Autore Topic: la poesia come cura?  (Letto 1269 volte)

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Offline Marina Como

la poesia come cura?
« il: Mercoledì 2 Dicembre 2009, 15:43:40 »
Pensate che la poesia possa essere una cura ai problemi psicologici di una persona, specie nella depressione? Pensavo alla Merini, ad altri casi... che ne dite, voi?
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: la poesia come cura?
« Risposta #1 il: Mercoledì 2 Dicembre 2009, 19:16:20 »
Personalmente a me serve molto per chiarire il mio confuso flusso di pensieri, per parlare con il subconscio, insomma!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

corripio

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Re: la poesia come cura?
« Risposta #2 il: Mercoledì 2 Dicembre 2009, 19:31:27 »
Sono tre ore che cerco di allegare una cosa..
non ci riesco! :'(
Ce la farò.
Qui tacciono gli animi timidi, ma mi faccio coraggio.
Per me scrivere, come ho già detto nella biografia, è una cura già usata nei tempi in cui avevo vent'anni, anche un pò meno. Allora era più sfogo di oggi.
Adesso è una distruzione e ricostruzione di mie credenze, di mie pippe mentali, ed un modo per poter comunicare cose molto intime che altrimenti non riuscirei mai. Fa male scrivere, anche adesso, proprio ora, provo un gran senso di ansia, ma forse e solo il dolore di liberarsi di un dolore.

Offline Zima

Re: la poesia come cura?
« Risposta #3 il: Mercoledì 2 Dicembre 2009, 21:15:03 »
devo parlare seriamente o posso dire baggianate?! ::)

non c'è dubbio che scrivere possa rappresentare una cura, per chi è timido e represso e non riesce a dire ciò che pensa in libertà, per chi non riesce ad esternare i propri dolori e se li porta dentro, la scrittura allora è una cura, se ci permette di sviscerare le parti nascoste di noi, come può essere una cura dipingere, suonare o fare sport. si tratta di attività antistress se compiute senza agonismo e con il giusto spirito.
possono rappresentare anche un aiuto alla socializzazione, se fatte insieme agli altri, ma tutte queste cose possono anche essere nocive, portare alla luce stati d'animo e problemi interiori che non sappiamo affrontare e, paradossalmente, provocarci depressione e isolamento.

insomma, secondo me può essere una cura ma non deve essere LA cura!

e qui ho parlato di scrivere, perchè poi, scrivere (prosa, poesia o pseudopoesia) è una cosa, magari su un quaderno personale, e proporre ad un pubblico è tutta un'altra.
pensiamo ad una persona insicura e depressa che scriva solo per se stesso e per sfogarsi dalle sue ansie e decida di renderle pubbliche, ma che abbia la sfortuna di non essere un grande scrittore... come la prenderà e, soprattutto, quanto le farà bene ricevere una critica pesante?
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

corripio

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Re: la poesia come cura?
« Risposta #4 il: Mercoledì 2 Dicembre 2009, 21:34:49 »
Esatto. Ma purtoppo le critiche si hanno sempre nella vita come i complimenti e l'indifferenza. Non solo se scrivi poesia, ma in ogni attività che svolgi, che sia intellettiva, manuale, sociale o familiare. Non saper sopportare critiche non lo si può certo risolvere scrivendo poesie o simil e pubblicandole. Nel mio caso mi aiuta e mi scuso se non ho premesso che ''per me'' è una cura e non l'unica.

Offline Stefano Toschi

Re: la poesia come cura?
« Risposta #5 il: Giovedì 3 Dicembre 2009, 19:27:24 »
Scrivere può essere una cura, specialmente la scrittura autobiografica, ma non solo.
Per restare nel campo della letteratura, ad esempio, ne "la Coscienza di Zeno", Svevo immagina che il protagonista scriva la sua autobiografia su richiesta dello psicoanalista a fini curativi.
Credo che il valore curativo della scrittura consista, in fondo, sia nell'essere uno sfogo, sia nell'essere un modo per mettere in pratica l'antica massima "conosci te stesso".
Conseguentemente anche la poesia.
Probabilmente molti hanno cominciato a scrivere "poesie" per sfogo e autoconoscenza.
Ma non sempre si tratta davvero di poesie.
L'evoluzione della poesia moderna e contemporanea porta, talvolta, a credere (erroneamente) che non sia necessaria una "tecnica poetica" per scrivere poesie.
Così scrivere "poesie" diventa un mezzo per esternare i propri pensieri in modo più facile rispetto alla scrittura in prosa: estemporaneo, senza troppa preoccupazione per le regole della grammatica e della sintassi.
E' inutile dire che rarissimi sono i casi in cui da un approccio del genere nascono vere poesie.
Viceversa è opinione comune che una mediazione tecnica tolga autenticità e verità allo scrivere: alcuni millenni di storia dell'umanità escludono questa possibilità.
Che si tratti di scrittura, di pittura, di scultura, di cinema o che altro, una solida conoscenza delle tecniche dell'arte ed il loro uso libero e consapevole, spesso piegato alle esigenze del genio, è la base di ogni operare.
Quindi la poesia può essere curativa, ma non tutto quello che è scrittura curativa e non rientra nella prosa chiamerei "poesia".
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Saverio Chiti

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Re: la poesia come cura?
« Risposta #6 il: Giovedì 3 Dicembre 2009, 21:36:56 »
non c'è dubbio che scrivere possa rappresentare una cura, per chi è timido e represso e non riesce a dire ciò che pensa in libertà, per chi non riesce ad esternare i propri dolori e se li porta dentro, la scrittura allora è una cura, se ci permette di sviscerare le parti nascoste di noi.


