"Il talento è l'inclinazione naturale di una persona a far bene una certa attività."
Il talento non si impara, si sviluppa, ma l'inclinazione deve già esserci. Non sto parlando di aspirazione o di qualcosa che piace, ma di determinate caratteristiche di funzionamento del cervello e degli organi della percezione. "Inclinazione" non è quando un bambino dice "da grande voglio fare l'astronauta", ma quando ha già sviluppate certe caratteristiche e capacità più degli altri. Tutti nasciamo con alcune caratteristiche più sviluppate ed altre meno degli altri. A volte la differenza è lieve, a volte è enorme.
Qualcuno ha citato Mozart. Ebbene in Mozart la capacità del suo cervello di percepire, e quindi anche di esprimere, musica era eccezionale. Ad esempio aveva l'orecchio assoluto, cioè la capacità di riconoscere qualsiasi nota, ogni tonalità. Poteva ascoltare un brano musicale per la prima volta e trascriverlo seduta stante in modo esatto, nota per nota, tonalità per tonalità.
Nato con queste capacità naturali, è bastata pochissima tecnica per svilupparle. E' vero che a 5 anni già componeva, ma non dimentichiamo che Mozart è stato allattato a suon di musica, perché il famiglia la musica era costante, perché il padre era musicista, compositore e "maestro di cappella", e la sorella maggiore era già musicista e si esibiva a fianco del padre che incoraggiava e spingeva i figli a suonare con lui praticamente appena erano in grado di camminare. Lo dobbiamo al padre che gli ha insegnato a suonare prima che a scrivere.
Per fare arte serve talento (inteso sempre come capacità psicofisica) e tecnica. Se il talento è poco allora serve più tecnica per svilupparlo, se il talento è molto allora serve meno tecnica.
La tecnica, quando il talento è veramente grande, può anche essere autoappresa. Ligabue o Alda Merini, ad esempio, avevano grande talento ed è bastata la tecnica autoappresa per poter iniziare ad esprimersi in arte.
Il talento non basta. Se uno ha talento, ma non lo sviluppa con la tecnica, rimane inespresso. Qualcuno nasce con l'orecchio assoluto, ma poi la famiglia o lui stesso sceglie l'indirizzo del ragioniere di banca e non diventerà mai un musicista. Qualcuno nasce con il talento per i numeri, ma invece di indirizzarsi come ragioniere di banca si mette in testa di fare il musicista ed ecco che abbiamo il pessimo musicista.
Quindi non tutti quelli che hanno talento diventano artisti, il solo talento non basta. D'altra parte non basta la pratica, perché anche la molta pratica può formare un bravo "praticante", ma non un artista. Il talento non c'è solo per l'arte, ma per qualunque cosa. C'è che ha talento per nuotare, chi per tirare di spada, chi per dirigere aziende, chi per insegnare... Io posso anche imparare a nuotare, ma al massimo sarò un buon nuotatore ma non diventerò certo un campione olimpionico.
Tutti nasciamo con tanti talenti, alcuni più pronunciati ed altri meno, ed in genere cerchiamo di svilupparne uno, se le condizioni sociali ed economiche ce lo consentono. C'è chi ha il talento per scrivere (qualsiasi cosa, racconti, romanzi, poesia, non importa), chi ha talento per scrivere articoli di cronaca, chi di scrivere racconti, chi di scrivere poesie...
Da non confondere però con l'aspirazione. Io posso avere l'aspirazione a nuotare, ma se non ho il talento per il nuoto, pur con tutto il mio sforzo ed impegno al massimo sarò solo un bravo praticante di nuoto.