Autore Topic: Vediamo in quanti si sentono poeti  (Letto 9956 volte)

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Offline AlexMen

Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #75 il: Domenica 25 Aprile 2010, 16:11:31 »
Non mi sento poeta.....come non mi sento musicista se pur suono da 30 anni...non mi sento cuoco neppure se tutti giorni faccio da mangiare....
per sentirmi poeta dovrei farlo di professione.....dovrebbe essere la mia primaria attività...allora si che potrei sentirmi poeta!!!!!

Offline Saldan

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #76 il: Domenica 25 Aprile 2010, 20:53:27 »
Non mi sento poeta.....come non mi sento musicista se pur suono da 30 anni...non mi sento cuoco neppure se tutti giorni faccio da mangiare....
per sentirmi poeta dovrei farlo di professione.....dovrebbe essere la mia primaria attività...allora si che potrei sentirmi poeta!!!!!

SI PUO' ESSER POETI ANCHE PER DILETTO!!  ;D ;D
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Marcos D Ingaldi

Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #77 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 10:47:22 »
Mi sembra che all'interno della discussione nessuno abbia detto il contrario.

Dave
Ma nessuno l'ha nemmeno asserito. Se così fosse stato non ci sarebbe stata nessuna risposta ;)
La mia era solo una riflessione come tutte le altre :)
Che tu creda di potere o non potere, hai ragione comunque.

Filippo83

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #78 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 13:25:20 »
Mi sento un poeta, se la poesia l'avessero chiamata frittata allora mi sentirei un cuoco, non scrivo mai col cervello ma solo col cuore, sono partito una sera mentre stavo navigando in internet, ho aperto un nuovo documento di windows ed ho scritto la mia prima poesia, della quale ovviamente mi sono reso conto, solo dopo averla scritta...
Non sento mai il bisogno di mettermi davanti a un foglio solo perchè devo scrivere una poesia, l'ispirazione e tutto quello che scrivo lo scrivo d'impeto all'istante, a volte e molto spesso scrivo solo frasi altre volte mi vengono fuori poesie complete... nessuno deve venire qui e aver paura di essere giudicato hai scritto una poesia? hai composto un'arrangiamento? sentiti un poeta e un musicista.
« Ultima modifica: Lunedì 26 Aprile 2010, 13:36:51 da Filippo Ferrari »

Clodia

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #79 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 14:56:41 »
Va benissimo il cuore, ma - come già detto in altri topic - ci vuole anche un pizzico di tecnica in ogni espressione artistica (quindi di cervello) o non è arte, è sfogo personale.
Dopodiché ognuno fa come vuole ma se non usa anche la tecnica (qualsiasi, anche quella delle neo-neo-trans-notrans avanguardie) deve sapere che non sta producendo qualcosa di artistico. E' importante essere lucidi e implacabili con se stessi (se si vuole fare arte, lo ripeto; se no, va bene tutto). Poi ci sono quelli a cui la tecnica viene innata e "facile" e che devono affinarla e quelli che devono impararla con sudore. Oggi, con il verso sciolto, si tende a credere che la poesia sia anche solo la lista della spesa ma non è così.

Augh  :)

khay

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #80 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 15:31:13 »
IO SIIIIIIIIIIIIIIIII....sisisisisisissi :)
Mi sento un poeta... esattamentecome mi sento un pittore o un musicista... il fatto che poi non riesca  a raggiungere l'espressione eccelsa, è solo un fatto di forma che riguarda tutti noi :)

crepax73

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #81 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 16:27:24 »
Quoto l'ultimo intervento di Clodiaf0904.
Non è possibile asserire che tutto ciò che si scrive con il cuore debba poi essere poesia. Altrimenti oggi faccio un disegno per una delle mie figlie (penso sia l'esempio massimo di una cosa fatta con il cuore...) e divengo un pittore.
Ma vi capita di leggere una poesia,facendo un giretto sui vari gruppi di Facebook e pensare che l'autore facesse un torto alla lirica stessa ?
(lo so state pensando si mi è capitato ultimamente leggendo una delle tue... ;D)
Per quel che riguarda le conclusioni vi chiedo :
Ma un sondaggio su un sito di POESIA in cui c'è la stessa percentuale tra chi si sente poeta e chi no...mmm...non sembra un pò strano anche a voi ?
 

corripio

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #82 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 16:52:07 »
A me non sembra strano.
E' più strano il numero esiguo di votanti rispetto agli autori attivi del sito.
Credo che questo sondaggio sia nato (anche) per vedere se alcuni autori, osannati nei commenti (in quantità industriale), avevano il coraggio di venire in questa gabbietta a rispondere: così non è stato.
Nel frattempo noi pochi coraggiosi, a volte ironici e spiritosi, abbiamo risposto, penso in maniera sincera.


