Autore Topic: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)  (Letto 9591 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

ascolto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #45 il: Sabato 16 Maggio 2009, 11:38:29 »
Rieccomi,
scusate, divago un attimo, ma questo forum mi sarebbe molto piaciuto viverlo " in diretta " magari dopo una parca cena . In ogni caso, l'ultima poesia proposta da Mirella, di erri De luca, mi ha evocato le emozioni provate quando scrissi qualcosa tempo fa che ho già pubblicato ma che ora non è più nel sito e che non ripubblico ma posto volentieri in questo forum .

Terramare


E scriver le rughe
su fogli di acqua
limpidi:
onde di sacro
sferzano pensieri infidi.

La notte sinuosa
la notte si veste a sposa
e le mogli mordevano
acerbi attese
e il porto era un bacio,
era il seno dell'acqua e del ritorno.

Brandite le reti dall'immenso
voi che l'affidaste a una carezza,
sollevate le stelle agli occhi!

Tormente di speranza
incontrammo al largo
e l'azzurro era già bacio
dove la poesia intreccia le dita
alle ceneri più cruente
e l'aratro
affonda le dita nella pelle
nell'emozione del grano
slanciato al cielo.

Così scandimmo la pula
e del sorriso se ne fece pane,
solo la menzogna fu terra
e la sua ira morì sussurro
tra le mani dell'azzurro.


Buona giornata. Un sorriso.

cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #46 il: Sabato 16 Maggio 2009, 11:40:11 »
E' stato difficile scegliere una poesia di Erri De luca da farvi leggere in questo topic, perchè sono tutte talmente belle da non sapere quale proporvi per prima. Ehehehehe... me ne sono innamorata!!  ;D, poeticamente parlando, eh? ;D
Alla fine, "Volti", mi è sembrata quella che più naturalmente si lega, per il riferimento al tema della memoria, ai testi che vi abbiamo portato da "occupare".

Come molte delle sue poesie, "Volti" (da Opera sull'acqua e altre poesie, edito da Einaudi) è impregnata di una dolce malinconia, che si assapora, gustandola lentamente, socchiudendo gli occhi... "gli occhi assorti nel buio del respiro", " chi si è immerso nel fondo di pupilla", "il salto dei pesci che sognano il volo",  questi versi si percepiscono con tutta la sensorialità di cui siamo capaci.
Per deformazione professionale, tutte le volte che vengo a contatto con una "parola" fortemente evocativa, ecco che si aprono scenari legati al colore, alle forme, ai chiaroscuri, agli spazi e ne ho una sensazione tattile, olfattiva molto intensa. Questa poesia conserva tutto il fascino della Memoria, così legata all'acqua, come elemento, e anche alla storia dell'umanità.
Adesso, però, mi fermo e ve la lascio leggere con calma... ;)
« Ultima modifica: Sabato 16 Maggio 2009, 11:45:25 da Mirella Crapanzano »

cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #47 il: Sabato 16 Maggio 2009, 11:43:39 »

Terramare

E scriver le rughe
su fogli di acqua
limpidi:
onde di sacro
sferzano pensieri infidi.

La notte sinuosa
la notte si veste a sposa
e le mogli mordevano
acerbi attese
e il porto era un bacio,
era il seno dell'acqua e del ritorno.

Brandite le reti dall'immenso
voi che l'affidaste a una carezza,
sollevate le stelle agli occhi!

Tormente di speranza
incontrammo al largo
e l'azzurro era già bacio
dove la poesia intreccia le dita
alle ceneri più cruente
e l'aratro
affonda le dita nella pelle
nell'emozione del grano
slanciato al cielo.

Così scandimmo la pula
e del sorriso se ne fece pane,
solo la menzogna fu terra
e la sua ira morì sussurro
tra le mani dell'azzurro.

Mi ricordo molto bene di questa tua poesia, l'avevo trovata stupenda e ritrovarla qui mi fa molto piacere. Inoltre è perfetta, in tema con la poesia di Erri De Luca
Un abbraccio.

VenusVega

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #48 il: Sabato 16 Maggio 2009, 13:10:51 »
Leggendo un pò tra tra le poesie di Alina quella che più mi ha suscitato emozioni è stata “Singolo e stretto il ciglio…” , in essa vi ho letto la ricerca dell’intimo, del viscerale senso dei giorni, oltre gli occhi, che guardano all’esterno occultando l’anima che, innata, raccoglie le orme che lasciamo indietro e, innata, richiama ai passi il futuro.

