Autore Topic: Secondo voi tutti possono essere poeti?  (Letto 18888 volte)

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masman

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #30 il: Martedì 23 Febbraio 2010, 17:36:06 »
Siamo sicuri che sul sito non vi siano poesie ancor più abominevoli di questa?

Offline Marina Como

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #31 il: Martedì 23 Febbraio 2010, 19:12:45 »
Ad onor del vero più che una poesia, mi ricorda la giaculatoria della messa della domenica di Pasqua.
Basta aggiungere un "hora pro nobis" alla fine di ogni riga.

hahha! Sei troppo forte!

Siamo sicuri che sul sito non vi siano poesie ancor più abominevoli di questa?

 :D  certo che no!  Non  metterei mai alcune mie poesie dentro una mia raccolta, figurarsi in un libro!  Anzi, giusto ieri pensavo di mettermi in discussione una mia nel forum, e magari rifarla, con la speranza di rifarla ancora, ancora... e poi gettarla via quando sarò abbastanza matura (forse ci riuscirò anche io) !
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Stefano Toschi

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #32 il: Martedì 23 Febbraio 2010, 19:51:29 »

Ad onor del vero più che una poesia, mi ricorda la giaculatoria della messa della domenica di Pasqua.
Basta aggiungere un "hora pro nobis" alla fine di ogni riga.


Caro Conte, credo che tu non sia andato lontano dalla giusta interpretazione di quei versi.
Effettivamente deve trattarsi di una preghiera litanica rivolta ad una divinità, come si può evincere da un'altra lirica del nostro autore dedicata alla madre di Berlusconi (che Dio l'abbia in gloria).

    A Rosa Bossi in Berlusconi


    Mani dello spirito
    Anima trasfusa.
    Abbraccio d’amore
    Madre di Dio


Nell'ultimo verso, la signora Rosa, viene appellata dal poeta "Madre di Dio"; è facile dedurne...  :-X

Fatevi quattro risate: http://www.youtube.com/watch?v=SOZX0aRmM7s
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Amara

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #33 il: Martedì 23 Febbraio 2010, 20:08:16 »

    A Rosa Bossi in Berlusconi


    Mani dello spirito
    Anima trasfusa.
    Abbraccio d’amore
    Madre di Dio


Nell'ultimo verso, la signora Rosa, viene appellata dal poeta "Madre di Dio"; è facile dedurne...  :-X

Fatevi quattro risate: http://www.youtube.com/watch?v=SOZX0aRmM7s

con la Lucianina...risate di cuore...
ma.. la citazione... la trovo davvero inquietante.. e ho smesso di ridere....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Clodia

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #34 il: Martedì 23 Febbraio 2010, 20:09:17 »
 ;D ...Sia chiaro che ho citato Bondi come teste a carico di un modo di pensare molto povero sulla poesia...

(ehm...Si scrive "ora" senza la "h", mi spiace farlo notare ma proprio non resisto  :angel: )

