Autore Topic: Sulla poesia  (Letto 28627 volte)

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Offline Paolo Ursaia

Re: Sulla poesia
« Risposta #75 il: Martedì 15 Dicembre 2009, 21:28:12 »

dire cosa sia bello e cosa no è impossibile, perchè dipende unicamente dal gusto personale, ma si può cercare di capire se dietro a quello che leggiamo c'è studio, c'è tecnica, oppure sia solo un insieme di casualità.


  Su questo sono perfettamente d'accordo. Così come sono perfettamente d'accordo che la tecnica sia necessaria, e non si apprende se non con studio ed esercizio. Tuttavia, ritengo che da sola non basti. Tecnica senza idee, senza niente da dire...siamo nel manierismo, non nella poesia. La tecnica non è innata...la sensibilità nemmeno...ci vogliono ambedue. Tuttavia, un computer perfettamente programmato può scrivere una poesia tecnicamente perfetta; ma dubito che sia anche bella, piena di sentimento, commovente...Un illetterato, con grossi problemi di grammatica...magari scriverà degli strafalcioni, ma potrebbe anche comunicarmi qualcosa, farmi sognare...Quale dei due scritti è poesia? La risposta non la ho...
Cunctando restituit

Offline Zima

Re: Sulla poesia
« Risposta #76 il: Martedì 15 Dicembre 2009, 22:29:18 »
ma Paolo... io ho detto che è necessaria, non che è sufficiente!  :D e dopo tutte le cose che sono state dette e con le quali eravamo tutti d'accordo, si potrà ormai dare per scontato che solo il manierismo o solo l'intuizione non sono sufficienti per un buon lavoro. ;)

tengo anche a precisare che,  quando parlo di "studio" non intendo semplicemente quello dei "classici", non intendo stare sui libri e leggere o imparare da qualcun altro, certo, serve anche questo, ma io intendo lo studio della propria tecnica, del proprio progetto personale, l'affinamento di uno stile unico. capire "come fare per"...trasmettere il messaggio che ci proponiamo di mandare. ecco, questo è lo studio! e infondo, allora, il come è funzionale al cosa e diventa un tutt'uno con essa.
« Ultima modifica: Martedì 15 Dicembre 2009, 22:38:32 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Paolo Ursaia

Re: Sulla poesia
« Risposta #77 il: Mercoledì 16 Dicembre 2009, 06:59:08 »
ma Paolo... io ho detto che è necessaria, non che è sufficiente!  :D e dopo tutte le cose che sono state dette e con le quali eravamo tutti d'accordo, si potrà ormai dare per scontato che solo il manierismo o solo l'intuizione non sono sufficienti per un buon lavoro. ;)

tengo anche a precisare che,  quando parlo di "studio" non intendo semplicemente quello dei "classici", non intendo stare sui libri e leggere o imparare da qualcun altro, certo, serve anche questo, ma io intendo lo studio della propria tecnica, del proprio progetto personale, l'affinamento di uno stile unico. capire "come fare per"...trasmettere il messaggio che ci proponiamo di mandare. ecco, questo è lo studio! e infondo, allora, il come è funzionale al cosa e diventa un tutt'uno con essa.
  Questo è il punto d'arrivo, la sintesi perfetta...concordo al 100%  ;)
Cunctando restituit

