Autore Topic: ..a volte non capisco....  (Letto 8051 volte)

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Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #45 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:04:12 »
Chiedo: Perché avete tolto Jonny Dorelli di M. Rodà? Perché, contemporaneamente, quella si Giovanni d, la mia e quella di Manocchia? Perché?
Perché? Perché?
Perché? Davano fastidio a chi? Qualcuno aveva protestato?

No, non aveva protestato nessuno. Non sono state tolte perché eravamo "scandalizzati". Dico "eravamo", ma ricordo sempre che qui si attribuisce sempre tutto a me, ma io di queste decisioni non ne ho prese neppure una e non ho neppure partecipato a prenderle.
Rodà ha molte poesie pubblicate che sono "scandalose" se così vogliamo dire, e solo raramente la redazione ha avuto a che dire con lui. Andate a leggerle e vedrete se facciamo censura o ci scandalizziamo facilmente.
Questa, però, la redazione l'ha sospesa (non ancora tolta) perché le è sembrata scritta ad un livello di qualità molto inferiore rispetto al suo solito, ed in modo diverso. Il livello di qualità è relativo a ciascun autore, oltre che al sito.
Comunque, al di là della qualità, sono state tolte perché il sito non ha un posto dove tenerle, visto che non accetta poesie sperimentali e prose poetiche.

Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #46 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:13:40 »
POETRY READINGS

poetry readings have to be some of the saddest...

Che c'entra Charles Bukowski? Comunque, in sintesi per chi non conosca questa poesia e/o l'inglese, con autoironia, dice che i poeti leggono e leggono l'un l'altro le proprie poesie, a se stessi, ai loro amici e parenti, ed idioti che ascoltano, e fanno copie, stampe, dischi con le loro poesie, senza trovare un editore che le pubblica e senza mai considerare il fatto che il loro talento può essere molto molto piccolo. Meglio essere un idraulico ubriaco nel vicolo accanto al bowling, piuttosto.

Mi domando: questa autoironia e questa autocritica, questa capacità di distacco con cui si ride di se stessi e non ci si prende sul serio, ce l'hanno anche gli autori che protestano per le poesie in questione?
« Ultima modifica: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:26:41 da Luigi. »

Offline Elisabetta Randazzo

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #47 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:37:49 »
Leggere tutto ciò, mi fa stare male e noto che state perdendo tutti la ragione. In quest'ultimo periodo  non sono stata presente sul sito perchè a mio nonno il 24 dicembre gli è venuto un ischemia celebrale, e per me è stato molto doloroso. Lui è un artista, un cantastorie e poeta. Ai tempi lui e altri poeti come Ignazio Butttitta insieme ad altri artisti a esempio Guttuso si riunivano in modo da confrontare le proprie opere in modo da avere dei giudizi utili e altre opinioni. Adesso mio nonno non ha più la voce e la forza di recitare e l'unica cosa che lo tiene in vita è sentire la propria voce di qualche anno fa riprodotta in un cd, ma nonostante gli sforzi non riesce a pronunciare i versi da lui scritti e questo lo porta allo sconforto e alle lacrime. Voi vi domanderete perchè vi sto raccontano tutto ciò, quello che vi voglio far capire, che la poesia è l'elemento che tiene in vita a mio nonno, ragione per cui si sveglia ogni mattina.

Io qui sto leggendo frasi non appropriate, mi riferisco a frammento, che chiama “merde” le poesie. ma anche se le poesie sono scadenti non bisogna offenderle perchè sono frutto di un sentimento, di un emozione e vengono dall'anima e come se si offendesse la parte più intima che si cela dentro di noi. Mi rendo conto che sul sito non ci sono tante poesie di un certo livello, anche sono obbiettiva e soprattutto non voglio essere ipocrita e ne abbiamo parlato anche in redazione di questo perchè ci sono molte poesie da rivedere, anche quelli che inseriscono automaticamente. Ma voi non avete fatto nulla per aiutarci. Ma non per questo potete chiamare merde dei sentimenti. Vi siete offesi perchè non abbiamo inserito le poesie di certi autori, pensate voi cosa possono provare gli autori delle poesie catalogate come delle “merde”.