Offline Grazia Longo

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #35 il: Martedì 23 Febbraio 2010, 20:50:35 »
secondo il mio modesto parere: no, non tutti possono essere poeti, almeno nel senso di scrivere poesie, tutti possono scrivere, se lo sanno fare e ne hanno voglia, ma quello che si scrive non è necessariamente poesia, può essere prosa, narrativa, saggistica... etc ... la forma poetica, al di là degli stili e dei distinguo, ha delle necessità peculiari imprescindibili: oltre ad emozionare (questo lo fa anche una buona prosa), deve avere delle caratteristiche di contenuto e di modalità di esposizione, la poesia è condensazione d'anima, è espressione immediata, diretta del profondo, presenta allegorie, similitudini, metafore, che amplificano le emozioni, certo, visto che è arte espressa per mezzo del linguaggio, va da sè, bisogna conoscere lo strumento attraverso il quale si esprime... come un musicista deve conoscere le note, oltre a da vere un orecchio musicale..
bhè, la questione alla fine, in qualunque espressione artistica, verte sulla differenza tra talento e tecnica ... e... qualcuno disse che prima bisogna saper la tecnica e le regole, padroneggiarle, e poi... disattenderle ... e voilà ecco l'artista! (chi ha solo una buona tecnica è un bravo artigiano) Le argomentazioni sono molte e molto vasto sarebbe l'argomento, la verità che in poesia ci sono frasi brevissime che riescono a dire più di cento tomi, sono come sassi in uno stagno, sviluppano una serie di cerchi concentrici che non si estinguono, l'arte è alchimia, trasformazione comunicativa di sentimenti, emozioni, stati d'animo, certo quello che arriva dipende anche dalla cltura, una poesia può essere letta comunque a strati. Chi non sa scrivere ma possiede un animo sensibile la poesia può comunque viverla o leggerla... come io che amo la musica ma non la so "fare" l'ascolto, la sorseggio e la bevo e mi regala brividi... Che scriva chi vuol farlo, chi lo sente e ne tre diletto dall'atto stesso... cosa sarà lo scritto poi si vedrà ...
ai posteri l'ardua sentenza!
Non c'è bellezza se non ci sono occhi che guardano.
Non c'è amore senza libertà.
Non c'è incontro senza rispetto per la diversità.
Non c'è felicità senza coraggio.
Non c'è niente di scontato in una vita che meriti di essere vissuta...
E la vita è un'avventura meravigliosa ...

masman

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #36 il: Mercoledì 24 Febbraio 2010, 09:04:52 »
Perché uno si pone una domanda del genere? E soprattutto, perché uno dovrebbe tentare di rispondere, a una domanda del genere? Per arrivare dove? Ottenere quale risultato? Una volta ottenuta risposta, che tipo di arricchimento ne traggo?
Se chi ha posto la domanda, ha utilizzato il verbo “potere” con cognizione di causa, allora la risposta è sì, tutti POSSONO essere poeti, allo stesso modo in cui tutti POSSONO essere qualunque altra cosa. L’umano potenziale non ha limiti, se non quelli che l’uomo stesso si pone. L’essere poeti è un processo che si sviluppa da una scelta e questa scelta prende forma dall’istinto e dalla passione.
Permettetemi un’altra domanda. E una premessa alla domanda. Se scrivete su questo sito, è perché avete un forte desiderio di rendere pubbliche le vostre composizioni e confrontarvi con altre persone che condividono la stessa passione; e, magari (perché no?), sperando anche che qualcuno vi noti e vi sottoponga un contratto editoriale. (Non dite di no perché passate per ipocriti).
Allora vi chiedo: come fate a sapere di essere o non essere poeti?

Offline Saldan

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #37 il: Mercoledì 24 Febbraio 2010, 09:23:27 »

Allora vi chiedo: come fate a sapere di essere o non essere poeti?



Bella domanda....ti rispondo semplicemente dicendo che a me non importa che la gente mi consideri o meno un poeta, so che mi piace scrivere poesie e che per me è molto importante esprimere sensazioni, ricordi e perchè no, anche personali conoscenze in forma poetica....questo fa di me un poeta? non lo so, ma di sicuro amo scrivere in forma poetica, è ovvio che se mi notasse qualcuno e mi offrisse un contratto editoriale non mi dispiacerebbe (e a chi del resto? ;D) ma al di là di queste chimere scrivo principalmente per stare bene con me stesso...  ;)
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

