Ovviamente ognuno se l’è posto questo problema. Anch’io, e ho una mia risposta. Prima di enunciarla però vorrei motivarla allargando la prospettiva del dibattito. La domanda posta si può estendere ad ogni attività umana e non necessariamente solo a quelle artistiche. In particolare ci sono stati grandi musicisti totalmente illetterati: tutti i pionieri del jazz non conoscevano la musica scritta e devo dire, francamente, che spesso preferisco costoro ai jazzisti che adesso si diplomano al conservatorio. I grandi pittori e scultori non erano certo molto familiari con le lettere. Michelangelo era un genio immenso della pittura e della scultura ma non certo uomo di lettere. Il grande pittore naif Antonio Ligabue era un insufficiente mentale. Leonardo si autodefiniva “omo sanza lettere”. Mozart diceva “la musica scritta sono solo cacche di mosca, quella vera è dentro la mia testa”. Certo la materia della poesia sono le parole e quindi bisogna almeno conoscerle. Ma un poeta, specie uno dialettale, ad esempio, può prescindere dalla cultura scritta. Gli antichi aedi, come Omero, cantavano nelle piazze, non hanno mai scritto nulla. Personalmente ho conosciuto delle persone che erano poeti e pittori senza saperlo, io lo sentivo che lo erano. Comunque sono d’accordo con Gianpiero, anche per me ognuno ha diritto ad esprimersi come meglio crede, anzi trovo utile leggere tutto ciò che si scrive, vorrei avere più tempo per leggere proprio tutto. Internet ha fatto il miracolo che aspettavo: voglio conoscere i pensieri di tutte le persone del mondo. I più non passeranno alla storia, per tante ragioni diverse, ma la storia, quella scritta nei libri, come per la musica, non è tutto.