Io rispondo perchè ho fame
A parte gli scherzi, provo a dare la mia opinione
Nietzsche cita il nulla, il vuoto, più volte nel suo far filosofia.
Nell’opera Al di là del bene e del male, il nulla diviene “religione moderna alla quale sacrificare Dio”. Le virgolette sono da me fortemente volute: non è Dio, né la religione, ma piuttosto l’umanità a venire sacrificata.
In un’altra opera, Genealogia della morale, Nietzsche scrive questa frase “L'uomo preferisce volere il nulla piuttosto che non volere”.
Ed io, quando la lessi, pensai bene a queste parole.
L’assenza del volere determina vuoto, ma quando ribaltiamo la medaglia, e vogliamo il vuoto, allora possediamo in noi una volontà di volere seppur in potenza, cosa che nel primo caso non sussiste.
Ma volere il nulla determina annientamento ed addirittura negazione.
Da qui l’idea di un nichilismo passivo. Da qui il pensiero forte del filosofo che “predicava” un nichilismo estatico.
Dopo tutte queste parole posso dire come la penso.
Viviamo in un’epoca dove l’uomo, il sentire dell’uomo e quindi la sua interiorità, è messa seriamente in dubbio.
Non vi è un dentro, poiché quello che conta è la corteccia dell’albero e non i canali che danno ad esso la possibilità della vita.
Assurdo? Non troppo.
Dovremmo ricordarci che siamo il prodotto di uno scientismo positivista che si spaccia per sapere assoluto (e con questo penso di aver chiarito il tutto).
Il fatto è uno.
Il nulla , che nella nostra cultura è visto o come cosa assolutamente impossibile, poiché l’uomo non lo sa percepire, o come male da dover evitare viene in qualche modo distorto.
Molto volte il nulla viene accostato al dolore, eppure nella nostra società questo dolore non si può esprimere (e non ditemi di no, cerchiamo di non essere ipocriti eheh).