Scavando un pò nell'introspezione ho cercato di dare un senso a tutto questo!


L’iride fisso s’espande
alla linea separatrice dei due mondi
non guarda dietro
non può
non oltre l’orizzonte

il canale è vecchio
e il viandante vi è già passato
lasciando debole traccia
nell'indistinta polvere

a fari spenti blocco la sembianza
circuitando  pelle di anima e sangue
e nel suono ho il risvolto che rispecchia
il cammino dietro stante

l’armonica traccia la nota
nel ventre* di una lunghezza d’onda
e scinde il grembo dalla forma
delineando l’avvenire intrinseco.

(*ventre : punto nel quale l’oscillazione ha la sua massima ampiezza)


Un saluto a tutti!!! ;)

esserre

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #49 il: Sabato 16 Maggio 2009, 21:27:47 »
Al di là della leggera contraddizione (evidenziata) che leggo nel tuo commento (prima dici che non vuoi liquidare con un "mi piace - non mi piace " e poi finisci per fare proprio questo), ben vengano i commenti controcorrente quando sono argomentati bene. Fermo restando che ognuno esprime il proprio parere su un brano e che tu hai espresso il tuo dissenso, non vedo l'ora di leggere qualcosa che mi faccia capire la bellezza intrinseca di un tuo testo scritto senza "accenni dotti e saputi".
Anche qua se mi consenti c'è stata una contraddizione: critichi i brani dotti e poi fai una sbrodolata di saccenteria nel tuo commento.

Mi piace chi porta il suo punto di vista in una discussione, mi piace un po' meno chi liquida la discussione con due frasi pompose frettolosamente e senza nemmeno soffermarsi sui possibili significati del testo in questione.
Per carità, se a me non fosse piaciuto lo avrei detto esattamente come hai fatto tu, ma magari mi sarei risparmiato gli ultimi due periodi.


Mi spiace constatare che, anche qui, ci sono persone pronte a "prenderla sul personale" e partire all'attacco senza soffermarsi a riflettere.
Non ho mai detto di volermi fermare al mi piace-non mi piace. Sicuramente è uno scoglio, e credo non solo per me (evviva la franchezza.... ) In questo caso, trattandosi di un sit-in in questo testo, ho cercato di soffermarmi e trovare una chiave di lettura: Evidentemente sono anni luce dal sentire dell'autore, e anche la rilettura non mi ha detto granchè, continuando a  lasciarmi un cero malessere e avversione-
E dove sarebbe, scusa, la sbrodolata di saccenteria? (ah... grazie... sei veramente  gentille, evidentemente so più di quello che penso di sapere... ). Quanto a ciò che scrivo, sono ben lontana da raggiungere una bellezza intrinseca ( neanche estrinseca, a dire il vero). Ah... ma mi sforzerò... Non mancherò di scrivere, per farti piacere, qualcosa di ... stupefacente-
Suggerisco alle creatrici dell'iniziativa una moderazione dei commenti.

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #50 il: Domenica 17 Maggio 2009, 11:00:23 »
porto un po' di vettovaglie varie per Amara e i sui splendidi versi...  ;)
e per mia moglie e il suo cielo sopra berlino!  :-*

Rel... hai ragione, quella poesia di Anila è molto bella e dà spazio a molissime riflessioni e suggestioni, come molte di quelle che ho letto sue. a me però ha colpito l'ultima che ho riportato, anche se non sono riuscita ad addentrarmi in una analisi... ma spero di riuscire a ritornarci!  ;)

Stefano, molto bella la tua poesia, che ricordavo già e che si addice a quella di Erri De Luca!  :D
è un autore del quale credo mi innamorerò anche io!! hihihihhi
e tornerò presto ad occupare  ;D i suoi versi!


a caresse e conte: il confronto è ben accetto, vi siete scambiati le vostre idee, avete ribattuto e...ok! ognuno ha detto la sua, ma cerchiamo di lasciare a questo spazio la serenità che merita!  ;)

"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #51 il: Domenica 17 Maggio 2009, 12:51:19 »
Chi ha steso braccia al largo

battendo le pinne dei piedi

gli occhi assorti nel buio del respiro,

chi si è immerso nel fondo di pupilla

di una cernia intanata

dimenticando l’aria, chi ha legato

all’albero una tela e ha combinato

la rotta e la deriva, chi ha remato

in piedi a legni lunghi: questi sanno

che le acque hanno volti.

