Buongiorno,
Si parla di uso improprio, ma non vedo dove sia l'improprietà. Entro in un sito di poesie, mi iscrivo, leggo, non ho nulla da dire e dunque non pubblico, ma mi piace partecipare alle discussioni o semplicemente "cazzeggiare" in chat... dove sta il problema? Possibile che ve ne dobbiate creare uno ad ogni piè sospinto?
Ma evidentemente mi sfugge qualche particolare e dunque parlerò solo per me.
Io sono una di quelle persone per le quali pubblicare poesie in questo sito non rappresenta una priorità.
Ho fatto l'iscrizione proprio come se fosse un social forum e pertanto con la possibilità di decidere di volta in volta se intervenire in qualche discussione, commentare (in quei rari casi per cui ritengo ne valga la pena) e cercare un dialogo con persone interessanti ed intelligenti come ho scoperto essercene nella chat di questo sito.
Mi piace creare delle discussioni, talvolta con l'utilizzo della provocazione (anche estrema), confidando sempre (purtroppo) nell'incontro con qualcuno che sappia accettarla e rilanciarla corredata di argomentazioni non banali, non personalistiche e, soprattutto, che sappia guardare le cose con oggettività.
Per il resto, pubblicare poesie solo per far salire il numero di quelle quotidiane o per giustificare la mia presenza non credo sia il massimo a cui vogliate aspirare, anche se, alla fine non mi costerebbe praticamente nessuno sforzo scrivere due versi in croce (tanto per restare nella media di quelli che pubblicano) con buona pace di tutti coloro che vedono, nella partecipazione silente, un attentato alla tranquillità del sito o peggio ancora un attacco alla individualità di tutti gli iscritti "attivi".
Ho letto di chi vorrebbe instaurare uno stato di pu(o)lizia invocando la necessità che vengano messi "sotto controllo" i messaggi in chat; che madornale bestemmia, e poi ci lamentiamo quando il ministro degli interni invoca la censura per internet...
Io credo che, più semplicemente, a meno che non siano presenze che nuocciano, in maniera non pretestuosa, alla civile convivenza del sito, tutti abbiano uguale diritto di presenza anche senza aver mai pubblicato poesie o fatto commenti. Se proprio si vuole fare in modo che partecipare alla chat sia un privilegio degli scrittori che pubblicano i loro testi, allora rendete la chat privata.
Per quanto mi concerne, basta saperlo e mi regolerò di conseguenza (ovviamente).
P.S. Nella provocazione è anche inclusa la possibilità dell'utilizzo di svariati pseudonimi maschili e femminili (ma sempre nel rispetto delle regole del sito) tanto per fare in modo che gli eventuali simpatici "acchiappatori" restino, se non altro, sconcertati e per far si che la chiacchiera sia finalizzata semplicemente allo scopo per cui è stata impostata e non abbia altri fini (non so se è chiaro il concetto)
P.P.S. Ma pubblicare un testo all'anno non equivarrebbe a non pubblicare? Mah!