http://lamalavoglia.forumfree.it

giulconi

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti? Certo che sì...!
« Risposta #38 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 01:09:40 »
Quanti punti di vista e tutti validi ed interessanti! Allora quanto è difficile rispondere a questa domanda!
Mi unisco anch'io al coro, cercando di portare un ulteriore tassello, niente di più pretenzioso.
La poesia, come la pittura, la danza, la musica eccetera è un espressione di comunicazione. Quindi mi sento di escludere, in linea di massima, una finalizzazione volta solo alla soddisfazione personale dell'autore, avulsa da ogni forma di partecipazione e coinvolgimento o esternazione. Ogni opera, lasciando da parte quindi alcuni casi patologici, è fatta per essere mostrata. Chiaramente il mezzo stesso e, non a caso, l'utilizzo di questo già determinano l'intenzione dell'autore di manifestare il suo desiderio di condivisione. Un architetto difficilmente riuscirà a convincere che la sua opera non è nata per essere esibita. Pure un un pittore farà difficoltà a spiegare che l'intenzione non era che quella di pulire il pennello sulla tela o lo scultore, quella di ripulire la pietra dallo sporco! Ecco forse l'unico che spesso e volentieri scrive solo per se è proprio lo strumentista della penna, un po' come il musicista...ma, come giustamente qualcuno faceva osservare, si scrive anche un diario della propria vita e lo si fa probabilmente con intenzioni tuttaltro che divulgative. Però, visto che il desiderio più grande di tutti, infine, è quello di rendere gli altri partecipi delle proprie emozioni, mi prendo la responsabilità di affermare che l'arte in ogni sua forma viene concepita perchè sia vista, partecipata. Forma di comunicazione quindi, ma subliminale e codificata! Cioè tutti possono vederla, ma non tutti possono comprenderla; perlomeno allo stesso modo (e qui sta il bello). A volte si fa arte, a volte si produce un artefatto, ma non è credo compito di chi si cimenta in siti come questo, quello di giudicare. Anzi diciamocelo con sincerità: basta con i commenti e con i commentatori che assurgono a critici letterari! Si dice a me piace oppure a me non piace; e naturalmente è gradito un commento il più articolato possibile, dal quale si capisca che perlomeno ci si è sforzati di leggere dopo aver innestato il cervello e non semplicemente per lo stereotipo del complimento fotocopiato! Io francamente non capisco quelli che danno giudizi di stampo oggettivo. Ma qui non siamo mica a scuola! Non è questione di rima, di ritmo di semantica, e chi più ne ha più ne metta. Basta col bla...bla...bla dei soloni autoproclamatisi tali. Perchè giustamente le critiche sono sempre ben accettate, se costruttive, ma dipende anche da chi te le fa. Io personalmente accetto tutte le critiche "intelligenti", cioè quando capisco che chi me le fa intellige, e gliene sono grato solo per il fatto che si è preso la briga di darmi qualche consiglio. (segue)

giulconi

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #39 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 01:11:20 »
(seguito) Ma a volte mi capita di ricevere suggerimenti da persone che poi, se vai a leggere i loro componimenti, percaritàdiddio! Ecco vedete, anch'io ci casco perchè ho appena giudicato! Questo sito, come altri più o meno interessanti, non sono dei banchi di prova o peggio dei concorsi letterari, quindi rilassiamoci e pensiamo che ogni goccia di inchiostro è una buona occasione per scambiarci un messaggio e, se va bene un'emozione, visto che abbiamo bisogno dell'uno e dell'altro e l'uno dell'altro. Possiamo essere tutti poeti? La risposta dovrebbe ora essere chiara. Certo che si! Un pittore, anche se solo un imbrattatele, è un pittore non un idraulico (a parte la quotazione di mercato, degna di Soteby). Uno scrittore scrive, non adopera la mazza e lo scalpello dell'intagliatore di legno, ma quest'ultimo può essere un semplice falegname o un artista. Anche un cuoco si può chiamare artista, ma dipende dal risultato delle sue preparazioni. In sostanza un poeta è un poeta, anche se non eccelle. Cerchiamo di capire il significato di scrivere in un sito come questo. Ci saranno poeti bravi e meno bravi come ci sono cuochi bravi o meno bravi! Si possono fare considerazioni oggettive e soggettive, ma col dovuto riguardo. Noi non siamo qui per giudicare il valore degli autori secondo dettami spesso del tutto superati, ma solo la straordinaria energia che scaturisce dal loro pensiero esternato nei versi. Stile, canoni, rime....tutta roba vecchia! Gli schemi servono solo ad imprigionare il pensiero e castrare le emozioni. La vera ed unica regola è: non ci sono regole! Non siamo qui per fare bei compitini da primi della classe, nè fare sfoggio di culture personali. Se il nostro pensiero è astratto, bene! Rimanga tale, trasmetterà di più. Non dobbiamo mostrare prima di posedere il passaporto dell'arte figurativa o peggio del manierismo. E...un appunto agli incomparabili ideatori e moderatori di questo buon sito di poesia (e lo dico con affetto, perchè non vorrei succedesse la stessa cosa già vista altrove, cioè che gli autori iscritti si disaffezionino): cercate di dare i giusti riconoscimenti a chi emoziona piuttosto che a chi riempie il carrello della spesa! Anche se, mi rendo conto, dovreste leggervele tutte...Impresa biblica, ma non impossibile. Altrimenti la bambolina la vince chi ha più colpi da sparare, non chi spara meglio. Concludo questo mio parossistico intervento con una della frasi poetiche più belle di sempre. La dice Rodolfo, il protagonista della Boheme di Puccini: "Chi son? Sono un poeta! Che cosa faccio? Scrivo! E come vivo? VIVO!