E sopra i volti affiorano

burrasche, bonacce, correnti

e il salto dei pesci che sognano il volo.



le acque hanno volti... come dice mirella, ho percepito anche io il gusto della memoria legata all'acqua, ai fiumi e ai mari. i volti di chi è passato prima di noi, e che fluiscono nelle correnti. quelli che ci sentiamo addosso ogni volta che ci immergiamo e che ci scorrono davanti come fotogrammi quando la guardiamo. trovo questo scritto profondamente spirituale, ricco di passato, ma anche di futuro e di speranza (il salto dei pesci che sognano il volo) e nella sua spiritualità lo trovo tutto terreno, legato alla vita di ognuno di noi, nelle burrasche, nelle bonacce da affrontare, nelle correnti da seguire o da risalire controcorrente, nei sogni...
l'ultima immagine è quella che mi dà una certa malinconia e mi trasmette quasi rassegnazione: uno slancio verso il cielo e un ricadere, irrimediabilmente, sotto...

"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

scarlatto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #52 il: Domenica 17 Maggio 2009, 18:05:34 »
Chi ha steso braccia al largo

battendo le pinne dei piedi

gli occhi assorti nel buio del respiro,

chi si è immerso nel fondo di pupilla

di una cernia intanata

dimenticando l’aria, chi ha legato

all’albero una tela e ha combinato

la rotta e la deriva, chi ha remato

in piedi a legni lunghi: questi sanno

che le acque hanno volti.

E sopra i volti affiorano

burrasche, bonacce, correnti

e il salto dei pesci che sognano il volo.

L'ho letta e riletta, e concordo già con quanto è stato detto. Vorrei aggiungere, che questi versi mi suggeriscono un vissuto non solo, come è ovvio, legato al mare, ma anche di chi il mare lo attraversa costantemente, chi non ha paura di "stendere braccia al largo" di avventurarsi nell'ignoto della vita, di immergersi profondamente per scoprirla "nel fondo di una pupilla di una cernia intanata dimenticando l'aria"...  chi osa e crede ai sogni a costo della vita...  "chi ha legato all'albero una tela" ed è salpato.
E allora, forse solo coloro che sanno scegliere, che sanno affrontare ogni pericolo, con fantasia, con poesia, solo loro "sanno" che le acque hanno volti e forse sono quelli di una umanità vera, in cui riconoscersi...



cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #53 il: Martedì 19 Maggio 2009, 17:48:58 »
Nella prefazione alla raccolta di poesie "L'ospite incallito", edito da Einaudi, Erri De Luca scrive:

"E non disse.

E disse: un diluvio di volte nella scrittura sacra si legge della divinità: " E disse". La poesia comincia quando quella smette di dire. Quando l'ascolto, organo celeste e visionario, è arrivato fino alla capacità di Elia di intendere quella voce dentro il fruscio "di silenziosa polvere sottile", la divinità smette di dire. Ha educato l'organo a percepire sillabe di bisbiglio.
C'è un punto nell'orecchio, un ossicino detto labirinto. Lì succede lo scambio tra la divinità che smette e la poesia che inizia come proseguimento. Nel vestibolo dell'osso labirinto le due voci si danno il cambio. Per un po' non si può stabilire quando una finisce e l'altra attacca. Per un po' la poesia è anche lei "voce di silenziosa polvere sottile"... Questa è la sommità da cui proviene la poesia. Stabilita la cima, ognuno può misurare verso il basso la quota raggiunta. Altimetro è il lettore..."

Senza ulteriori commenti, al momento, vi propongo altre due poesie tratte da questa raccolta.

STATUA DI CAINO

Ho acquistato un Caino di bronzo. E' già senz'arma,
sta mezzo girato, si stacca dall'agguato
a suo fratello e alla generazione.
E' più basso di me, la mano larga, stesa,
la urto di sfuggita o gliel'afferro apposta
per arresto. Non so se sia mancino,
se stringo la colpevole o quell'altra. So che è tardi.
C'è pure un Abele, sdraiato sul fianco,
il braccio sul volto a proteggere niente. Non l'ho preso,
il suo corpo chiedeva uno spazio che da me non c'è.
Caino è di passaggio, svelto a togliersi, Abele no, sta
       a terra
a vedere la vita seguire come un cane l'assassino.
Abele non sa stare rinchiuso in una stanza,
caino sì, nell'umido dell'ombra, accanto ai libri
chiede il riparo che non è perdono.


