In effetti i word processor più comuni non sono in grado di produrre dei calligrammi del tipo di quello di Apollinaire, occorre un programma di disegno abbastanza flessibile per questo. Io avevo in mente manipolazioni più semplici tipo giustificazioni e tabulatori. Comunque l’importante è il concetto che la forma geometrica ha un ruolo nella poesia, come lo ha la metrica, la sintassi, la scelta delle parole, la loro disposizione. Io procedo così. Ho una o più idee da esprimere. Butto giù i versi cercando di dar loro un ordine fin da subito a tutti i livelli che abbiamo discusso. Poi rileggo più volte tra me e a voce alta cercando di assaporare il senso e il ritmo delle parole, degli accenti tonici, dei versi, delle strofe. Comincio a cambiare la disposizione delle parole, a modificare le parole stesse, i tempi e i verbi stessi, rimescolo anche i versi, le strofe, con spostamenti ed eliminazioni anche drastici. Per me è molto importante una certa musicalità dell’insieme. La lettura ripetuta mi porta ad ulteriori associazioni che a volte possono modificare completamente la scrittura originale, addirittura a cambiare proprio tema. L’ultima operazione è la rifinitura che, nel mio caso, è essenzialmente una semplificazione, ossia l'eliminazione, per quanto possibile, di connettivi grammaticali e sintattici, dato che, nei miei intenti, la poesia deve evocare non spiegare.
Per quanto riguarda l’ispirazione per me la poesia è soprattutto, anche se non solo ovviamente, l'arte del ricordo. Più i ricordi sono lontani nel tempo o nello spazio più sono suggestivi, più mi ispirano. E visto che mi ci trovo, per dirla tutta, ritengo che l'opera d'arte non possiede un significato intrinseco e univoco. Ognuno è autorizzato a sentirvi o vedervi ciò che vuole che quasi mai è identico per tutti, anzi spesso è molto diverso e anche opposto.
Pertanto i giudizi dei critici di professione, concordi o discordi che siano, sono solo alcune delle tante possibili interpretazioni le quali possono anche mutare nel tempo e da luogo a luogo.
Persino ciò che l'autore ha voluto veramente esprimere non può considerarsi l'interpretazione autentica della propria opera in quanto ognuno possiede una sua particolare sensibilità ed è portatore di esperienze diverse, perciò un sentire vale quanto quello di qualsiasi altro.