Ho poco tempo perchè devo uscire
e cercherò, in cinque o sei minuti
la mia fama di "buono" rinverdire
e che il cielo a tal scopo già m'aiuti!
Poichè son di Marina innamorato
come san bene l'inclito e l'incolta,
mi rimprovera ed io son frastornato
perchè mi dice "no" pur questa volta.
Ma sono innamorato anche di Zima,
ragion per cui io vengo qui avvilito...
lo sa Marina che di già da prima
io venivo da Zima concupito?
Concupito nel cuor che si struggeva
d'amor per lei qual fosse una candela,
ma essa mai "ti amo", mi diceva,
ed io piangente alzavo la mia vela
e navigando il mar della tristezza
pensavo solo a lei per la vendetta
che racchiudevo dentro la fortezza
del cuore mio...possente e maledetta!
Se volete, per il mio grande affronto
io le faccio le scuse più sentite,
e considero chiuso queto conto
che procurato m'ha tante ferite.
Ferite, ahimè, di Zima e di Marina
che sempre amai di sanguinante amore,
or subisco la beffa sopraffina
di chieder scusa con languente cuore.
Abbiano anch'esse un lor pensier d'affetto
verso il Crociato povero Crocetti,
il qual sempre ferito fu nel petto...
Lorenzo, orgoglio tuo dove lo metti?
Nel luogo di decenza, come carta
per nettar, com'è d'uso, il deretano,
la mia scusa sincera adesso parta...
e Zima mi carezzi con la mano!
Avrei potuto continuare ancora per trecento e passa quartine, ma purtroppo mi è d'uopo uscire, laonde, se non basti questo mio atto di suprema prostrazione ad ottener richesto perdono, continuerò al tramontar del sole in mia falagellazione morale e fisica, onde alfine ottenrlo. Spes ultima dea...