Autore Topic: Vediamo in quanti si sentono poeti  (Letto 9960 volte)

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Offline Jack Pastore

Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #60 il: Venerdì 26 Marzo 2010, 23:33:12 »
Io moltiplico i pesci...

Offline Saldan

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #61 il: Sabato 27 Marzo 2010, 09:28:51 »
Io mangio parole e cago poesie....  ;D ;D ;D ::)
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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Offline Amara

Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #62 il: Sabato 27 Marzo 2010, 11:40:58 »
Io moltiplico i pesci...

..beh... può tornare utile... ;D
se hai bisogno di un po' di pane......
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Antonio Terracciano

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #63 il: Domenica 28 Marzo 2010, 13:35:07 »
Io voto "sì", anche se aggiungo, con forza, "di serie D".
Forse chi vota "no" lo fa per non confessare a se stesso che la condizione di poeta è dolorosa, per non ammettere che il rovescio della medaglia di essere qualcuno nell'arte è quello di essere quasi nessuno nella vita.
A questo proposito, mi piace tradurre dal francese, se vi fidate, una parte di "Rester vivant", brevissimo saggio sulla poesia scritto nel 1991 da Michel Houellebecq, più conosciuto come romanziere, ma anche poeta.
"Amate il vostro passato, oppure odiatelo; ma che resti presente ai vostri occhi. Dovete acquisire una conoscenza completa di voi stessi. Così, a poco a poco, il vostro io profondo si staccherà, scivolerà sotto il sole; e il vostro corpo resterà sul posto, gonfio e irritato, maturo per nuove sofferenze.
La vita è una serie di test di distruzione. Superare i primi test, e soccombere agli ultimi.Mancare la propria vita, ma mancarla "di poco".. E soffrire, soffrire sempre.Dovete imparare a provare il dolore attraverso tutti i vostri pori. Ogni frammento dell'universo deve essere per voi una ferita personale. Però dovete rimanere vivi, almeno per un certo tempo.
La timidezza non va disdegnata. La si è potuta considerare come la sola fonte di ricchezza interiore; e non è falso. In effetti, è in questo momento di frattura tra la volontà e l'atto che i fenomeni mentali interessanti cominciano a manifestarsi. L'uomo in cui questa frattura non avviene resta simile all'animale. La timidezza è un eccellente punto di partenza per un poeta.
Sviluppate in voi un profondo risentimento nei confronti della vita. Questo risentimento è necessario per ogni vera creazione artistica.
A volte, è vero, la vita vi sembrerà semplicemente come un'esperienza incongrua. Ma il risentimento dovrà sempre restare vicino, a portata di mano, anche se scegliete di non esprimerlo.
E tornate sempre alla fonte, che è la sofferenza.
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...

Offline Saverio Chiti

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #64 il: Domenica 28 Marzo 2010, 15:18:11 »
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...

io dico... ma meglio di no! :-\ :-\ :-\
non credo di non sentirmi poeta, per il semplice fatto di non ammettere a me stesso di esserlo è solo perchè rifuggo il dolore o non mi senta nessuno nella vita! :police:
non comprendo questa teoria, proprio non capisco il fatto che non si può sentirsi tale...
è forse un crimine? come già detto e ridetto, io scrivo... ma chi può dire che io sia un poeta?
basta forse solo scrivere per esserlo? oppure bisogna provare dolore e sofferenza per sentirsi tale? ::)
ok... alcuni di voi lo sono (poeti) state forse ogni giorno male? e la sofferenza vi consuma? oppure cercate di mettere in versi quel che nell'animo sentite! cercando di far venir fuori, quelle sensazioni ed emozioni che scaturiscono dalla mente, dal cuore.
non voglio suscitere in altri... spaventata pietà (perchè mai spaventata non capisco!) ne tantomeno disprezzo! ma casomai far riflettere... questo si, riflettere con quel che scrivo! ???
cerco di portare emozioni positive, affinchè si possono trovare affinità dell'anima.
ma... torno a dire, è poesia tutto ciò che scriviamo? e se si... allora sono un poeta?
io aspetterei a pronunciarmi... ai posteri l'ardua sentenza!  ;D