Offline Angelo Ricotta

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Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #40 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 08:57:07 »
Condivido diverse riflessioni che sono state esposte. Comunque per quanto mi riguarda scrivere mi fa star mediamente male, non bene. Scrivo con fatica, con dolore, a volte nel pianto, poche volte col sorriso. Che i fatti siano antichi o attuali provo sempre una struggente malinconia nel rievocarli. Forse è un senso esasperato del tempo che corre verso la fine, dell'attimo che sfugge alla volontà di trattenerlo. Scrivo per il desiderio di far rivivere o vivere fuori di me persone, luoghi, situazioni con cui ho avuto a che fare. Estrarli dalla mia fluida memoria e imprimerli sulla carta o nella memoria esatta di un computer mi aiuta a elaborarli, per me stesso innanzitutto, per capire, per migliorarmi, per non dimenticare. Voglio ricreare le atmosfere, portare alla luce le sensazioni più profonde, più impercettibili, analizzare gli effetti che queste circostanze hanno avuto sulla mia vita. Poi mi piace rendere gli altri partecipi di queste esperienze che considero interessanti, istruttive, in modo che non vadano perse con me.  :angel:

Offline Amara

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #41 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 10:51:18 »
..mah..trovo l'intervento di G.M. Coniglio... un po' ricco di contraddizioni.... commento si.. commento no... si.. ma solo così...
non si può negare il piacere di ricevere commenti positivi.. particolarmente quando se ne sente la sincerità.. ma il loro unico esito.. è quello di andare ad ingrassare il nostro ego.. già sufficientemente adiposo...
perciò benvenga chi ha la capacità.. la voglia.. il coraggio.. di commentare criticando..chiunque esso/a sia...magari subito sarà una puntura di spillo...ma comunque salutare.. per guardare a noi stessi ed alle nostre parole con maggior criticità... non solo per migliorare... ma anche per mantenerci aderenti al suolo.. e saperci guardare nello specchio vedendo ciò che siamo.. e non ciò che supponiamo...

ma vabbè... sono cose già dette e ridette.......
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Offline Stefano Toschi