masman

  • Visitatore
Re: Sulla poesia
« Risposta #78 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 11:37:29 »
Scusate la latitanza degli ultimi giorni ma di poesia, come d’amore, non si vive, e quindi tocca anche lavorare.
Paolo asserisce che “la poesia sperimentale, ad esempio, se ne...frega allegramente della grammatica, della forma, perfino della singola parola...”. Non è così. La poesia sperimentale opera dei profondi cambiamenti sulla grammatica, sulla forma e sulla singola parola, ma non se ne frega affatto. Tutt’altro, prende le regole come punto di partenza per piegarle, modificarle – per plasmare il NUOVO. Operano sulla struttura per rimodulare il contenuto. E vi operano “tecnicamente”, poiché qualunque tipo di intervento su una struttura è per definizione un intervento tecnico.
Vedo tuttavia che c’è un briciolo di confusione tra tecnica e utensili: carta, penna, foglio, pc o macchina da scrivere non rientrano nella categoria tecnica, ma nella categoria utensili. E qui Zima, con uno splendido colpo di fioretto che forse è passato inosservato, infilza il cuore della questione: la tecnica NON E’ la penna; il modo in cui la si impugna, invece, sì.
Mi propongo di ritornare a breve, brevissimo sulle vostre risposte, e per il momento vi ringrazio con tutto il cuore per la passione con cui state affrontando il tema.

Offline Paolo Ursaia

Re: Sulla poesia
« Risposta #79 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 13:59:39 »
Paolo asserisce che “la poesia sperimentale, ad esempio, se ne...frega allegramente della grammatica, della forma, perfino della singola parola...”. Non è così. La poesia sperimentale opera dei profondi cambiamenti sulla grammatica, sulla forma e sulla singola parola, ma non se ne frega affatto. Tutt’altro, prende le regole come punto di partenza per piegarle, modificarle – per plasmare il NUOVO. Operano sulla struttura per rimodulare il contenuto.
  Certo!! Ed il nuovo è qualcosa che, in genere, provoca alzate di sopracciglia da parte di coloro che sono legati a doppio filo alle vecchie regole, forme, parole...
  Stiamo dicendo la stessa cosa, vista da due punti di vista diversi.
  Faccio un esempio...la fisica classica, DI CUI EINSTEIN ERA FIGLIO...non accolse bene le sue teorie; che poi vennero assunte come dogma. Ora, che la fisica figlia di Einstein scricchiola sotto il vento di molte novità...alcune teorie che fra una decina d'anni verranno universalmente accettate, sono duramente contestate.
  Quello che intendo dire è che la tecnica NON è dogma. E' utile, essenziale, ci fornisce modo, maniera e strumenti; ma non è dogma. Può cambiare...ed è evidente che nessuno pensi che la tecnica è nella penna; sarebbe come dire che la tecnica pittorica è nel pennello...
  Non comprendo questo creare differenze che non ci sono. A meno di non voler essere più realisti del re...mi sembra che siamo tutti d'accordo su quello che dice Zima: "ma Paolo... io ho detto che è necessaria, non che è sufficiente!   e dopo tutte le cose che sono state dette e con le quali eravamo tutti d'accordo, si potrà ormai dare per scontato che solo il manierismo o solo l'intuizione non sono sufficienti per un buon lavoro. 

tengo anche a precisare che,  quando parlo di "studio" non intendo semplicemente quello dei "classici", non intendo stare sui libri e leggere o imparare da qualcun altro, certo, serve anche questo, ma io intendo lo studio della propria tecnica, del proprio progetto personale, l'affinamento di uno stile unico. capire "come fare per"...trasmettere il messaggio che ci proponiamo di mandare. ecco, questo è lo studio! e infondo, allora, il come è funzionale al cosa e diventa un tutt'uno con essa. "

  Ribadisco: questo è il punto d'arrivo, la sintesi perfetta...sulla quale concordo al 100% 
Cunctando restituit

masman

  • Visitatore
Re: Sulla poesia
« Risposta #80 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 14:11:31 »
Verissimo, Paolo. Concordo con te e Zima. Tuttavia quando parlo di tecnica, non mi riferisco ad essa come a un dogma (o paradigma, per usare un termine caro ai fisici, in particolar mondo quelli che si occupano di quantistica) STATICO, bensì a un insieme di regole che mutano e si trasformano col tempo, con le epoche, e che sono, assieme alla poesia stessa, in continuo mutamento, in continuo divenire. Le regole non sono FISSE E IMMUTABILI; nondimeno ci sono sempre, per quanto diverse.