Un ultima cosa, chi ha conosciuto Luigi ad esempio Frammento e Amara sanno che non è come l'hanno definito loro, lavorare in redazione è un lavoro molto difficile e mi dispiace che Frammento se ne sia dimenticata.
Ringrazio Manocchia che mi ha scritto in privato e prenderò in considerazione i suoi consigli, perchè lo reputo un autore molto intelligente, con questo chiudo sperando che abbassiate i toni e che siate più comprensivi.
« Ultima modifica: Martedì 2 Febbraio 2010, 23:08:41 da Elisabetta Randazzo »
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Luca Torri

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #48 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:41:09 »
Le ho lette tutte quelle di Rodà.
La redazione, dici, allora devo dire alla redazione che non sanno riconoscere una bella poesia.
Ed impediscono a me, ed a molti qui, di leggerla. La redazione dovrebbe tutelare gli interessi
dei lettori, ed i lettori apprezzano quelle poesie. Deduco allora, che c'è una discrepanza tra alcuni(molti)
lettori, e chi ha il potere di interpretare il REGOLAMENTO. Questo è il punto.
Roversi aveva commentato la poesia di Rodà, così Gabriella Cantoni ed altri, avevano appena fatto in tempo a commentarla con entusiasmo(nessuno di noi conosce questo Rodà), che voi della redazione
l'avete tolta. Questo avete fatto. Un errore, un abuso.Si, siete i padroni, ok; così è  così perché è così.
Bella risposta.
Per quanto riguarda invece il mio rap venuto male(cito testualmente Luigi), anche quello era stato apprezzato. Si, delirio xx, sarà stata una brutta poesia secondo la redazione, ma la maggior parte degli
autori non la pensava così. I commenti che riceve il signor Torri, non possono che essere sinceri, visto che non conosco nessuno, non commento quasi mai, e difficilmente rispondo alle mail. E' un dato di fatto.
Allora perché toglierla?
Ripeto: perché costringermi a difendere una mia poesia; voi! Voi che dovreste difenderle tutte, almeno
provarci. Macché esperimenti! Non diciamo cavolate; la poesia è la poesia e basta, ed è fatta da CHI la scrive, più, il Lettore...La poesia, nessuno sa cos'è perché non è, fino ad un attimo prima. Rodà,Io,Giovanni; Massimiliano ed altri, non presenti al topic, abbiamo un nostro stile. Nessun esperimento,semmai ricerca...
Questo deve fare chi scrive, cercare...e voi, impedite che questo accada,negando ai lettori un piacere
e un diritto.
Ricordati Voltaire, Luigi...Ma non ti chiedo di sforzarti così tanto...Basterebbe essere più ragionevoli,
solo questo.
Rileggi le mie poesie, visto che hai detto che non sono belle.
Magari ti sei sbagliato, ed eri tu, in quel momento a non essere bello.


Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #49 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:46:01 »
Io pensavo si sarebbe discusso di qualche punto del regolamento che appare un po' troppo restrittivo con l'intento di migliorarlo.
...
Reitero una mia vecchia proposta: limitare le pubblicazioni giornaliere.

Ripeto che si può sempre discutere di tutto, ma con l'ottica che il sito è una merda e non ci voglio avere nulla a che fare, i redattori sono incompetenti e i lettori a cui sta bene sono idioti, chi collabora con il sito è inebetito, non è un piano di discussione. Né si può discute con qualcuno che ti dice "lo faccio davvero volentieri" e poi ti accusa di avercela tirata dentro a tradimento.

Il limite alle poesie sperimentali ed alle prose poetiche è proprio di spazio. Le poesie del sito, che già sono 150 al giorno, aumenterebbero parecchio e si arriverebbe almeno a 200 al giorno. Come leggerle, umanamente?
E come fare il lavoro di redazione? Già adesso la redazione esamina un centinaio di poesie al giorno. Il lavoro di redazione verrebbe bloccato del tutto se ce ne fossero altre 50.

Ridurre la possibilità di pubblicare, ne abbiamo già parlato nel forum, suscita le proteste di molti che lo vedono come una limitazione inaccettabile.

