La cosa sta andando nel ridicolo.
Crocetti ha scritto alcuni giorni fa in redazione protestando coloratamente e furentemente perché gli era stato cancellato un commento.
Non ne so nulla, vado a vedere nel registro di redazione e vedo che una redattrice ha cancellato questo suo commento:
"Leggo questo elaborato in ritardo e protesto contro il commento del Mannocchia, offensivo nei riguardi di molte persone.
La redazione, attentissima all'assurdo, che ti cancella magari una poesia di auguri, ti lascia invece alla lettura di tutti pesanti offese.
Che io sia un credente o meno, che sia un bacchettone o mi disinteressi completamente della religione e non me ne freghi niente, non accetto che chi pratica una fede che non torna comoda al Mannocchia, debba essere da questi villipeso (dico e ripeto villipeso) con l'epiteto oltraggioso di "zombi".
E al redazione sappia qualche volta guardare dove veramente c'è da guardare. Io dico quel che penso e, se mi sembra giusto, lo dico in barba ad ogni regolamento."
Scritto da Lorenzo Crocetti alla poesia "Odio le prediche " di Salvatore Armando Santoro (cancellazione 03/01/2010 17:42:35)
Non ho nemmeno bisogno di chiedere spiegazioni alla redattrice che ha cancellato il commento, perché si capisce chiaramente che è fuori dal regolamento. Lo stesso Crocetti scrive che lo sta facendo "in barba al regolamento".
Allora rispondo a Crocetti che il commento è stato cancellato perché fuori dal regolamento, come lui sa bene, e che eventualmente, se ci sono rimostranze contro il testo di un commento, quello che si deve fare è scrivere alla redazione che c'è un commento offensivo, non mettersi a fare polemiche pubbliche.
Se l'autore di sentisse offeso, ad esempio, c'è un apposito pulsante. Se qualcuno si sente offeso, basta scrivere in redazione. Se arrivasse una lamentela via mail, la redazione prenderà in considerazione il commento in questione e prenderà provvedimenti (il commento di Mannocchia infatti poi è stato modificato), ma assolutamente non è accettabile che si facciano "battaglie di commenti" litigando in pubblico.
Forse Crocetti pensa che ce l'abbia con lui, ma sinceramente proprio non mi interessa, né polemizzare né far pranzo con lui.
Forse Crocetti ha pensato che il commento l'avessi tolto io, comunque a seguito della mia mail di spiegazioni il Crocetti inizia a pubblicare non più commenti, ma poesie di polemica con la redazione.
Ne pubblica una, ne pubblica due, ne pubblica tre, ne promette una quarta. Sinceramente, siccome proprio il Crocetti io non lo penso, non le avevo neppure lette.
Mi scrivono dalla redazione avvertendomi, e chiedendo se non sia il caso di toglierle. Certo che è il caso di toglierle! Come al solito facciamo, quando qualcuno, invece di scrivere in redazione, usa le poesie come mezzo di contestazione della redazione.
Si abbia torto o ragione, esistono le mail. O esiste il forum. Non ci si mette a pubblicare poesie per litigare, seppure in stornelli, come se si fosse in piazza del mercato.
Quindi ho cancellato le tre ultime poesie. In realtà mi era stato proposto di cancellarne di più, ma io ne cancello solo 3. Poi, visto che Crocetti ne propone una quarta, per evitare che si continui a dovermi scrivere, io a dover leggere, dover cancellare, eccetera, all'infinito, lo metto in convalida.
Tutto qua. Questo è il "Re che aveva sempre ragione" di cui parla Crocetti. Non ho cancellato io il suo commento. Nello scambio di mail in redazione sulla proposta di cancellare le sue poesie nessuno ha dato opinione contraria, ed anzi ne ho cancellate meno di quanto proposto.
Quello che è stato fatto è stato fatto dalla o su proposta della redazione. Redazione con cui Crocetti va d'accordissimo, a sentire lui, e che gli da solidarietà, mentre qualcuno ce l'ha con lui.
Ed allora? In realtà nessuno ce l'ha con lui e nessuno gli da solidarietà, la redazione applica solamente le regole che servono per gestire un sito con migliaia di iscritti, 150 poesie e centinaia di commenti al giorno. Se non ci fossero regole e se non si applicassero, se ad esempio si potesse litigare tramite commenti o poesie, il sito ben presto si trasformerebbe in un bailamme incomprensibile e caotico.
Non c'entrano per nulla le rivalità medievali fra senesi e fiorentini, già sono state regolate il 4 settembre 1260 a Montaperti, non hanno nulla a che vedere col sito.
Gli unici interventi che faccio sono solo quelli tecnici, o su richiesta della redazione. Anzi, se a volte intervengo con la redazione è per raccomandare l'equanimità verso tutti. Ad esempio ieri era sorto un problema su una poesia in convalida, veniva da qualcuno ritenuta un po' troppo forte e mi era stata chiesta una opinione in quanto responsabile penalmente del sito. Quello che gli ho risposto è stato che era problema loro, ma che appena il giorno prima era stata lasciata sul sito una poesia ancora più pesante e che quindi non vedevo perché quell'autore andasse bene e per questo no.
Caro Crocetti, se ti senti ingiustamente perseguitato è solo perché ti si chiede di stare al regolamento, sia nei commenti sia nel reclamare per i commenti degli altri, sia nel pubblicare le poesie. Questo proprio per consentire a tutti di scrivere commenti e di esprimersi in poesia in modo civile e libero. Hai una personalità estrosa ed ingombrante, d'accordo, ma l'espressione di questa personalità deve avvenire dentro i binari del sito, tu sei solo un vagone del treno, e se lo fai deragliare allora deraglia tutto il treno e nessuno può più commentare e pubblicare in modo civile e libero.