masman

  • Visitatore
Re: Sulla poesia
« Risposta #81 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 14:15:22 »

Anzi è come se ci fosse un'avversione alla critica, al consiglio, al dialogo sui propri scritti: come un rifiuto a farsi dire che la poesia non suona, non funziona, e un'arroganza di chi è sicuro di sapere esattamente cosa sia poesia e cosa no.
E di fatto ci sono moltissimi esempi di scritti terribilmente banali con una valanga di commenti adoranti.
Vedi a questi tipi umani dovrebbe essere proibito di pubblicare tutti i giorni, ma non per cattiveria quanto più per una serietà nei contronti di chi scrive e non da ultimo per una serietà di giudizio sulla poesia (o almeno del suo tentativo).






Sottoscrivo e ci metto anche la firma.
MM

Offline Marina Como

Re: Sulla poesia
« Risposta #82 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 14:49:12 »
concordo con le varie sintesi riassuntive delle diverse pagine dei post, che tuttavia consiglio di leggere daall'inizio.   ;D
apro una piccola parentesi per rispondere a quanto sopra, ma semmai da sviluppare in un altro topic:
 ;D a volte mi chiedo se sia fattibile inabilitare ai commenti coloro che dimostrano di farne sempre e solo senza cognizione di causa con esclusivamente lodi all'autore.
Una specie del gruppo critico di una volta, ma questa volta per bannare qualcuno, anzi, meglio... come per il tema settimanale un voto ai commenti negativi, totalizzando il massimo si ha diritto ad essere nominati nelle letterine settimanali dei peggiori critici, ed eventuale bannatura riflessiva per la prossima settimana!  :P
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Zima

Re: Sulla poesia
« Risposta #83 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 15:08:51 »
prima di tutto ringrazio Massimiliano che riesce sempre a leggere i vari spunti che nascondo in forma molto ermetica (so ermetica pure quando scrivo in prosa!  ;D) all'interno delle mie frasi.

e poi... Marinaaaa!!! bella questa!
con un G.C. apposito (gruppo dei cattivi)  ;D
ma secondo te... chi lo farebbeeee'!?!?!?!?  :P
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Amara

Re: Sulla poesia
« Risposta #84 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 15:31:25 »
e poi... Marinaaaa!!! bella questa!
con un G.C. apposito (gruppo dei cattivi)  ;D
ma secondo te... chi lo farebbeeee'!?!?!?!?  :P

..dai che ti prudono già..i.. ditini...  ;D ;D ;D
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Amara

Re: Sulla poesia
« Risposta #85 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 15:37:44 »
concordo con le varie sintesi riassuntive delle diverse pagine dei post, che tuttavia consiglio di leggere daall'inizio.   ;D
apro una piccola parentesi per rispondere a quanto sopra, ma semmai da sviluppare in un altro topic:
 ;D a volte mi chiedo se sia fattibile inabilitare ai commenti coloro che dimostrano di farne sempre e solo senza cognizione di causa con esclusivamente lodi all'autore.
Una specie del gruppo critico di una volta, ma questa volta per bannare qualcuno, anzi, meglio... come per il tema settimanale un voto ai commenti negativi, totalizzando il massimo si ha diritto ad essere nominati nelle letterine settimanali dei peggiori critici, ed eventuale bannatura riflessiva per la prossima settimana!  :P

..sono d'accordo Marina.. ma vedi.. ci sarà anche chi, come me, non si sente in grado di esprimere un giudizio negativo con cognizione che superi il gusto personale.. e commenta soltanto se positivamente colpito... come si fa??? dove ci mettete???? :D
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Zima

Re: Sulla poesia
« Risposta #86 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 15:38:39 »
amarina, sta volta ti sbagli!  :angel:
non è più nelle mie intenzioni giudicare in bene e nè tantomeno in male quello leggo qui! ;D

