si difende bene già dal secondo verso: “mi accappona la pelle” (ma non è un risalire dagli abissi, poichè egli non vi è mai sceso). E’ questa la vera forza degli onesti: fuggire gli orrori della perversione.
Bravissimo. Letta davvero con piacere.