Qua siamo nella situazione del gatto che si morde la coda. Se non accettiamo queste poesie, gli autori protestano e ci dicono che siamo idioti, se le accettiamo non si riesce più a tenere su il sito, se limitiamo le poesie per tenere su il sito ed accettare queste poesie gli autori protestano perché li limitiamo.
Chi ci lancia queste accuse di essere idioti incompetenti non si rende proprio conto del problema e di come sia la situazione. In un mondo ideale un sito ideale accetterebbe di tutto e tutti scriverebbero ideali poesie splendide, ma non siamo in un mondo ideale.

Offline Luca Torri

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #50 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 13:46:34 »
Leggo solo adesso il post di Elisabetta.
A questo punto, io abbasso la cresta e resto zitto.
Dico solo a Luigi, che il senso della poesia di Charles
è un altro, non dice che è meglio fare gli spazzini, dice
che sentire solo un coro non è giusto,
chiede un altra voce, non importa quale, basta che sia
un altra...anche "difettosa", ma diversa
Forse, intendeva...Sincera?

Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #51 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 14:07:11 »
Non diciamo cavolate; la poesia è la poesia e basta, ed è fatta da CHI la scrive, più, il Lettore...La poesia, nessuno sa cos'è perché non è, fino ad un attimo prima. Rodà,Io,Giovanni; Massimiliano ed altri, non presenti al topic, abbiamo un nostro stile. Nessun esperimento,semmai ricerca...
Questo deve fare chi scrive, cercare...e voi, impedite che questo accada,negando ai lettori un piacere
e un diritto.

La tesi che tutto quello che si scrive è poesia e basta, e che quindi tutto va pubblicato, non regge. No, non tutto quello che si scrive è poesia. Nemmeno tutto quello che scrive chi scrive poesie è poesia. E nemmeno tutto quello che scrive chi fa ricerca è poesia. A volte sono tentativi di poesia, ricerca di fare una poesia (altrimenti, se già hai la poesia, che ricerchi a fare?).
Nemmeno anche tutto quello che ha scritto Bukowski è poesia. Al suo tempo si facevano i libri e non c'era internet. Un autore andava da un editore con un mucchio di poesie, l'editore (o meglio un redattore, l'editor) le leggeva, le sceglieva, ne discuteva con l'autore, alcune poesie venivano messe ed alcune no, alcune modificate su suggerimento dell'editor.
Per un autore, per un poeta, era normale che alcune delle poesie che aveva scritto non sarebbero state pubblicate perché meno belle, perché non adatte o perché, dopo tutto, a rileggerle ora, non poesie.
Ora invece avete internet, scrivere, fate click e le pubblicate, vi sembra naturale ed anzi un diritto inalienabile.
Sanguineti il suo lavoro di ricerca lo faceva al suo tavolo, scrivendo, ben sapendo che poi, quando andava in pubblicazione, solo una parte di quello che aveva scritto e definito poesie sarebbe stato pubblicato.
Ora, siccome la tecnologia è cambiata, pensate che sia cambiata anche la poesia, che siccome si può fare click e pubblicare, allora tutto sia poesia e tutto sia pubblicabile, e che siccome tutto ciò che si scrive è pubblicabile, allora tutto ciò che si scrive è poesia, e che siccome lo potete fare da soli, nessuno può dirvi si o no e chi lo fa è un idiota incompetente.
« Ultima modifica: Martedì 2 Febbraio 2010, 14:10:47 da Luigi. »

Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #52 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 15:38:59 »
...allora devo dire alla redazione che non sanno riconoscere una bella poesia.
Ed impediscono a me, ed a molti qui, di leggerla. La redazione dovrebbe tutelare gli interessi
dei lettori, ed i lettori apprezzano quelle poesie.
....
 Un errore, un abuso.Si, siete i padroni, ok; così è  così perché è così.
...
Rodà,Io,Giovanni; Massimiliano ed altri, non presenti al topic, abbiamo un nostro stile. Nessun esperimento,semmai ricerca...
Questo deve fare chi scrive, cercare...e voi, impedite che questo accada,negando ai lettori un piacere
e un diritto.
Ricordati Voltaire, Luigi...Ma non ti chiedo di sforzarti così tanto...Basterebbe essere più ragionevoli,
solo questo.
Rileggi le mie poesie, visto che hai detto che non sono belle.
Magari ti sei sbagliato, ed eri tu, in quel momento a non essere bello.

