A dimostrazione del mio assunto già esposto, secondo cui per fare una critica bisogna avere piena cognizione e cultura, altrimenti è meglio stare zitti, vi presento qui il sonetto di uno dei più grandi poeti contemporanei, che usa il metro delle due ultime terzine del sonetto nella maniera permessa, come faccio io:
NOTIFICAZIONE DI PRESENZA SUI COLLI EUGANEI.
Se la fede, la calma d'uno sguardo
come un nimbo, se spazi di serene
ore domando, mentre qui m'attardo
sul crinale che i passi miei sostiene,
se deprecando vado le catene
e il sortilegio annoso e il filtro e il dardo
onde per entro le piú occulte vene
in opposti tormenti agghiaccio et ardo,
i vostri intimi fuochi e l'acque folli
di fervori e di geli avviso, o colli
in sí gran parte specchi a me conformi.
Ah, domata qual voi l'agra natura,
pari alla vostra il ciel mi dia ventura
e in armonie pur io possa compormi.
Come si vede le due terzine sono rimate a due a due e non a tre a tre come spesso avveniva nei classici.
"E questo fia suggel ch'ogni omo sganni",
se continuate sol su Wikipedia
senza senza levare il culo dalla sedia
le critiche saranno solo... danni!
Leggete bene, dunque, miei Soloni,
non vi fermate solo al primo rigo,
leggetelo il poeta, siate buoni,
che nacque proprio a Pieve di Solìgo.
Andrea zanzotto, il citato, è infatti proprio di quelle parti.
Mi aspetto pubbliche scuse, ben convenienti da parte di improvvidi allievi verso il maestro.
Inchinatela, arcadica ed il Conte
davanti a me alfine vostra fronte!!!
Il vostro criticare non fu scaltro,
e adesso rivolgiamoci a a ben altro!