"travolto" da questi dubbi... ho postato sul sito un mio scritto (poesia,al buio), scaturito proprio da riflessioni qua sul forum!
è la "storia di una "poesia" che si vendica del proprio autore... già perché a volte scriviamo poesie, solo che ne siamo inconsapevoli se nessuno ce lo fa presente!
allora... può un non poeta scrivere poesie? e un poeta può scrivere delle assolute nefandezze?  ;D
allora... chi è poeta, chi si ritiene tale o chi indubbiamente è retenuto tale?
e chi HA le basi per capirne la differenza? ...io no!
in natura l'evoluzione, per lo più è dovuta da esseri "imperfetti" che hanno portato con la loro differenza ad una evoluzione della specie!
quindi... Antonio, forse hai ragione a pensare (e senza disturbare romanzieri o poeti d'oltralpe!) che l'essere imperfetto passi per il poeta! ;D ;D ;D

ChS

P.S.

x Giovanni D e Salvo...
io ultimamente trasformo l'acqua in vino... il problema è che sono astemio! e l'acqua mi faceva molto comodo!!! ???
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Clodia

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #65 il: Lunedì 29 Marzo 2010, 09:34:00 »
Io voto "sì", anche se aggiungo, con forza, "di serie D".
Forse chi vota "no" lo fa per non confessare a se stesso che la condizione di poeta è dolorosa, per non ammettere che il rovescio della medaglia di essere qualcuno nell'arte è quello di essere quasi nessuno nella vita.
A questo proposito, mi piace tradurre dal francese, se vi fidate, una parte di "Rester vivant", brevissimo saggio sulla poesia scritto nel 1991 da Michel Houellebecq, più conosciuto come romanziere, ma anche poeta.
"Amate il vostro passato, oppure odiatelo; ma che resti presente ai vostri occhi. Dovete acquisire una conoscenza completa di voi stessi. Così, a poco a poco, il vostro io profondo si staccherà, scivolerà sotto il sole; e il vostro corpo resterà sul posto, gonfio e irritato, maturo per nuove sofferenze.
La vita è una serie di test di distruzione. Superare i primi test, e soccombere agli ultimi.Mancare la propria vita, ma mancarla "di poco".. E soffrire, soffrire sempre.Dovete imparare a provare il dolore attraverso tutti i vostri pori. Ogni frammento dell'universo deve essere per voi una ferita personale. Però dovete rimanere vivi, almeno per un certo tempo.
La timidezza non va disdegnata. La si è potuta considerare come la sola fonte di ricchezza interiore; e non è falso. In effetti, è in questo momento di frattura tra la volontà e l'atto che i fenomeni mentali interessanti cominciano a manifestarsi. L'uomo in cui questa frattura non avviene resta simile all'animale. La timidezza è un eccellente punto di partenza per un poeta.
Sviluppate in voi un profondo risentimento nei confronti della vita. Questo risentimento è necessario per ogni vera creazione artistica.
A volte, è vero, la vita vi sembrerà semplicemente come un'esperienza incongrua. Ma il risentimento dovrà sempre restare vicino, a portata di mano, anche se scegliete di non esprimerlo.
E tornate sempre alla fonte, che è la sofferenza.
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...

Veramente notevole questo passo, grazie per averlo segnalato.

dave_du_demon

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #66 il: Martedì 13 Aprile 2010, 19:26:52 »
Il sondaggio si è chiuso.. qualcuno vuole commentare il risultato? :D

Non fatelo fare a me :D

Dave

Offline Saldan

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #67 il: Martedì 13 Aprile 2010, 19:31:27 »
beh c'è poco da commentare....la percentuale parla da se:  51,4 % si   48,6% no


Diciamo che c'è una divisione a metà quasi perfetta.....si potrebbe giocare una partita di calcio: Poeti convinti vs Non poeti scriventi.....sarebbe una bella gara!  ;D ;D
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Offline Marco Canonico Baca8175