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Offline Amara

Re: Sulla poesia
« Risposta #87 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 16:06:22 »
amarina, sta volta ti sbagli!  :angel:
non è più nelle mie intenzioni giudicare in bene e nè tantomeno in male quello leggo qui! ;D



zimillaaaa!!!!... mi devo preoccupare??????????  :P
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Paolo Ursaia

Re: Sulla poesia
« Risposta #88 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 17:26:12 »
Verissimo, Paolo. Concordo con te e Zima. Tuttavia quando parlo di tecnica, non mi riferisco ad essa come a un dogma (o paradigma, per usare un termine caro ai fisici, in particolar mondo quelli che si occupano di quantistica) STATICO, bensì a un insieme di regole che mutano e si trasformano col tempo, con le epoche, e che sono, assieme alla poesia stessa, in continuo mutamento, in continuo divenire. Le regole non sono FISSE E IMMUTABILI; nondimeno ci sono sempre, per quanto diverse.
  Ottimo; accordo perfetto. Ed ora, taccio in buon ordine... ;)
Cunctando restituit

fallin

  • Visitatore
Re: Sulla poesia
« Risposta #89 il: Giovedì 17 Dicembre 2009, 21:40:28 »
concordo con le varie sintesi riassuntive delle diverse pagine dei post, che tuttavia consiglio di leggere daall'inizio.   ;D
apro una piccola parentesi per rispondere a quanto sopra, ma semmai da sviluppare in un altro topic:
 ;D a volte mi chiedo se sia fattibile inabilitare ai commenti coloro che dimostrano di farne sempre e solo senza cognizione di causa con esclusivamente lodi all'autore.
Una specie del gruppo critico di una volta, ma questa volta per bannare qualcuno, anzi, meglio... come per il tema settimanale un voto ai commenti negativi, totalizzando il massimo si ha diritto ad essere nominati nelle letterine settimanali dei peggiori critici, ed eventuale bannatura riflessiva per la prossima settimana!  :P


Marina,
penso che non si possa fare questa selezione se non cadendo nel solito trabocchetto del soggettivismo per cui (poichè per molti il giudizione rimane soltanto il sentire e come ben sappiamo è molto soggettivo) solleverrebbe equivalentemente il vespaio dei sentimentalmente contrari. E poi ha anche ragione Amara quando dice che preferisce evitare il commento su ciò che non piace. E di fatti il problema non è sulla sfumatura ma sulla competenza. Se uno ha sempre sentito dire soltanto ti amo ti amo ti amo, crederà che il massimo punto di bellezza poetica sia dato da quella forma di dire. E nessuno potrà convicerlo del contrario. Allora non si può biasimare una genuina ignoranza; sempre ignoranza rimane ma col beneficio dell'inesperienza.
Nei termini della questione (soggettiva/sentimentale) sarebbe una violenza indiretta. (Come fai tu a dire che per me questa poesia non è bella?)
Allora possiamo notare come il problema evidentemente si deve spostare su qualcosa di certo come qualcosa di tecnico (ed è per questo che la redazione adotta come spartiaque la linguistica). E questo non è male, anzi, forse a volte applicata un po' troppo debolmente.
Però come ogni cosa (umanamente applicata) questa medaglia (la linguistica) ha il suo brutto rovescio e in questo caso si chiama poesia sperimentale o meglio CONTENITORE poesia sperimentale.
Ovviamente sfuggente alla regola o meglio superante la regola. Ecco che qui il sistema Redazione/linguistica rischia il tilt in questi meandri comunque linguistici ma di frontiera o difficilmente esperibile di certa poesia fortemente innovativa, non aderenti al sistema linguistica di base. E credo sia per questo che si sia dovuto creare una sezione apposita nel forum. Per evitare probabilmente inutili e difficilmente chiarificabili diatribe.
Certo poi a vedere il livello della poesia in questa sezione è più che comprensibile questo sbrigativo sdoganamento. Evitare cioè che la homepage venga inondata di scritti di traverso o in verticale, e perchè no, condite da un po' di numeri e lettere casualmente pigiate.