Pur non avendo esaurito quanto ho da dire sul tema, mi lascio prendere (tardivamente) dalla deviazione di Lucia Casamenti, perché ritengo stimolante, nonostante alcune forzature linguistiche e logiche, lo spostamento di livello e di percezione che Lucia propone. E qui dissento da Stefano quando afferma che “non possiamo arrenderci alle suggestioni” poiché, semplicemente (semplicisticamente?) un’espressione senza suggestione non è nulla. Il linguaggio opera “magicamente” solo quando crea, provoca e induce suggestioni; e qualunque testo, sia esso poetico o matematico, può essere suggestivo se scritto col linguaggio giusto e se presentato con le giuste suggestioni. Un saggio sulla poesia, in fondo, non è molto diverso rispetto a un saggio sulla meccanica quantistica: possono essere profondamente diversi nei contenuti, ma strutturalmente sono simili. Ovviamente, quando si parla di prosa e poesia, vale a dire quando si codifica l’uso dei simboli grafico-verbali, la forma diventa parte del contenuto: l’ars poetica, così come l’ars retorica, non è altro che il Verbo che veicola se stesso. Mi spiego: se parlo o scrivo di matematica, ad esempio, il linguaggio rimane semplicemente un veicolo per il contenuto, un codice che opera in una realtà condivisa dove la chiave per decodificare è univoca per tutti (il sostantivo “addizione”, nel contesto della matematica, ha lo stesso significato per tutti coloro che oprano all’interno di quel contesto). Questo mi porta a dire che, in contesti ben definiti, la parola perde il suo simbolismo e acquista una specificità univoca. In altre parole, non è più suggestiva, poiché chi legge (o ascolta) non la può completare con quel contenuto originale che deriva dall’esperienza soggettiva.
Sono certo che sarà capitato a tutti di leggere un testo riguardante un tema che non si conosce o che non piace (ho preso la matematica non a caso, per quanto mi riguarda), ma di averlo trovato comunque interessante. Ciò succede poiché chi lo ha scritto ha utilizzato un linguaggio suggestivo. Prendo un esempio che negli ultimi anni va molto di moda: la fisica quantistica. Se ne sente parlare ovunque, perfino nei bar, e questo grazie a una manciata di autori che l’hanno divulgata attraverso azzeccatissime suggestioni. Fate una prova: leggete un testo tecnico sulla fisica quantistica e ditemi se lo trovate ugualmente affascinante.