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #68 il: Giovedì 15 Aprile 2010, 10:52:17 »
Io voto "sì", anche se aggiungo, con forza, "di serie D".
Forse chi vota "no" lo fa per non confessare a se stesso che la condizione di poeta è dolorosa, per non ammettere che il rovescio della medaglia di essere qualcuno nell'arte è quello di essere quasi nessuno nella vita.
A questo proposito, mi piace tradurre dal francese, se vi fidate, una parte di "Rester vivant", brevissimo saggio sulla poesia scritto nel 1991 da Michel Houellebecq, più conosciuto come romanziere, ma anche poeta.
"Amate il vostro passato, oppure odiatelo; ma che resti presente ai vostri occhi. Dovete acquisire una conoscenza completa di voi stessi. Così, a poco a poco, il vostro io profondo si staccherà, scivolerà sotto il sole; e il vostro corpo resterà sul posto, gonfio e irritato, maturo per nuove sofferenze.
La vita è una serie di test di distruzione. Superare i primi test, e soccombere agli ultimi.Mancare la propria vita, ma mancarla "di poco".. E soffrire, soffrire sempre.Dovete imparare a provare il dolore attraverso tutti i vostri pori. Ogni frammento dell'universo deve essere per voi una ferita personale. Però dovete rimanere vivi, almeno per un certo tempo.
La timidezza non va disdegnata. La si è potuta considerare come la sola fonte di ricchezza interiore; e non è falso. In effetti, è in questo momento di frattura tra la volontà e l'atto che i fenomeni mentali interessanti cominciano a manifestarsi. L'uomo in cui questa frattura non avviene resta simile all'animale. La timidezza è un eccellente punto di partenza per un poeta.
Sviluppate in voi un profondo risentimento nei confronti della vita. Questo risentimento è necessario per ogni vera creazione artistica.
A volte, è vero, la vita vi sembrerà semplicemente come un'esperienza incongrua. Ma il risentimento dovrà sempre restare vicino, a portata di mano, anche se scegliete di non esprimerlo.
E tornate sempre alla fonte, che è la sofferenza.
Quando susciterete negli altri un misto di pietà spaventata e di disprezzo, saprete che siete sulla buona strada.
Potrete cominciare a scrivere".
E potrei continuare...

Per alcuni versi sono d'accordo, per altri ovviamente no.
Io credo che le emozioni estreme portino alla piena espressività.
Sono stato distratto per molto dal lavoro, lo trovavo interessante e appagante sotto certi versi; in quel periodo non ho scritto nulla. Non ne avevo bisogno.
A volte ( di rado ) ho scritto perché ero immensamente felice, altre immondamente annoiato, altre ancora per profonda consunzione e per fortuna poco per cordoglio.
L'ultima poesia da me pubblicata, è stata ispirata da una mancata rissa. Non sono assolutamente un violento, ma ieri...avrei pulito il parcheggio con la faccia di un tizio.
non è avvenuto perché era il compleanno della mia ragazza ( che dopo le botte mi avrebbe massacrato di prediche... :( ).
Avendo represso la fortissima emozione provata, è uscita quella combinazione di versacci dopo un lento macerare in me sino a sera.
Chiunque scrive poesie ( e specialmente se le pubblica ) si sente un poeta, poi non lo ammette perché è un insicuro, o ignorante come il sottoscritto.
Questo per ora è il mio parere, domani...chissà!

Shalom
Prima di guardare la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello,guarda la trave che è nel tuo!

Offline Saverio Chiti

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #69 il: Giovedì 15 Aprile 2010, 23:03:56 »

Chiunque scrive poesie ( e specialmente se le pubblica ) si sente un poeta, poi non lo ammette perché è un insicuro, o ignorante come il sottoscritto.
Questo per ora è il mio parere, domani...chissà!

Shalom

non mi sento ne insicuro, ne tantomeno ignorante... ma neanche poeta! ;D
scrivo, pubblico... basta! ma perchè si deve sempre e per forza appicciacare etichette agli altri! ???

vi sentite poeti? ok... per me va bene! ma rispettate chi non si sente così...
come ho detto e stra-ridetto... scrivo, poi cosa siano o cosa sono... se permettete, dovranno essere altri a dirlo, non io!
POI se per "qualcuno" continuo ad essere ipocrita... sai che risate!

"io sono nulla! ma il mio esser niente... è tanto più di chi crede d'esser molto!"

ahahahaha  ;D sai che risate! e il riso si sa abbonda sulla bocca degli sciocchi!
ecco... sarò scioccante? mah... ???

ChS
...lì dove ti avevo lasciato
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Offline Marco Canonico Baca8175

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #70 il: Giovedì 15 Aprile 2010, 23:31:53 »
non mi sento ne insicuro, ne tantomeno ignorante... ma neanche poeta! ;D
scrivo, pubblico... basta! ma perchè si deve sempre e per forza appicciacare etichette agli altri! ???

vi sentite poeti? ok... per me va bene! ma rispettate chi non si sente così...
come ho detto e stra-ridetto... scrivo, poi cosa siano o cosa sono... se permettete, dovranno essere altri a dirlo, non io!
POI se per "qualcuno" continuo ad essere ipocrita... sai che risate!

