Autore Topic: Io scrivo - di Francesca Coppola  (Letto 3759 volte)

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alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #15 il: Sabato 26 Settembre 2009, 18:36:38 »
wow wowwww.....  così mi fate arrossire... :-[
cos'è tutta questa attenzione, mi tremano le ginocchia... :angel:

ma andiamo con ordine:
Paolo, ti ringrazio. ::) Vediamo un pò cosa posso dirti...
Tu ti chiedi se quello che pensi, possa essere vicino a quello che volevo intendere. Bene, chiedimelo, confrontiamoci, non chiedo altro... ;)

Il discorso commenti ormai non mi tocca più. Quello che scrivo è talmente ostico, che non lo capisco io, figurati gli altri... ;D




Offline Zima

Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #16 il: Sabato 26 Settembre 2009, 18:37:56 »
insomma... ti sei riscoperta celebre lì dove credevi che nessuno ti considerasse!  ;D
i miei complimenti, signora del surrealismo!!  8)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #17 il: Sabato 26 Settembre 2009, 18:49:16 »


@ Gaur, hai capito un po'? :o ;D 8)




@ Marina, si hai ragione, l'incoscienza produce immagini che poi rimette in scrittura, che poi un senso lo si trova sempre. Altre volte c'è l'urgenza di sfogo, che è un'altra cosa... ;)

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #18 il: Sabato 26 Settembre 2009, 19:02:48 »

Stefano, alcune volte mi ci ritrovo nel surrealismo, ma non mi dire che assomiglio a qualcuno... ;D
Mi capita di scrivere cose che apparentemente un senso non ce l'hanno, ma probabilmente sono state influenzate da qualcosa che non ricollego al momento.

Vuoi un esempio o due? si, si! urlano a gran voce... hihihihi

 
Parto semplice sennò chissà dove andiamo a parare ;D:

mi mafia e non arrende il suono al tatto
se vuoi stagliami baffi a qualche mento
apparecchiando ogni angolo

su, sfoglia il caffè al citofono
avorio su ventiquattro carati
che importa se fuori muore un'auto

ci disarmiamo di arance, impiccando
cinque mesi all'ergastolo, probabile
incontrarti vendere ceppi con traccia audio

mentre ristrutturi alberghi, fra vigili
del fuoco, stringi inquietudine nelle mani
sempre e comunque a prezzo modico


questa parla apertamente di corruzione, ma quanti l'hanno capito?
le mani impastate ovunque fra gli scandali degli appalti, le ville superattrezzate dei ricchi ladroni...

mi mafia, quanti l'avrebbero utilizzato per esprimere questo concetto!
ma soprattutto come mi nasce così, senza toccare manco una virgola?
All'ennesima puntata del tg, ascolto ma non guardo. Mi sento disinteressata, ma mi rendo conto che non lo ero. Qualche ora dopo, queste parole a fare capolino nella mente, senza tregua, bastava solo scriverle.
« Ultima modifica: Sabato 26 Settembre 2009, 19:05:23 da Francesca Coppola »

fallin

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #19 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 09:18:37 »


Se vuoi che entri nei particolari, chiedimelo e te la spiego punto per punto.


Si, ne sarei piacevolmente soddisfatto.

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #20 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 10:37:56 »
Io scrivo
mentre il tempo si ferma
nel deserto di un presepe bucato
a tu per tu con un gesso
che ha il sapore di spirito imbottigliato

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Io scrivo mentre il tempo si ferma(è chiaro? ;D)
deserto come mancanza di tutto, non solo di popolazione, ma anche di ispirazione, di sentimenti di - un presepe bucato- inteso come spiritualità traforata. A tu per tu con un gesso... inteso come il corpo di Cristo, che porta con sè il più mistico dei segreti, connubbio uomo-dio (spirito imbottigliato).

Mi schiaccio d'insonnia nei via vai negati
a chi di lingua annoia il baratro

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Mi schiaccio d'insonnia, cioè mi piomba addosso l'insonnia, il non riuscire a dormire quando penso a chi con le proprie parole annoia anche il vuoto che circonda.


E scrivo
tra note distanti che allungano i denti persi
per arrabbiare spartiti fraudolenti e distratti

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ma io scrivo, tra note distanti, pensa alle parole di una canzone che ti possano ispirare, ma anche note come Nota bene, quindi quei post scriptum che ti mettono in crisi, come quelle cose non dette, e allungano i denti persi come memoria malefica, come dolore lancinante, perdita irrimediabile. Parole non dette per arrabbiare chi? spartiti fraudolenti e distratti, come testi scritti pieni di inganni, scorciatoie, ma anche distrazioni vistose.

e tu, che non credi ai giri di ali persi
accresci silenzi sugli alibi frettolosi
di una mano


e tu, è inteso al lettore. Che puoi non credere a ciò che scrivo, non capire questi battiti d'ali persi, aumenti indifferenza su quei pretesti che ho per scrivere, per sfogare.