Scrivere le proprie ansie, delle proprie paure, di tutto ciò che ci angoscia… si può essere una cura! Il dramma è se saremo capaci di renderle pubbliche, le nostre scritture.
Riuscire ad esternare quel che “dentro” ci divora, ci rende deboli e insicuri, non è sempre facile… molte volte ci riusciamo solo quando siamo felici e evidenziamo i momenti belli, condividendoli con gli altri. Ma tutto ciò che è oscuro?... tutto quel buio che ci attenaglia, quel “tarlo” che ci divora, come fare per far si che veda la luce?
Forse è nello scrivere, nel mettere nero su bianco tutto ciò e condividerlo semmai con altri, quello si che potrebbe diventare la cura dei nostri mali.
Parlo così basandomi su esperienze dirette, sul mio viver quotidiano, sul mio sentire e pensare “vita”. non per tutti spero e mi auguro sia così, ma io trovando il coraggio di tirar fuori dal cassetto e pubblicare ciò che scrivo, mi ha fatto sentir meglio… ogni giorno con la voglia di migliorarmi e recepire quel sentir vita di altri, mi sta piano, piano cambiando… e riesco così a “sbiadire” quel buio in cui  spesso cado.

Si! lo scrivere, versi oppure solo pensieri …può esser per me cura!



                                                                                                                          ChS
...lì dove ti avevo lasciato
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Offline Zima

Re: la poesia come cura?
« Risposta #7 il: Venerdì 4 Dicembre 2009, 10:51:21 »
Esatto. Ma purtoppo le critiche si hanno sempre nella vita come i complimenti e l'indifferenza. Non solo se scrivi poesia, ma in ogni attività che svolgi, che sia intellettiva, manuale, sociale o familiare. Non saper sopportare critiche non lo si può certo risolvere scrivendo poesie o simil e pubblicandole. Nel mio caso mi aiuta e mi scuso se non ho premesso che ''per me'' è una cura e non l'unica.

hai proprio ragione!
io credo che aiuti un po' tutti, scrivere... ha aiutato anche me, nel farmi trovare una dimensione nella quale liberarmi, come mi ha aiutato pubblicare ciò che scrivo, a vincere la timidezza e anche a spingermi continuamente a migliorarmi, mi ha messo la curiosità di imparare cose nuove, di cercare, di leggere ed entrare nelle parole degli altri.
ma in realtà facevo un po' di cinismo su quelle persone che ad ogni critica ribadiscono che loro scrivono per se stessi. se scrivi per te stesso lo tieni in un quaderno, io credo così. e infatti ci sono persone che vanno in escandescenze per un commento meno dolce del solito, persone per le quali la scrittura dovrebbe essere liberatoria e invece diventa una gabbia e un tormento perchè vincolato ai complimenti dei pubblici lettori.

per il resto non posso che quotare in toto l'intervento di Stefano, che mi trova completamente d'accordo su tutto!  ;)
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r.d.

Offline Carlo Fracassi

Re: la poesia come cura?
« Risposta #8 il: Domenica 6 Dicembre 2009, 17:39:07 »
Credo che tutte le argomentazioni qui riportate abbiano fondamento, poiché esprimono il modo d'essere e sentire dei vari assertori. Per quel che mi riguarda, nel lontano passato ho scritto in maniera discontinua ed estemporanea alcune poesie(?) in momenti difficili o di grandi scelte. Poi con l'attività d'editore, fra le tante ma non la prevalente, ho scritto diversi articoli d'opinione ed altri che riguardavano una sorta d'amarcord di com'eravamo. Ora l'unica cosa che mi spinge a scrivere è il piacere di farlo, visto che dopo 50 anni di lavoro non sono più pressato da impegni professionali che me lo impediscono.
Un caro saluto a tutti!
Carlo

Offline Saverio Chiti

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Re: la poesia come cura?
« Risposta #9 il: Domenica 6 Dicembre 2009, 22:11:30 »
...visto che dopo 50 anni di lavoro non sono più pressato da impegni professionali che me lo impediscono.


ti facevo più giovane! scritto troppo ehhh? immagino capirai che sto scherzando, Carlo... perché sai...
comunque ribadisco il mio pensiero... scrivere può essere d'aiuto ad esternare i propri dubbi e dilemmi interiori.

                                                     ChS
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