Ringrazio Fiorella, Gianluca e Luca per essersi soffermati ed aver lasciato un commento.
Rispondo un po' alla rinfusa.
La poesia non l'ho scritta appositamente per il tema, in realtà l'avevo scritta qualche anno fa, ben prima dello “scandalo” dell'Iccp.
Per quanto mi riguarda non è in discussione né il fatto che negli ultimi centocinquanta anni il clima terrestre si stia riscaldando, né che l'attività umana abbia un ruolo in ciò.
Ritengo solamente improbabile che vi abbia il ruolo principale, è verosimile che la direzione del mutamento sia data da tutt'altri fattori e che l'intervento umano abbia semplicemente la ventura di aggiungersi, spingendo nella medesima direzione.
La sicurezza con cui i fautori del riscaldamento antropogenico propinano i loro risultati mi è stata sospetta fin dall'inizio: come si può essere così sicuri dei risultati di simulazioni matematiche su un sistema caotico come l'atmosfera terrestre e per di più partendo da dati a loro volta alquanto incerti?
(Ironia della sorte è proprio il sistema caotico per cui fu coniata da Lorenz l'espressione “effetto farfalla”: “ può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?». la risposta è “Sì”).
Il fatto, poi, che tale teoria sia stata prontamente abbracciata dalle elite politico economiche più illuminate (non Bush, ovviamente, lui non è illuminato, lui pensa ancora che il modo migliore di fare affari sia la guerra) e pronte nel captare la possibilità di nuovi affari, mi ha insospettito ancora di più.
Il fatto che i grandi media l'abbiano adottata come “pensiero unico” bandendo tutte le voci dissenzienti, mi conferma nel sospetto.
É nient'altro che questo sospetto che si esprime nella poesia.
Riguardo alla forma.
Il contrasto in ottave, per chi non lo sapesse, è quella forma di improvvisazione poetica in cui alle volte abbiamo visto cimentarsi Benigni, in televisione. Si svolge tra due poeti dei quali uno tiene una tesi e l'altro la tesi opposta, oppure tra moglie e marito o altre situazioni simili.
Il rispondente deve partire con la stessa rima dell'interlocutore, si hanno così una serie di ottavine concatenate.
Le mie due strofe sarebbero una specie di inizio del contrasto. La forma dei versi è semplice e lineare, anche con un'abbondanza (che a me non piace troppo) di apocopi che aiutano a rispettare il metro, così come si confà a questo genere che è fatto di improvvisazione e quindi non può essere né troppo ricercato né troppo contorto.
Sociale e amore.
La ragione te la dice il fatto che ogni giorno delle cento e passa poesie pubblicate un TOT. sono d'amore e un tottinoinoino a tematica sociale.
Evidentemente si preferisce scrivere d'amore; se sia un bene o un male, segno di egoismo o di apertura all'altro non so.
Solo questo so: che una bella poesia è una bella poesia, che parli d'amore o d'inquinamento.