Autore Topic: notturno tanka  (Letto 7009 volte)

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Offline Zima

notturno tanka
« il: Mercoledì 30 Settembre 2009, 00:19:06 »
(la) notte ristagna
nella cappe d'ottobre
dormono i sogni

sulle foglie d'ibiscus
è l'attesa dell'alba
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline DarioC 85

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Re: notturno tanka
« Risposta #1 il: Mercoledì 30 Settembre 2009, 21:48:17 »
non ho mai scritto un tanka, ma mi sono incuriosito e dopo aver visto di cosa si tratta, l'ho trovato molto interessante...così ho voluto provare...spero di aver capito!


Regna il silenzio
alfiere della notte
su vaghi sguardi

scandiscono lancette
istanti d'infinito

Offline Zima

Re: notturno tanka
« Risposta #2 il: Mercoledì 30 Settembre 2009, 22:59:11 »
ciao Dario, è molto bella la tua composizione, per quanto non credo possa definirsi un tanka.

un tanka è composto da un haikù e due versi di chiusura che lanciano un'immagine in contrasto con la prima. ma la cosa importante è fare un haikù. l'haikù è una specie di istantanea, una fotografia di ciò che riesci a raccogliere con i cinque sensi in un ambiente naturale, quindi niente metafore e niente riferimenti ai sentimenti umani; deve essere essenziale, quindi banditi gli aggettivi e qualunque ridondanza. deve possedere un kigo, cioè un elemento che ci lasci intuire in che stagione ci troviamo.
per farti un'idea più precisa, puoi leggere qui: http://www.scrivere.info/haiku.php

nemmeno il mio a conti fatti è un vero e proprio tanka, il riferimento ai sogni è sbagliato... ma me ne sono ampiamente fregata!  :P
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
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Offline DarioC 85

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Re: notturno tanka
« Risposta #3 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 13:51:01 »
posso riprovare? (sono un capricorno quindi ostinato di natura...spero di non dare troppo fastido... :P)


cadono stelle
graffiando d'oro il nero
mesto silenzio

dal pendolo di legno
le lancette tuonano


va un po' meglio?

lucia*

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Re: notturno tanka
« Risposta #4 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 14:42:00 »
D’ebano e avorio
notturni in re minore
arie soavi
incantano il sentiero
ombre di passi e luna


 
« Ultima modifica: Giovedì 1 Ottobre 2009, 15:06:45 da Sajka »

Offline Zima

Re: notturno tanka
« Risposta #5 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 15:43:34 »
meglio, sì...
allora, se proprio voglio fare la perfezionista, comincio col correggere il mio  ;)

notte ristagna
nelle cappe d'ottobre
rugiada a gocce

sulle foglie d'ibiscus
è l'attesa dell'alba



passando al tuo direi (solo per fare un esempio)


cadono stelle
strisce d'oro sul nero
s'ode il silenzio

dal pendolo di legno
le lancette girano


(ho tolto l'aggettivo "mesto" che fa riferimento ad un sentimento umano, così come il verbo "tuonano" sempre per lo stesso motivo. anche graffiano non era un verbo oggettivo, ma un qualcosa che sembra a te, una metafora, potremmo dire)

anche quello di sajka è molto bello...

ma per una analisi migliore qui ci vorrebbe il maestro Stefano... dove sei??? help!!!  :)

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lucia*

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Re: notturno tanka
« Risposta #6 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 16:01:24 »
tolgo il soave (distrazione)  ma credo non passi neanche il notturno in re minore..nel caso mi dispiacerebbe ma se non si può...anzi cambio..

D’ebano e avorio
notturni nella luna
raggi d’autunno
incantano il sentiero
ombre di passi e luce


..ma il forum prevede questo tipo di scambio/lezione o si infastidisce?
sinceramente...
« Ultima modifica: Giovedì 1 Ottobre 2009, 16:16:41 da Sajka »

Offline Stefano Toschi

Re: notturno tanka
« Risposta #7 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 16:23:11 »
Sui tetti muti,
nella notte, il pianeta
sfiora la luna.

Che strano struggimento
per quel bacio di addio!