« Ultima modifica: Lunedì 26 Aprile 2010, 16:55:41 da Corripio »

Offline Marco Canonico Baca8175

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #83 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 17:08:59 »
Questo è un periodo in cui tutto è in transizione. Il mondo si sta assestando e tutto ne risente, l'uomo compreso; tutto ne è influenzato.
Ci sono troppe seghe mentali in questo ragionare, chiunque scrive e pubblica crede di fare cose belle, vuole essere accettato e basta, altrimenti non lo farebbe. La tecnica, il cuore, la metrica, gli stili ecc. non contano nulla davanti all'approvazione di massa ed è quest'ultima a cui tutti mirano.
Se mi sento un poeta, un musicista, un paroliere o quant'altro, nessuno mi può dire il contrario; ma solo finché resta mio.

Il problema di fondo a tutte le domande è che nessuno si sente libero di dire la verità e dall'altro lato c'è chi è pronto a tutto per non accettarla.
La totale mancanza di commenti negativi e il putiferio che ne scaturisce quando questi appaiono, ne sono la conferma.


Prima di guardare la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello,guarda la trave che è nel tuo!

corripio

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #84 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 17:14:09 »
Questo è un periodo in cui tutto è in transizione. Il mondo si sta assestando e tutto ne risente, l'uomo compreso; tutto ne è influenzato.
Ci sono troppe seghe mentali in questo ragionare, chiunque scrive e pubblica crede di fare cose belle, vuole essere accettato e basta, altrimenti non lo farebbe. La tecnica, il cuore, la metrica, gli stili ecc. non contano nulla davanti all'approvazione di massa ed è quest'ultima a cui tutti mirano.
Se mi sento un poeta, un musicista, un paroliere o quant'altro, nessuno mi può dire il contrario; ma solo finché resta mio.

Il problema di fondo a tutte le domande è che nessuno si sente libero di dire la verità e dall'altro lato c'è chi è pronto a tutto per non accettarla.
La totale mancanza di commenti negativi e il putiferio che ne scaturisce quando questi appaiono, ne sono la conferma.



Concordo: più che mai oggi l'uomo ha difficoltà ad affermarsi uomo, cerca una ragione del suo esistere dimostrando che sa fare Arte.
Cosa volevo dire davvero lo so, ma forse mi sono espresso male.

Offline Marco Canonico Baca8175

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #85 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 17:29:38 »
Concordo: più che mai oggi l'uomo ha difficoltà ad affermarsi uomo, cerca una ragione del suo esistere dimostrando che sa fare Arte.
Cosa volevo dire davvero lo so, ma forse mi sono espresso male.

Sai Corripio, esporre qualcosa di semplice con un linguaggio davvero per tutti è mooolto più difficile che esporre la fusione nucleare a un gruppo di cervelloni.
A me piace davvero molto questo sito, principalmente perché ci sono delle persone che stimo molto e altre a cui voglio un bene immenso, nonostante non le abbia mai viste; al massimo ne ho snetito un paio di volte la voce.
Poi ci sono diversi modi per far stare gli scrittori in contatto tra loro, è semplice e dopo un pochino si è discretamente liberi, però...purtroppo non si riesce a trovare un modo per crescere davvero. Se io non pubblicassi anche altrove, non potrei conoscere davvero i miei difetti. Da altre parti, dove ci sono persone che davvero fanno concorsi su concorsi, pubblicano libri dalla poesia alla narrativa, saggi, ricevo critiche davvero pesanti, come anche apprezzamenti ben al di là di quanto potrei immaginare.
Qui se va bene ho un paio di bravo o me lo scrivono in privato perché hanno paura di commentare perché non hanno capito cosa intendevo ma...non possono scrivere semplicemente se gli ho dato qualcosa o no? Da altre parti ne ho almeno una ventina, di cui molti negativi e tantissimi positivi, altre volte il contrario. C'è anche da dire che adottano un metodo di pubblicazione davvero diradato, circa sei  l'anno...e fporse sono esagerati in questo, ma di sicuro si ha il tempo di leggere per bene e fare un commento spassionato. Ho portato me come esempio perché non voglio ovviamente trascinare nessuno nei miei sproloqui.
Credo proprio d'esser uscito fuori topic...volevo solo dire che se si vuole davvero crescere, bisogna lasciare gli altri liberi di crescere in tutto e per tutto, di esprimersi.
L'assoluto buonismo porta alla monotonia.