fallin

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #21 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 12:12:07 »
Incuriosito, sono andato a vedere le tue prime poesie, diciamo da giugno a Novembre 2006, poesie piene di dolore e di richieste di amore; Da lì in poi mi sembra che la tua scrittura sia andata sempre più complicandosi, ma perchè? Perchè hai bisogno di complicare a dismisura il verso fino alla perdita dei fili?
Perchè dal quel Novembre (potremmo fissare "La prima ruga del cuore" come rilevante nel cambiamento di "processo poetico") la voce ha subito una trasformazione?
Tu dici che la tua scrittura è di getto, e ci credo, ma tutto ciò che viene detto è il  prodotto di qualcosa di conscio o di inconscio. Allora scansando il problema di definire come è giusto scrivere (peraltro problema inutile), mi piacerebbe che facessi una riflessione sul questo tuo modo di rendere la poesia, claustrofobica, impanicata, schizzofrenica, questo tuo scioglierti completamente, nascosta nelle sfumature del non detto, lì tra una parola e l'altra.
« Ultima modifica: Lunedì 28 Settembre 2009, 12:14:27 da Fallin »

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #22 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 12:23:46 »


io non ho bisogno di andarla a ricercare, gia la conosco la motivazione.
Bene, hai ragione la -Prima ruga del cuore-, si è da lì che parte tutto.
Ci sono tante cose non dette dentro me e fuori me, me ne sono resa conto diciamo tardi pe porvi rimedio e non cadere nei soliti passi falsi.
E' come se mi fossi sedimentata in me stessa, chiusa a riccio e parlo una lingua solo mia, claustrofobica? si, schizzata? decisamente. Ma soprattutto sofferente, angosciosa, è proprio in quel giorno che mi sono resa conto, quanta tristezza mi porto dietro e il fatto che nessuno se ne accorga nella realtà quotidiana, o che io riesca così magistralmente e celarla agli occhi degli altri, mi induce a pensare che nessuno capisca e dunque parlo con il mio linguaggio.


fallin

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #23 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 13:24:50 »
La tristezza come la sofferenza è un fatto personale, intimo, abissale, gli altri ti possono soltanto far compagnia, ma tu devi lasciarli entrare.

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #24 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 13:36:00 »
non è così semplice.

fallin

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #25 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 13:45:29 »
Infatti non è semplice, si fa fatica, e l'uomo, l'amico, l'amato poi tradisce perchè è una radice dell'essere umano, ma da anche momenti indimenticabili, per cui il gioco vale la candela. E' il rischio della vita. Infatti ci si gioca la vita su alcune amicizie, alcuni amori. E alla fine non è che una scommessa, non c'è nessuna certezza sull'esito. Ma è ragionevole rischiare se si intravede uno spiraglio. Altrimenti si diventa come quei pazzi che non escono di casa per paura di essere investiti da un imprevisto. Lo diceva anche Montale, dall'alto del suo pessimismo: un imprevisto è la sola speranza.

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #26 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 15:57:46 »
mi sa che ci siamo fraintesi. Non crederai mica che per una delusione io possa agire in questo modo? non mi sento così fragile.
E' molto più complesso, quella data segna qualcosa di molto più viscerale, che non sto qui a spiegarti.
Ma fa parte di me e dunque della mia poetica.
 

fallin

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #27 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 17:28:15 »
Io discutevo di qualcosa di più essenziale di una delusione. Ma se non ne vuoi parlare non proseguiamo.
Comunque a livello poetico ti preferisco all'inizio, non per l'estrema semplicità, ma per la sincerità, il grido che mi sembra sia andato perdendosi nel tempo.

alexandra

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Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #28 il: Lunedì 28 Settembre 2009, 18:45:35 »
certo non posso dirti nulla... il lettore è padrone...
Io mi preferisco così. Con un linguaggio tutto mio, sempre onesta, ma solo con chi ha la pazienza di capire.

Offline Stefano Toschi

Re: Io scrivo - di Francesca Coppola
« Risposta #29 il: Martedì 29 Settembre 2009, 16:33:20 »
Ho letto lo scambio di battute tra Francesca e Fallin e sono andato a cercarmi “La prima ruga del cuore”, una poesia che vale la pena di leggere, scritta dal profondo dell’anima, sofferta.
Perciò metto il link: http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=22522
Certo ci sono già tutti quegli elementi, diciamo “onirici”, che andranno intensificando il loro peso nelle poesie successive.
Ognuno di noi, se scrive poesie e le pubblica, ha il desiderio di condividere le proprie emozioni più profonde, ma, al tempo stesso, consciamente o inconsciamente, per un certo pudore, tende anche a nasconderle ed a nascondersi.
Continuando sulla mia linea interpretativa: agisce una sorta di equivalente della freudiana censura onirica. Più ciò che di noi intende manifestarsi è intimo e, forse, anche non del tutto accettato, conflittuale, nei confronti di noi stessi, più la censura agisce e rende “incomprensibile” l’espressione.
Io credo che abbia agito qualcosa del genere nell’evoluzione poetica di Francesca.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)