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #42 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 12:06:57 »
Sono in gran parte d’accordo con ciò che dice Giulio Maria, tranne su alcune cose.
Su queste mi soffermerò.
La prima: tutti possono essere poeti?
Voglio raccogliere l’osservazione di Manocchia ed intendere la domanda nel senso più proprio: a tutti è possibile essere poeti? (Cioè scrivere poesie).
Se la poesia è “ispirazione” dovremmo propendere per il no. L’ispirazione è un dono (della Musa? Di Dio?). In alternativa l’ispirazione può essere una disposizione a cogliere l’essenza (di sé, del mondo, dell’esistenza) sì da poterla riportare in un’opera. Nella sua accezione comune si tratta, comunque, di un qualcosa che prende il soggetto dell’ispirazione, non di uno stato in cui egli si pone di sua volontà; si tratta di qualcosa che ci viene “soffiato dentro”.
Dal punto di vista dell’ispirazione quindi non si sceglie di essere poeta, si è scelti dall’ispirazione: è bensì una possibilità che può presentarsi a ciascuno, ma non è in potere di alcuno decidere di essere poeta.
Se viceversa la poesia è tecnica, le tecniche si imparano. Sarà quindi sufficiente lo sforzo volontario dell’aspirante poeta per acquisire le conoscenze necessarie.
Se, poi, si ritiene che la poesia richieda ispirazione e tecnica saranno necessarie le due cose: non sarà sufficiente l’ispirazione, ma essa dovrà trovare espressione in una forma (poetica per l’appunto, e non pittorica, scultorica, fotografica, cinematografica e nemmeno in qualche altra forma di scrittura) per la quale occorre un fare di natura tecnica.
Si può anche ritenere che la poesia non richieda ispirazione, ma sia semplicemente una forma di espressione, tutti hanno qualcosa da esprimere. Sarà allora sufficiente che lo esprimano in forma poetica, ma ogni forma richiede di essere costruita, modellata, disegnata utilizzando opportuni strumenti secondo adeguate tecniche. E’ escluso che possa bastare la semplice espressione, infatti non si dà espressione senza forma, e le forme di espressione sono molte: ognuna ha i suoi modi, i suoi materiali, le sue “regole” (fossero pure di natura strettamente biologica).
Ciò è tanto vero che anche la pittura astratta ha la sua forma e le sue tecniche, e perfino quella Informale (ad esempio Pollock utilizzava la tecnica del “dripping” per dare forma alle sue opere).
(continua)
« Ultima modifica: Giovedì 25 Febbraio 2010, 12:14:36 da Stefano Toschi »
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #43 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 12:09:35 »
Diventa allora determinante stabilire il carattere peculiare della forma poetica (che secondo me è quello che ho detto in un post precedente).
Certamente è escluso che tale carattere debba risolversi esclusivamente nella metrica, nel ritmo e nella rima, tuttavia dissento fortemente da affermazioni come questa:
“Stile, canoni, rime....tutta roba vecchia! Gli schemi servono solo ad imprigionare il pensiero e castrare le emozioni. La vera ed unica regola è: non ci sono regole!”
Si tratta di una concezione che risale alle avanguardie del primo novecento, che ha impregnato di sé tutto il secolo scorso, ma che non ha più niente di moderno.
Si sente semmai l’esigenza di liberarsi, a nostra volta, dai canoni stessi del novecento, per esempio dall’imitazione stantia di un’ermetismo scolastico (che poi l’ermetismo è stato essenzialmente metrico) o di qualche poesia d’amore letta in traduzione (dove si perde la pregnanza del verso poetico originale).
Le forme metriche tradizionali lungi dall’essere “roba vecchia” sono tuttora utilizzate (con le più varie intenzioni), perfino dalle avanguardie (per esempio: http://www.oplepo.it/).
Poeti dalla scrittura tendenzialmente prosastica, come Roboni, hanno sentito l’esigenza di adottarare forme chiuse, come il sonetto, senza con ciò rinunciare al loro modo di scrivere, tanto che rime e metrica, che pure sono perfette, quasi non si avvertono nella lettura, ma marcando così una forte riconoscibilità della forma poetica.
Sonetti hanno scritto, Fortini, Caproni, Pasolini, Zanzotto, Sanguineti (anche Montale, a dire il vero).
“Gli schemi servono solo ad imprigionare il pensiero e castrare le emozioni”, ma soltanto di chi ha poca confidenza con la tecnica.
Cito, per finire, Lello Voce (poeta, tra i fondatori del Gruppo 93, si parla di “neoneoavanguardie”): “Le forme chiuse tornano, certo, e probabilmente questa è una delle conseguenze di quella che noi di Baldus nell’89 definimmo la fine della funzione normativa della tradizione… Questo esaurimento rimette a disposizione un’enormità di materiale prima inutilizzabile – Forme chiuse comprese – ma poi dipende dal poeta se fare, con tutte le rovine e i reperti che si trova tra le mani, un dejà vu o una cattedrale romanica…”.
(Citazione tratta da “Aspetti del Sonetto Contemporaneo, N. Tonelli, ETS, 2000)

Scusate la prolissità... :-[
« Ultima modifica: Giovedì 25 Febbraio 2010, 12:13:57 da Stefano Toschi »
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Secondo voi tutti possono essere poeti?
« Risposta #44 il: Giovedì 25 Febbraio 2010, 12:52:29 »
Poeti dalla scrittura tendenzialmente prosastica, come Roboni...

Naturalmente mi riferivo a Raboni (maledetto correttore ortografico che cambia pure i nomi! Che ne sa lui?! >:().
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)