(riferito alla congiunzione Luna-Giove del 29 settembre scorso)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Zima

Re: notturno tanka
« Risposta #8 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 16:28:40 »
Sui tetti muti,
nella notte, il pianeta
sfiora la luna.

Che strano struggimento
per quel bacio di addio!

(riferito alla congiunzione Luna-Giove del 29 settembre scorso)


uh!! che romanticoooo!!!  ;D ;D ;D


Sajka, io i notturni in re minore li lascerei, fossi in te!
 e poi... il forum è fatto apposta per il confronto!  :angel:
"proverò a spaccare
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lucia*

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Re: notturno tanka
« Risposta #9 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 16:42:41 »
nel quaderno diventano due, tre o quattro .., in barba alle regole ma con asterisco rispetto a un tanka :-\

Offline Stefano Toschi

Re: notturno tanka
« Risposta #10 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 17:05:40 »
 ;D ??? ::)
Non so se al Tanka si possano attribuire le stesse “regole” di composizione che si richiedono per l’Haiku: kigo, assenza di (eccessivi) riferimenti personali, pura osservazione della natura ecc.; ma penso di no.
Già altri tipi di componimenti giapponesi in metrica 5-7-5 non lo richiedono: ad esempio il Senryu.
Il Tanka è più antico di tutti questi (che da esso derivano) e pare significhi semplicemente “poesia breve”.
La brevità ne implica abbastanza necessariamente l’essenzialità, anche l’effetto di “inversione semantica” (poi passato anche all’Haiku) tra i primi tre versi e gli ultimi due pare essere richiesto.
Vi riporto alcuni Tanka antichi che riprendo da “L’angusto sentiero del nord” di Matsuo Basho che si può scaricare (o almeno si poteva tempo fa) da Cascinamacondo.com.

La notte di tempesta
spruzzi  e polvere d’acqua
tra i loro rami

i pini di Shiogoshi
hanno incantato la luna

Basho lo attribuisce a Saigyo (1118-1190) rinunciando a comporre un Haiku giustificandosi così: “è stato tanto e tanto scritto su questo luogo (i pini di Shiogoshi) che non è possibile dire altro della bellezza che offre al viaggiatore.
Questo tanka parrebbe rispettare sostanzialmente le regole valide per l’Haiku; quello che riporto di seguito, invece, direi di no.
E’ ancora più antico, è riportato in nota come esempio di Tanka, e viene data anche la traslitterazione dal giapponese. E’ stato composto da uno dei maggiori autori del genere: Ki-no-Tsurayuki (morto nel 946). Nel suo capolavoro Tosa-nikki racconta che la figlia di un dignitario di corte possedeva un prugno coperto da magnifici fiori. Passeggiando l’imperatore lo apprezzò ed ordinò di trapiantarlo nei suoi giardini. La ragazza non si oppose, ma fece accompagnare l’albero da questi versi:

Se è l’ordine del Signore
io mi inchino con rispetto
ma quando l’usignolo
verrà a cercare il suo nido
cosa potrò rispondergli?
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

lucia*

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Re: notturno tanka
« Risposta #11 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 19:12:46 »
È affascinante e interessante, non riesci a staccare gli occhi da quei versi per lievità e candore.
Apprendo quindi  che il tanka negli ultimi due versi lascia più libertà con riferimenti che possono richiamare azioni  umane con descrizione emotiva, mentre nell’haiku è doveroso seguire le regole classiche, metriche, di percezione e di azione agita dall’elemento naturale e descriverle con distacco contemplativo. Forse per questo  la  natura è protagonista  in quanto non inquinata dalla confusione del sapere dell’uomo? Ci si deve sentire un po’ “bosco” o “pianeta” per entrare nel tempo della spontaneità e della purezza per un haiku? E in più  uomo nella quiete per un tanka? Mi sembra di aver capito così. Inoltre giocando e facendo inorridire nell’altro post sulla prima pioggia ho imparato che allenarsi nelle poesie brevi è importante e necessario anche per  altra poesia. Per una dilettante non è poco.
Se ho detto cretinate sparate pure

Grazie a Stefano Toschi e a Gaur Matsya

Con gli haiku e i tanka non finisce qui, però il notturno in re minore ora è  confuso  da un sapere iniziale troppo limitato e poi pasticciato

ciao


« Ultima modifica: Giovedì 1 Ottobre 2009, 19:19:56 da Sajka »

