Autore Topic: Sulla poesia  (Letto 28632 volte)

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Offline Zima

Re: Sulla poesia
« Risposta #120 il: Venerdì 18 Dicembre 2009, 23:42:10 »
la tecnica degli impressionisti è precisa e chiara, cattura l'occhio ma poi ti lascia a guardare...
uno stratagemma per attirare l'attenzione, per chi aveva qualcosa da dire attraverso i colori.

una poesia che abbia lo stesso obiettivo, cattura l'attenzione con un incipit intrigante, si lascia aprire e leggere. può avere ad esempio immagini affascinanti, nitide ma originali, il tutto deve essere teso a comunicare un messaggio attraverso una tecnica che, una volta attirato a sè il lettore, lo lasci incastrato tra le sue trame. ma non può essere di "rapida comprensione" altrimenti non avrebbe nulla da dire. il lettore deve leggerla e pensarci, per poi dire: "avrei voluto pensarci io!" riferito ad un qualcosa che abbiamo sempre sotto al naso ma che mai avremmo pensato di descrivere in quel modo.

"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: Sulla poesia
« Risposta #121 il: Venerdì 18 Dicembre 2009, 23:44:42 »
se tutti possono leggere,puo' esserci l' interesse a che quanti più possibile leggano...poi ci sarà chi si sofferma e chi passa oltre.ciò non sminuisce la qualità di una "bella" poesia,ne' rende "bella" una poesia che non lo è...bisogna comunque saper scrivere così come per un quadro impressionista bisogna comunque saper dipingere!


ecco... bisogna comunque saper scrivere!

però, è lampante che non funziona esattamente così.


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Offline DarioC 85

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Re: Sulla poesia
« Risposta #122 il: Venerdì 18 Dicembre 2009, 23:57:53 »
questo è evidente dal momento che si tratta di due tipi di arte molto differente.
Riguardo però all' immediatamente comprensibile potre obiettare che la comprensione puo' essere scissa su due livelli:uno immediato (ad esempio se si tratta di una poesia d' amore) ed uno più analitico (nel quale rientrano messaggi nascosti,analisi del contesto di riferimento,analisi di citazioni implicite o "colte, ed anche l' analisi della struttura...tutte cose che richiedono tempo e che permettono di comprendere tutte le sfumature fino in fondo).D'altra parte,se il destinatario è un ricco facoltoso che puo' permettersi le poche copie stampate di una poesia,allora questa sarà molto ricercata e strutturata(come avveniva un tempo);se invece il destinatario è chiunque,potrebbe esserci l'interesse a modificare la struttura in modo tale che almeno il messaggio generale sia comprensibile a quanti più possibile...quindi anche la struttura varia a seconda del "mezzo di diffusione" prescelto(perchè questo ha destinatari diversi).ovviamente questa è solo una mia considerazione personale,probabilmente sbagliata,ma che cerca di guardare al discorso da un punto di vista distaccato.

Offline Zima

Re: Sulla poesia
« Risposta #123 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 00:06:46 »

Riguardo però all' immediatamente comprensibile potre obiettare che la comprensione puo' essere scissa su due livelli:uno immediato (ad esempio se si tratta di una poesia d' amore) ed uno più analitico (nel quale rientrano messaggi nascosti,analisi del contesto di riferimento,analisi di citazioni implicite o "colte, ed anche l' analisi della struttura...tutte cose che richiedono tempo e che permettono di comprendere tutte le sfumature fino in fondo).
[...]se invece il destinatario è chiunque,potrebbe esserci l'interesse a modificare la struttura in modo tale che almeno il messaggio generale sia comprensibile a quanti più possibile...

d'accordissimo su questo e, senza voler essere inopportunamente prolissa, voglio evidenziare che dal mio punto di vista una poesia della quale non si capisca nemmeno l'argomento generale e che non trasmetta d'impatto un'emozione anche se non del tutto chiara, allora non è scritta bene, o meglio, non è una poesia.
ma è esattamente quello che avevo già detto. ;)
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r.d.