Sorry

shalom
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corripio

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #86 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 17:50:53 »
Il buonismo infatti non è il voler bene, è più simile ad un ''volemosi bbene'' e ad un ''lasciamo correre'' anche ad un ''ma dai, è solo un gioco''.
Non aiuta però la crescita artistica, rischia solo di illudere.
Io per primo non critico mai davvero ciò che leggo, perchè non voglio sembrare il cattivo della situazione, ma so che se lo facessi, sarebbe la cosa più costruttiva; comunque ci sto pensando...

Offline Marco Canonico Baca8175

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #87 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 18:01:25 »
Il buonismo infatti non è il voler bene, è più simile ad un ''volemosi bbene'' e ad un ''lasciamo correre'' anche ad un ''ma dai, è solo un gioco''.
Non aiuta però la crescita artistica, rischia solo di illudere.
Io per primo non critico mai davvero ciò che leggo, perchè non voglio sembrare il cattivo della situazione, ma so che se lo facessi, sarebbe la cosa più costruttiva; comunque ci sto pensando...


A mio parere, bisogna pensare davvero a ridurre il numero di pubblicazioni drasticamente, così che ci si pensi prima di inserire uno scritto e si favorisca l'uso del forum, in cui si può discutere e crescere anche differentemente. Credo che tanti pubblichino un po' di tutto, solo per paura di perdere il solito commento.

Ora però creso che sto davvero uscendo fuori topic...però è davvero una cosa importante da affrontare.
Prima di guardare la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello,guarda la trave che è nel tuo!

Clodia

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #88 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 18:24:28 »
Se è per la nostra crescita artistica io sono pronta a pubblicare con dei limiti (una, due a settimana? al mese?), scelti liberamente dalla redazione. Inoltre si potrebbe creare uno spazio (...mi sembra già ci sia...?) per chi voglia proporre un proprio scritto non tanto per farselo commentare genericamente ma per un preciso parere "formale". Della serie: mettiamo da parte il contenuto e vediamo come la cosa viene detta, se poeticamente o meno, secondo una serie di canoni che qualsiasi antologia scolastica propone (in seguito si può anche pensare di scardinare il canone; in seguito, però ;) ). Sui commenti dico solo che vanno accettati - belli o brutti - con lucidità e apprezzando quelli costruttivi; non accetterei "no, non va, perché non lo so bene ma non mi piace" e quelli positivi generici personalmente non mi hanno mai indotta a pensare di essere chissacchì, ma nemmeno la caccola di chissacchì  ;D.

Offline Marco Canonico Baca8175

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #89 il: Lunedì 26 Aprile 2010, 18:31:37 »
Se è per la nostra crescita artistica io sono pronta a pubblicare con dei limiti (una, due a settimana? al mese?), scelti liberamente dalla redazione. Inoltre si potrebbe creare uno spazio (...mi sembra già ci sia...?) per chi voglia proporre un proprio scritto non tanto per farselo commentare genericamente ma per un preciso parere "formale". Della serie: mettiamo da parte il contenuto e vediamo come la cosa viene detta, se poeticamente o meno, secondo una serie di canoni che qualsiasi antologia scolastica propone (in seguito si può anche pensare di scardinare il canone; in seguito, però ;) ). Sui commenti dico solo che vanno accettati - belli o brutti - con lucidità e apprezzando quelli costruttivi; non accetterei "no, non va, perché non lo so bene ma non mi piace" e quelli positivi generici personalmente non mi hanno mai indotta a pensare di essere chissacchì, ma nemmeno la caccola di chissacchì  ;D.

Secondo me, una la settimana sarebbe sufficiente per cominciare.
Per i commenti, lascerei stare chi e cosa si accetta uno per uno, altrimenti si finisce in "rissa".
Diciamo che tranne quelli con offese VERE del tipo: SEI UNO STRONZO INCOMPETENTE! la redazione non dovrebbe mai rimuoverli, ma lasciare a chi li scrive la totale responsabilità. C'è gente che si sente offesa solo perché a chi ha scritto non piace la sua poesia.
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