Offline Zima

Re: notturno tanka
« Risposta #12 il: Giovedì 1 Ottobre 2009, 19:20:35 »
maestro t'attendevo!!!  ;)

perchè io mi scordo sempre e non volevo dire baggianate ai nostri amici haikizzati!  ;D ;D ;D

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Offline DarioC 85

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Re: notturno tanka
« Risposta #13 il: Venerdì 2 Ottobre 2009, 11:04:01 »
ok,sono parecchio confuso sulle regole del tanka....ma allora si possono fare riferimenti a persone e/o sentimenti?comunque stupendi gli esempi di stefano e grazie a gaur per le correzioni!!!(domanda:ma il verbo "girano" riferito alle lancette non é sbagliato perchè superfluo?che ne pensi di sostituirlo con "spezzate?)
comunque vorrei proporre un altro esempio alla luce di quanto riportato da stefano per avere nuove indicazioni,lasciando perdere il fatto se quello che ho scritto sia piacevole o meno...prima di scrivere "belle" composizioni,vorrei imparare a scriverle...


zefiro e grilli
vagar di pipistrelli
falene in volo

tamburi, balli e grida
nel Sabba delle streghe


sotto con le critiche!!!!!! :'(

Offline Stefano Toschi

Re: notturno tanka
« Risposta #14 il: Venerdì 2 Ottobre 2009, 17:16:24 »
Contrariamente a quel che dice Gaur ( ;)) non sono affatto esperto di Tanka.  ???
Mi trovo quindi in difficoltà a dare consigli su come debba essere composto, o su quali debbano essere le sue caratteristiche.
Mi sa che dobbiamo fare un po’ di ricerca insieme in attesa che qualche vero esperto ci illumini.
Sul web si può trovare qualche notizia interessante, che ci dice qualcosa in più di quello che sappiamo, anche se in linea di massima ci conferma in quanto abbiamo detto fino ad ora.
Vi riporto due brani e i rispettivi link:

In principio fu il tanka .:

Vi è un genere letterario in Giappone che, impermeabile alle influenze straniere, persino a quella della cultura cinese, resiste da secoli immutabile nella forma e nei contenuti: la poesia classica giapponese, spesso indentificata nel tanka (letteralmente "poesia breve"; è inalterato dal V sec. d.C.). Già nella prima antologia della poesia giapponese, il Manyoshu (seconda metà dell'VIII sec.), esso riveste un ruolo particolare, probabilmente per la grande sintonia che riesce a generare con la sensibilità nipponica, tanto da essere anche chiamato "waka", ossia "poesia giapponese". Inoltre, la fortuna del tanka raggiunse tali livelli da essere assunto come mezzo privilegiato di comunicazione alla corte.
Il tanka è formato da 31 sillabe, distribuite in 5 versi secondo lo schema 5,7,5,7,5, e costituisce un piccolo poema, e questa sua brevità gia di per sé costituisce un elemento di bellezza (poiché, secondo Sei Shonagon, "tutte le cose piccole sono belle"). I primi tre versi del tanka costituiscono il kami-no-ku (lett. "parte superiore"), e gli ultimi due il shimo-no-ku ("parte inferiore"). Le due parti devono risultare contrapposte.


http://www.oradistelle.altervista.org/pages/haiku/storiahaiku/origini.htm

A proposito di questa contrapposizione tra le due strofe leggo in un altro sito che tratta di poesia giapponese:

Le prime raccolte di poesie comparvero all'inizio dell'ottavo secolo: la forma poetica originaria era il "Tanka", un componimento breve di cinque versi ispirato al contrasto tra la natura e il sentimento stesso del poeta che la contempla.

Ecco un esempio:

di Ono no Komachi:

Spense la pioggia
il colore dei fiori
mentre io guardavo
vanamente passare
questa donna nel mondo.


http://www.atuttascuola.it/contributi/italiano/poesia_giapponese.htm

Beh… Qui il sentimento del poeta direi che appare al terzo verso.
« Ultima modifica: Venerdì 2 Ottobre 2009, 17:18:14 da Stefano Toschi »
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)