Quando si ha una ventina d'anni si crede sempre di aver scoperto il mondo e cosa sia la poesia e di avere il sacro compito di farla conoscere al mondo, che ha il diritto di conoscerla e dei barbuti idioti glielo impediscono. Tu, come tutti quelli che hanno avuto una ventina d'anni prima di te.
All'epoca mia non c'era internet (comodo, eh!), ma De André si poteva sentire e vedere di persona, Bukowski era del tutto sconosciuto, ed invece di internet c'era il ciclostile. Quando avevi qualcosa da dire mettevi la matrice nella macchina da scrivere e scrivevi, poi inchiostravi il rullo e facevi partire il ciclostile stampando su fogli tutti colorati, gialli, rossi, verdi... poi spillavi e portavi tutto in giro. Sulla scalinata di lettere, a campo de fiori, a valle giulia... era tutto un succedersi di ragazzi e ragazze che distribuivano mucchietti di ciclostilati multicolori con poesie, racconti, disegni... "Ciai centolire per la carta?". L'equivalente di internet dell'epoca era la libreria Uscita di via dei Banchi Vecchi, che era un vero e proprio espositore di tutte queste pubblicazioni spontanee ed estemporanee. Se c'era qualcuno che voleva far sapere quello che scrivere, lo trovavi lì in mezzo. All'uscita si facevo arrivare la roba anche da altre città, ci trovavi cose di Milano, Bologna, Genova, Napoli... tutti mucchi spillati di ciclostilati o, se qualcuno aveva un po' di soldi, in offset, dove almeno si potevano stampare anche le foto, e chi riusciva a mettere su un gruzzolo stampava in tipografia come Re Nudo. Gli altri, sui giornali ufficiali, la chiamavano "stampa alternativa", ma chi la faceva non la chiama proprio, era solo il modo in cui ci si esprimeva.
Non te lo dico perché sono in vena di ricordi, ma perché mi fa sorridere qualcuno che sulla ventina ora mi dice che lui ascolta De André come se avesse fatto una scoperta e noi poveri ignoranti non l'abbiamo mai sentito nominare.
Oggi quel mucchio di carte colorate, cartoncini, fogli tagliati a zig zag, collage di biglietti dell'autobus, plastica fusa con l'accendino e sbavata copertina per copertina, pagine in bianco e nero colorate a mano una per una, ascoltando "la banana" (il primo album del Velvet Underground)... non ci sono più e credo che non vi sia nessuno che li abbia conservati, nemmeno per documentazione storiografica culturale. Del resto erano quello che erano, erano da consumare, da usare, non da conservare. Ma in effetti si, erano veramente "alternativi", fatti sudandoli, rinunciando ai soldi per la pizzetta e fatti di scarpinate e "diffusione" al gelo per farli leggere, anzi usare.
Ora l'espressione "alternativa" non c'è più. Ora è tutto integrato nello stesso canale ufficiale, tutto su internet insieme al Corriere della Sera ed al New York Times. E tutto dura per sempre. Non c'è più quel senso di "bruciare" quello che scrivi disperdendolo nel mille rivoli che prendeva e quindi perderlo, dimenticato anche da chi l'aveva scritto. Ora tutto è subito pubblico ed è per sempre.
Quindi figurati se non capisco la tua frenesia di esprimerti. Ma devi capire che non solo ci sono passato anche io, ma ho visto passarci altre generazioni, come quella degli anni '70, e quella degli '80, quella (per citare l'epoca) di Pazienza, c'ho lavorato insieme, che si esprimeva sia scrivendo che disegnando, quando dai ciclostili eravamo passati alla stampa, avevamo dei finanziatori e potevamo fare mensili e settimanali veri, con tanto di copertina a colori e vendita nelle edicole, girava fumo e di più, ma già allora dovevamo discutere con ventenni che dicevano che quello che scrivevano (e non solo noi l'avevamo già letto, ma prima ancora scritto) era ricerca e che la poesia (o la satira, o il disegno...) era qualunque cosa si scrivesse (o si disegnasse) e come ci permettevamo di giudicare e che eravamo incompetenti e prepotenti e facevamo uno sbaglio e impedivamo al mondo di... ti ricorda qualcosa di familiare?
Il mondo gira, tutto passa e si ripete e si pensa sempre di scoprire per primi qualcosa di nuovo. Quello nuovo è veramente poco e quando c'è ha veramente valore. E se giudico qualcosa non è perché sono un saccente idiota, ma perché ne ho letti mille e mille uguali, e certo non mi spavento per delle parole un po' spinte se ne ho scritte e lette di tutti i colori.
Dici "mi piacerebbe sapere che poesie hai letto in vita tua, o leggere quelle che scrivi tu...", ma non ti posso far leggere nulla perché grazie al cielo è tutto perso, andato, lasciato andare, carta macerata dal tempo. E forse le cose più belle che ho letto e che mi hanno colpito di più sono proprio quelle perse, o mi sembrano le più belle perché sono perse.
« Ultima modifica: Martedì 2 Febbraio 2010, 15:44:41 da Luigi. »

