A mio avviso, per ritrovare l’ispirazione, il metodo principe è la famosa antica Meditazione; pratica di origine orientale che predica il distacco dagli eventi del mondo, dalle passioni e dagli istinti, attraverso il silenzio e il digiuno. La mente ha bisogno di ritornare allo stato originario, creando il “vuoto” ed ecco che pian piano, goccia a goccia apparire dall’inconscio ispirazioni, pensieri e suggerimenti. La mente a quel punto, ritrova l’essenziale e dimentica il contingente.
Per secoli il silenzio è stato usato come via d’accesso a livelli superiori di coscienza. Quel processo o percorso, si tramanda da millenni e “guarda caso” utilizza sempre “quattro” gradini di ascesa…i quattro gradini della perfezione. Nell’arco dei millenni, è stato utilizzato dal Taoismo, dall’Induismo, dal Buddhismo, dai filosofi greci con la famosa “catarsi” che curava i mali dell’anima; dai pitagorici, dagli alchimisti, dai cabalisti ebraici, dai praticanti Zen, dagli eremiti medioevali con la famosa “Lectio divina”, uno dei pilastri della vita monastica: Lectio, meditatio, oratio, contemplatio. Con simpatia, nonno Eugenio.