"io sono nulla! ma il mio esser niente... è tanto più di chi crede d'esser molto!"

ahahahaha  ;D sai che risate! e il riso si sa abbonda sulla bocca degli sciocchi!
ecco... sarò scioccante? mah... ???

ChS


Il tuo pensiero Saverio è libero da qualsiasi etichetta e diceria di chicchessia, ma...tu non ti senti " insicuro tantomeno ignorante" giusto?
Beh, come vedi è sempre una questione di soggettività!
Tu scrivi bene, quello conta, poi il mio pensiero e il tuo sono ugualmente validi.

Shalom
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Offline Saverio Chiti

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #71 il: Venerdì 16 Aprile 2010, 13:32:38 »

Il tuo pensiero Saverio è libero da qualsiasi etichetta e diceria di chicchessia, ma...tu non ti senti " insicuro tantomeno ignorante" giusto?
Beh, come vedi è sempre una questione di soggettività!
Tu scrivi bene, quello conta, poi il mio pensiero e il tuo sono ugualmente validi.

Shalom

che fai mi insegni l'italiano?  ???   ahahahaha... fai bene! sai in fondo non sono molto preparato !  ;D

soggettività in cosa... nel saper scrivere bene in italiano?  ???
oppure nell'esprimere opinioni, senza casomai... vabbè, confesso che di tutta 'sta storia poi in fondo, in fondo non è che mi interessi molto! ho scritto, postato perché in molti mi dicono che sono un misantropo, che non intervengo mai nel forum... insomma volevo farmi bello!  ;D
si... ma agli occhi di chi?  ::)
Marco... io scherzo quasi sempre è più forte di me! ;D
oggi non fa differenza... son talmente allegro che... ti bacerei!!! :D
oddio spero non ti offenda, altrimenti guardati in giro e cerca una sostituta. ;D
ciao immensamente grazie per i tuoi elogi e complimenti.

chs
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Offline Marcos D Ingaldi

Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #72 il: Venerdì 23 Aprile 2010, 13:46:51 »
Io mi chiedo che senso ha giudicare quello che ognuno crede. La nostra realtà è fatta dai nostri pensieri e, proprio per questo, ognuno la percepisce in un modo del tutto singolare. Non esiste una percezione obiettiva della realtà. Semmai possiamo essere d'accordo su alcuni parametri che derivano dalla nostra percezione sensoriale. I colori, per esempio. Ma qualora cercassimo di individuare un parametro che richieda l'interpretazione di una certa percezione (l'intensità di una certa tonalità di verde, per esempio), ci renderemmo conto che ognuno offre una versione del tutto soggettiva.

Che qualcuno creda essere un poeta oppure no, ha ragione comunque.
« Ultima modifica: Venerdì 23 Aprile 2010, 14:14:56 da Marcos D Ingaldi »
Che tu creda di potere o non potere, hai ragione comunque.

dave_du_demon

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #73 il: Domenica 25 Aprile 2010, 09:54:01 »
Io mi chiedo che senso ha giudicare quello che ognuno crede. La nostra realtà è fatta dai nostri pensieri e, proprio per questo, ognuno la percepisce in un modo del tutto singolare. Non esiste una percezione obiettiva della realtà. Semmai possiamo essere d'accordo su alcuni parametri che derivano dalla nostra percezione sensoriale. I colori, per esempio. Ma qualora cercassimo di individuare un parametro che richieda l'interpretazione di una certa percezione (l'intensità di una certa tonalità di verde, per esempio), ci renderemmo conto che ognuno offre una versione del tutto soggettiva.

Che qualcuno creda essere un poeta oppure no, ha ragione comunque.

Mi sembra che all'interno della discussione nessuno abbia detto il contrario.

Dave

Offline Silvia Contessa

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Re: Vediamo in quanti si sentono poeti
« Risposta #74 il: Domenica 25 Aprile 2010, 14:14:16 »
non mi sono mai posta questa domanda, non credo conti molto. scrivo solo  per esprimere quello che ho dentro di me. 
Silvia Contessa