Offline Marina Como

Re: Sulla poesia
« Risposta #124 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 08:55:35 »
d'accordissimo su questo e, senza voler essere inopportunamente prolissa, voglio evidenziare che dal mio punto di vista una poesia della quale non si capisca nemmeno l'argomento generale e che non trasmetta d'impatto un'emozione anche se non del tutto chiara, allora non è scritta bene, o meglio, non è una poesia.
ma è esattamente quello che avevo già detto. ;)
Che non trasmetta un argomento -o- una emozione, per me! non "e". L'argomento potrebbe anche essere solo una determinata emozione. O no? Ma io toglierei argomento (che forse nella poesia è un mezzo) e lascerei solo emozione.
Vuoi vedere che una poesia si differenzia dalla prosa proprio perchè potrebbe essere assente l'argomento? Mi spiego meglio (forse): non possiamo noi far provare solitudine anche senza l'argomento "sono sola in casa, al mondo, fra gli amici, ecc..."?
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

corripio

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Re: Sulla poesia
« Risposta #125 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 11:40:29 »
Che non trasmetta un argomento -o- una emozione, per me! non "e". L'argomento potrebbe anche essere solo una determinata emozione. O no? Ma io toglierei argomento (che forse nella poesia è un mezzo) e lascerei solo emozione.
Vuoi vedere che una poesia si differenzia dalla prosa proprio perchè potrebbe essere assente l'argomento? Mi spiego meglio (forse): non possiamo noi far provare solitudine anche senza l'argomento "sono sola in casa, al mondo, fra gli amici, ecc..."?
Ti sei spiegata.
La poesia sarebbe il concentrato, la spremitura di un argomento o/e emozione. Che poi sia strutturato e destrutturato, come alcuni chef fanno in cucina, poco cambia. Come il vino per l'uva (esempio che amo!), rimanendo nello strutturato.

Offline Amara

Re: Sulla poesia
« Risposta #126 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 16:52:31 »
Poesia come comunicazione di massa: credo si debba guardare gli intenti, la poesia non è come un tg, non vuole propriamente comunicare al maggior numero possibile di utenti, come può essere la tv, creedo sia più come un voler fermare, un rendere chiaro (forse a se stessi prima che algi altri) un qualcosa di interessante, e quindi direi che l'aspetto comunicativo non è esattamente alla radice della poesia ma viene dopo alla necessità di scrivere versi, un istinto che prescinde dalla comunicazione successiva. Forse per questo non può essere di concepita come comunicazione di massa.


..ecco.. per me.. tutto il resto viene dopo... è un bisogno..che non necessariamente deve essere comprensibile.. e comunicare chiaramente un'emozione in modo descrittivo... ma deve farsi sentire a chi legge... deve andare a prendere qualcosa nello stomaco.. nella testa del lettore e tirarlo fuori... indipendentemente da ciò che ha spinto a scrivere.. e per chi scrive.. è la necessità di dare un corpo a qualcosa che sta muovendo dentro e che riversandosi 'fuori'  diventa .. altro da sé.. ridando fiato... per un po' almeno...
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Stefano Toschi

Re: Sulla poesia
« Risposta #127 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 17:10:29 »
Sono d'accordo che ciò che muove a scrivere una poesia sia il più delle volte una necessità interiore, che si scriva prima di tutto per sé stessi. Ma quando si rende pubblico ciò che si è scritto, mettendolo a disposizione dei lettori, si realizza una forma di comunicazione: della propria interiorità, del proprio sentire, dei propri pensieri ecc.
Anche l'arte in generale, come forma di espressione, deve trasmettere, comunicare qualcosa ai suoi fruitori; quindi è anche una forma di comunicazione.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Sulla poesia
« Risposta #128 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 17:17:50 »
Ora, poiché una grande massa di persone scrive poesie e le pubblica su un "mass media", quale è il web; ecco che abbiamo una forma di espressione e, poi, di comunicazione (dei propri sentimenti, emozioni, pensieri, ecc.) utilizzata da una grande "massa" di persone e diffusa mediante un "mass media".
Resta il dubbio se il termine "poesia" sia appropriato per indicare questa forma di espressione-comunicazione.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Marina Como

Re: Sulla poesia
« Risposta #129 il: Sabato 19 Dicembre 2009, 23:02:44 »
Ora, poiché una grande massa di persone scrive poesie e le pubblica su un "mass media", quale è il web; ecco che abbiamo una forma di espressione e, poi, di comunicazione (dei propri sentimenti, emozioni, pensieri, ecc.) utilizzata da una grande "massa" di persone e diffusa mediante un "mass media".
Resta il dubbio se il termine "poesia" sia appropriato per indicare questa forma di espressione-comunicazione.
concordo in tutto, come dice Zima, mi hai tolto le parole dalla tastiera!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stefano Toschi