Offline Luca Torri

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #53 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 16:15:00 »
Io non penso che qualcuno della redazione sia un idiota.
Mai pensato o scritto.
Io, ho premura di ciò che scrivo, stavo solo cercando di
difendere ore ed ore passate a pensare.
Il discorso di internet e dei tempi che sono cambiati, è vero.
Ma ti prego, non dirmi che quelle 4 poesie, erano più brutte
della media giornaliera.
Mi faresti onore, dicendo che hanno infastidito qualcuno.
Lo accetterei come accetto addesso, questa bugia.
Questo non è un libro od una rivista, per l'appunto...
Che fastidio vi davano quelle 4 poesie? Sarebbero sparite
con le altre, e nessuno sarebbe morto.
Non sarebbe cambiato niente...Ripeto, oltretutto avevano
molti commenti positivi...
Luigi, è questo che non capisco...Mi avete detto perché
discorsiva; ma cavolo, le ultime cento poesie sono tutte
così.
Posso dirti una cosa...non conta nulla per me, però è sintomatica:
Quando scrivevo "normale" ero tra i favoriti di 4 autori, addesso
con i miei rap, sono a 17.
Non conta nulla, verò?
Invece conta, e quella che mi avete tolto, non era più brutta.
Solo un pò scomoda.
Ma ahimé, nessuno qui, potrà mai saperlo-

« Ultima modifica: Martedì 2 Febbraio 2010, 16:16:56 da Luca Torri »

Offline Luca Torri

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #54 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 16:23:50 »
Luigi, ne dimostro venti, ma ne ho 35.
Comunque hai detto delle cose vere e belle.
Uso il pc, da solo un annetto.Ho comprato
la mia prima macchina da scrivere 20 anni fa..
Che poi non sappia usarla, questo è un altro discorso.
Hai lavorato con Andrea, questa è una grande fortuna.
Credo che ami la poesia quanto me...
Perciò, non ti capisco...

masman

  • Visitatore
Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #55 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 17:09:01 »
Caro Luigi, se nelle risposte che solitamente dai sul forum mettessi tutto il cuore, la passione e la sincerità che hai messo in questo ultimo intervento, forse le discussioni sarebbero più costruttive. E ti basti, a mo’ d’esempio, il tono pacato e intelligente con cui Luca ti ha risposto: non dimentichiamoci mai che il significato della comunicazione è il risultato che otteniamo.
Mi hai toccato, e ne sono sorpreso. Per quello che hai scritto e per aver citato un nome che per me, ex- musicista, ex-artista e tanti altri ex, evoca un mondo magico, nel quale sono immerso da sempre e che amo con tutto me stesso. No, non mi riferisco a De André (che ammiro ma non amo), bensì ai Velvet Underground, dietro ai quali si nasconde un mondo intero che va da Lou Reed alla Factory di Warhol, passando per la transessualità di Holly Woodlawn, fino alla bellezza mozzafiato di Edie Sedgwick…e sfiora Delmore Schwartz e Hubert Selby Jr.
Caro Luigi, rileggi attentamente la risposta di Luca, e non mi riferisco al contenuto, ma alla forma, alla struttura, al tono; rileggi attentamente e che ti sia di lezione per altri interventi. Lo ripeto, e non mi stancherò mai di ripeterlo: il significato della nostra comunicazione sta nel risultato che otteniamo. Ci hai messo il cuore, e col cuore ti hanno risposto.

Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #56 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 17:39:50 »
Ma ti prego, non dirmi che quelle 4 poesie, erano più brutte
della media giornaliera.
Mi faresti onore, dicendo che hanno infastidito qualcuno.
Lo accetterei come accetto adesso, questa bugia.
Questo non è un libro od una rivista, per l'appunto...
Che fastidio vi davano quelle 4 poesie? Sarebbero sparite
con le altre, e nessuno sarebbe morto.
Non sarebbe cambiato niente...Ripeto, oltretutto avevano
molti commenti positivi...
Luigi, è questo che non capisco...Mi avete detto perché
discorsiva; ma cavolo, le ultime cento poesie sono tutte
così.
Posso dirti una cosa...non conta nulla per me, però è sintomatica:
Quando scrivevo "normale" ero tra i favoriti di 4 autori, addesso
con i miei rap, sono a 17.
Non conta nulla, verò?
Invece conta, e quella che mi avete tolto, non era più brutta.
Solo un pò scomoda.
Ma ahimé, nessuno qui, potrà mai saperlo-

Come aveva scritto Marina Como due o tre giorni fa, ed io ho ripetuto oggi, il discorso del livello di qualità non riguarda solo il sito in generale (le poesie pubblicate oggi nel loro insieme o nella loro media) ma anche dalle poesie dell'autore. La cito (si parlava della proposta che la redazione non vedesse il nome dell'autore per le poesie in convalida):
"che senso ha se non ho metro di giudizio nell'escursus e potenzialità dell'autore? Se non so se chi scrive non sia un ragazzo di 12 anni, od un uomo fatto? Se quella poesia che sto leggendo è la sua migliorata rivisitazione di una precedente chiaramente non idonea al sito? Se è la sua terza proposta, cosa che denota voglia di imparare a scrivere poesia? Chi sono io per dire che non potrebbe imparare attraverso i commenti degli altri, e scoraggiarlo in partenza con continui rifiuti? Io stessa mi rimanderei indietro molti miei scritti. E per chi legge e sottopone ad una critica un qualsiasi testo, non insegnano anche a scuola che per primo bisogna indagare sul periodo storico, sulla vita dell'autore? Avrebbe allora senso dire che Pascoli potrei trovarlo  banale? Si, ma per il suo tempo? Ho rimandato indietro scritti anche sufficienti, laddove ho ritenuto che l'autore poteva dare molto di più, per chiarire il concetto."

Il giudizio su una poesia è anche relativo all'autore, a cosa ha pubblicato prima, al fatto se sta scrivendo sempre meglio o sempre peggio, al fatto se sta scrivendo sempre meglio ed invece all'improvviso ci sembra non farlo ed anzi fare un passo indietro o se in un panorama piatto e depresso all'improvviso c'è una collinetta.
Ci sono nel sito poesie di tanti livelli e ci sono autori di tanti livelli, non possiamo giudicare tutti con lo stesso metro. Per essere giusti e giudicare tutti onestamente, dobbiamo giudicare ognuno in modo relativo. Una poesia che consideriamo un successo per un autore, se venisse inserita da un altro ci sembrerebbe da togliere.
L'autore che scrive montagne, quando scrive una collinetta è una poesia quanto meno deludente. L'autore che scrive sotto il livello del mare, se scrivesse una collinetta sarebbe una poesia stupenda (ed uso un aggettivo abusato nei commenti).

