“Ama il prossimo tuo come te stesso”
Credo che come insegnamento sia il massimo! Viviamo in un mondo che c’induce a preoccuparsi solo dei nostri bisogni personali, della carriera, il potere da esercitare, i nostri svaghi… e trascuriamo spesso, troppo spesso gli “Altri”. Ci dimentichiamo di chi ci vive accanto, di chi spera nel nostro aiuto, che inevitabilmente non arriva e se arriva è come fosse mendicato. Amare i nostri cari e aiutarli quando occorre, dovrebbe essere così naturale, così semplice! Ma tutto questo, semplice in realtà non lo è. Abbiamo reso il nostro cuore duro e ottuso, ci siamo fatti prendere dall’ingranaggio perverso della vita attuale dimenticandoci così dei precetti ricevuti. Si! Perché i nostri genitori in vero, ci avevano educato a essere concordi con il prossimo, ad essere gentili con i disagiati e rispettosi verso gli anziani in maniera particolare. È arrivata l’ora di rispolverare questi insegnamenti, più di tutto la rettitudine e l’integrità morale… di ritrovare nell’unione della famiglia, la forza necessaria a superare ogni ostacolo. Non vi dimenticate (non dimentichiamoci) mai di una carezza verso i più piccoli o di una parola di conforto a chi sta male, specialmente se anziano. Gli anziani (una volta Ns. saggi) erano il nostro bagaglio d’esperienze, quelle che nessun individuo ha, se non dopo averle vissute. Oggi vivono la loro quotidianità trascurati in un angolo e valutati solo in base alla loro pensione o al loro stato di autosufficienza. Guai poi se disgraziatamente si ammalano, allora diventano un peso, una scocciatura da risolvere quanto prima. Io vivo e ho vissuto in una dimensione che mi ha permesso di poter valutare gli aspetti da me descritti, in quanto padre e nello stesso tempo figlio. Cosa credo di insegnare nel ruolo di padre a mio figlio se io non sarò capace di essere stato a mia volta un “buon” figlio. È qui l’aspetto fondamentale, può un figlio essere un buon padre? Io dico si! Se nell’essere padre non mi dimenticherò di essere stato anche figlio …figlio di un padre anziano e malato, bisognoso di assistenza e di cure continue. “Ama il prossimo tuo come te stesso” beh! Se questo prossimo è anche tuo padre, amalo di un amore immenso e sconfinato, non far mai mancare il tuo apporto morale (ma anche economico se occorre) su tutte le cose che lo riguardano. Stagli vicino, quando non potrà chiederlo e soprattutto fatti sentire presente in ogni luogo, in ogni dove. È semplice la ricetta dalla felicità, ama e sarai amato, rispetta e sarai rispettato, perdona e sarai perdonato, sii presente e non sarai mai lasciato solo…
Grazie Elisabetta per l’opportunità che mi hai dato,
per esternare il mio sentir Natale…
Buon Natale… cari amici! Auguri a tutti voi.
Saverio.