Re: Sulla poesia
« Risposta #130 il: Domenica 20 Dicembre 2009, 12:33:25 »
Riprendendo la metafora vitivinicola introdotta da Corripio (e spostandone un po’ il senso), se la scrittura è l’uva, che già può essere assai gustosa quando è matura, e la poesia è il vino, l’impressione è che sul web ci sia molto mosto che si vuol far passare per vino.
Molti, poi, preferiscono il mosto, così dolce e inebriante, così facile da bere, al vino, più strutturato e impegnativo, troppo ricco di sfumature, di sapori, di retrogusti, di aromi.
C’è, poi, anche al di là del web, del vino che ha virato in aceto, è diventato acido e imbevibile seguendo, o anticipando, una tendenza dell’arte contemporanea; eppure c’è chi ne esalta il sapore (de gustibus…).
Certo chi conosce il vino dovrebbe saperlo distinguere dal mosto o dall’aceto, quando lo beve!
Non nego che il mosto e l’aceto abbiano le loro valide ragioni d’essere.
Il difficile è convincere chi preferisce il mosto o l’aceto, ed è convinto di bere vino, che si sta sbagliando, almeno sulla natura di ciò che beve.
Alla salute!  :D
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

corripio

  • Visitatore
Re: Sulla poesia
« Risposta #131 il: Domenica 20 Dicembre 2009, 13:01:05 »
Riprendendo la metafora vitivinicola introdotta da Corripio (e spostandone un po’ il senso), se la scrittura è l’uva, che già può essere assai gustosa quando è matura, e la poesia è il vino, l’impressione è che sul web ci sia molto mosto che si vuol far passare per vino.
Molti, poi, preferiscono il mosto, così dolce e inebriante, così facile da bere, al vino, più strutturato e impegnativo, troppo ricco di sfumature, di sapori, di retrogusti, di aromi.
C’è, poi, anche al di là del web, del vino che ha virato in aceto, è diventato acido e imbevibile seguendo, o anticipando, una tendenza dell’arte contemporanea; eppure c’è chi ne esalta il sapore (de gustibus…).
Certo chi conosce il vino dovrebbe saperlo distinguere dal mosto o dall’aceto, quando lo beve!
Non nego che il mosto e l’aceto abbiano le loro valide ragioni d’essere.
Il difficile è convincere chi preferisce il mosto o l’aceto, ed è convinto di bere vino, che si sta sbagliando, almeno sulla natura di ciò che beve.
Alla salute!  :D
Grazie d'aver ampliato il mio concetto, pensavo non fosse calzante. Il vino, quello buono, non è facile farlo. a me spesso rimane mosto, aceto ancora è presto. Auguri, bevete con moderazione, ci si ubriaca anche di poesia...

Offline Amara

Re: Sulla poesia
« Risposta #132 il: Domenica 20 Dicembre 2009, 13:41:22 »
Grazie d'aver ampliato il mio concetto, pensavo non fosse calzante. Il vino, quello buono, non è facile farlo. a me spesso rimane mosto, aceto ancora è presto. Auguri, bevete con moderazione, ci si ubriaca anche di poesia...

..e non è proprio questo il bello??  8)..
quando il vino è buono.. riemepie l'animo e la mente...
a volte porta anche un leggero dolore.. ma..
è un'ubriacatura che tiene taumaturgicamente sospesi a qualche dito dal suolo...
« Ultima modifica: Domenica 20 Dicembre 2009, 13:54:26 da Amara »
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Stefano Toschi

Re: Sulla poesia
« Risposta #133 il: Domenica 20 Dicembre 2009, 14:37:32 »
Già, dimenticavo di dire che di vino ce ne sono infinite qualità. C’è quello adatto per pasteggiare tutti i giorni e quello per le grandi occasioni, c’è il novello e c’è il Brunello, lo spumante e il vino liquoroso. Tutti diversi, ma tutti vino.
Questo vino, poi, si può bere senza timore: inebria, ma non fa male.
 ;)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Marina Como

Re: Sulla poesia
« Risposta #134 il: Domenica 20 Dicembre 2009, 16:31:56 »
 :D  Scioglie solo un pochino di inibizioni!  :D  Che splendido paragone, Corripio!
« Ultima modifica: Lunedì 21 Dicembre 2009, 12:45:38 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.