La redazione non si basa, né si potrebbe basare, sui commenti per giudicare una poesia. Magari può tenerne conto, ma i commenti non contano come "voti", diciamo così, perché chi commenta una poesia non ha un quadro complessivo come ce l'hanno i redattori.
La tua poesia è apparsa discorsiva, come ti hanno detto. Non se e come o quanto in relazione al sito od alle tue poesie, perché come detto non ho discusso la poesia ed ora non mi va di ricostruirla nelle mail. In effetti io nemmeno me le ricordo neppure tanto bene, e devo confessare che oggi parlando con Elisabetta è venuto fuori che il commento come rap venuto male non l'avevo fatta alla tua ma a quella di Rodà. Quindi non so e non posso spiegarti per filo e per segno la motivazione che hanno preso altre persone. So però che quelle persone discutono, non prendono decisioni su un capriccio, che a volte sbagliano e rimettono le poesie (come è successo anche ad una tua), ma comunque lo fanno sempre in buona fede e con la massima onestà, nell'interesse del sito e, ti prego di notare, degli stessi autori. Ho piena fiducia, quindi quando prendono una decisione devo sempre dire "noi".
Oltretutto, come non sono io a decidere di toglierla, non sono neppure io che posso decidere di rimetterla, sarebbe un sopruso verso la redazione ed una mancanza di rispetto. Ma so che lavorano secondo dei giusti criteri e dei corretti valori.

Questa non è fisicamente una rivista, ma del resto anche il sito di Repubblica non è un quotidiano. Però questo sito è stato impostato e viene gestito come se fosse una rivista che pubblica poesie. Esattamente come una rivista di poesia, con una redazione e degli autori che vengono pubblicati. Quando fate click inserendo una poesia, è come se l'avesse spedita ad una rivista di poesia, indipendentemente dal fatto se vi è stato consentito di farla apparire immediatamente o meno. Somiglia a quelle riviste che venivano fatte da gruppi di autori con un progetto comune. C'era una certa libertà ma anche un interesse comune ed a tutti quelli che volevano esercitare la prima si chiedeva di esercitare il secondo. Di sicuro non è un Facebook della poesia.

Hai lavorato con Andrea, questa è una grande fortuna.

Quel periodo non è stato un gran divertimento e molte cose le vorrei aver evitate, come ragazze e ragazzi, belle, brillanti e intelligenti che invece della mattina arrivavano di pomeriggio con quell'espressione negli occhi di chi s'è appena fatto dopo aver sofferto tutta la mattina e che sa che la mattina dopo dovrà soffrire ancora, se non la sera stessa.
« Ultima modifica: Martedì 2 Febbraio 2010, 17:42:26 da Luigi. »

Offline Webmaster

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #57 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 18:21:15 »
Caro Luigi, se nelle risposte che solitamente dai sul forum mettessi tutto il cuore, la passione e la sincerità che hai messo in questo ultimo intervento, forse le discussioni sarebbero più costruttive.
...
 non mi riferisco a De André (che ammiro ma non amo), bensì ai Velvet Underground,

Mi dispiace che non si capisca, ma io cuore, passione e sincerità ce la metto sempre. Ed è per questo se mi arrabbio sempre così tanto quando si da per scontata la malafede o le persone non si comportano in modo corretto e franco. Sarà che sono sempre molto diretto e dico le cose che penso così come sono, senza giri di parole e senza metterle in una forma che sia più gradita o diplomatica a chi ascolta. Non posso farlo, così come non posso non fare le cose per passione, sinceramente e con cuore
Come con il cuore e la passione do la fiducia di fare il redattore o di fare le segnalazioni, e sentirmi poi dire quelle cose me lo fa sembrare un tradimento.
Qui è stato un altro discorso, non è stato cuore e passione, è solo che sono entrato nel personale e questa è una cosa che non faccio quasi mai, nemmeno "di persona".

Offline Luca Torri

Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #58 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 19:14:18 »
Sono felice che la discussione sia tornata pacata e costruttiva.
Per me, finisce qui. Credo che sia nell'interesse di tutti.
Mi dispiace di avere alzato il tono.Ma non conosco il rancore.
Credimi, poter pubblicare le proprie poesie, dove potenzialmente
tutti possono leggerle, è magnifico.Grazie, di cuore.
Per il resto, pace...e amici,certo, più di prima.

Clodia

  • Visitatore
Re: ..a volte non capisco....
« Risposta #59 il: Martedì 2 Febbraio 2010, 19:22:03 »
...E adesso che tutto si è placato, i cocci chi li ricompone? Perché i cocci ci sono e ovviamente non parlo pro domo mea.
Traggo, dai toni e dalle argomentazioni di alcuni, molta tristezza.

Buona poesia a tutti, sempre.