CARTA

Da bambina vomitava l'ostia: senz'acqua
le sembrava di inghiottire carta.
Anch'io durante una perquisizione l'ho ficcata in gola
senz'acqua e senza vomito, la carta.
va giù meglio per emergenza che per devozione.


Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #54 il: Martedì 19 Maggio 2009, 18:15:44 »
credo che ci siano diversi tipi di poesia, alcune dotte, altre complicate ma in un linguaggio semplice, alcune da interpretare, altre da sentire.

le poesie di questo autore, scritte in un linguaggio comprensibilissimo, sono capaci comunque di spiazzare, è come se portassero in sè una rivelazione, qualcosa che tutti sappiamo ma che non avremmo mai pensato di scrivere in quel modo. e allora vanno lette senza bisogno di commento, per quanto belle possano essere!  ;D

queste due però, usano un simbolismo spiccato, entrambe religioso, la prima addirittura biblico.

Caino fu il primo assassino tra gli uomini ed è quella figura che funge da capro espiatorio per tutti i nostri "peccati", addirittura esiste l'associazione contro la pena di morte dal nome "non toccate Caino", così come nella bibbia fece dio, che lo esiliò, ma non lo uccise.

la descrizione della scena illustrata di De Luca, mi fa pensare a quanto siamo impotenti, inermi di fronte ai delitti efferati che si compiono ogni giorno, ma non solo agli omicidi nel senso stretto del termine, ma ai tradimenti, ai delitti verso l'umanità...


E' più basso di me, la mano larga, stesa,
la urto di sfuggita o gliel'afferro apposta
per arresto. Non so se sia mancino,
se stringo la colpevole o quell'altra. So che è tardi.

...

Abele no, sta
       a terra
a vedere la vita seguire come un cane l'assassino


e poi mi riporta ad altre indescrivibili emozioni, ma in questo momento non saprei parlarne, anche se ci sarebbe tanto da dire.
aspetto che qualcuno mi schiuda la strada...  ;)


ah, l'introdizione al libro è formidabile, poesia allo stato puro...;D
« Ultima modifica: Martedì 19 Maggio 2009, 18:25:07 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Amara

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #55 il: Mercoledì 20 Maggio 2009, 13:00:44 »
nasconditi
e lasciami un pezzetto
della tua ombra
dove anch'io
possa fingere cecità

lavati
dovessi vedere quel rosso
che di colpa cola sulle unghie
come potrei dire
'non sapevo'?

profumati
perchè se mai mi raggiungesse
l'afrore del tuo Male
si accorgerebbero tutti
che stringo una molletta sul naso

e tu
pianta vittima

santificati
così che pregandoti
possa assolvere il mio ghigno
che si nasconde
dietro l'occhio disonesto
attonito
in un un incolpevole stupore

la fuga ha il tuo sapore


..la sensazione della nostra indifferenza e mirabile capacità nel condannare, assolvere, guardandoci bene dal non cercare di capire...(forse perchè ci costringerebbe a riflessioni che amiamo ignorare).. è quella che più forte ho sentito leggendo De Luca...
ringrazio mirella per avermelo fatto conoscere.. perchè davvero lo sento molto vicino..

e ora... cibo e bumbaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!  ;D
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

VenusVega

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #56 il: Domenica 24 Maggio 2009, 16:03:58 »
Innanzitutto faccio i miei più sinceri complimenti ad Amara 8)...la sua interpretazione l'ho trovata stupenda oltre che fluida nel suo discorrere...e l'ho sentita molto. A parte questa smanceria di poco conto 8) 8)...voglio condividere una mia riflessione!!!

Nella mente di Caino

Caino non dorme di notte, è adirato.
Non vede ragione che il bastone,
scortica le vene, medita l’inganno.
Abele è la sua sventura, il suo disarmo,
del suo sangue chiede acconto.
L’ombra è china a stillare il rancore
a levare l’onta del dissapore, tesa
caccia il demonio e svelta
consuma l’eccidio, né pentimento
né assoluzione. Abele è esanime,
con stupore, senza ardire scontro,
Caino è fermo sul divelto scalpo
con sguardo truce chiosa l’inganno.


Caino è stato il primo assassino della storia e dal mio punto di vista è  anche il primo simbolo della natura umana che agisce nel puro istinto; è la matrice del temperamento asservito all’esistenzialismo piuttosto che all’essenzialismo. E’ l’uomo che diventa lupo, che caccia i suoi mostri ad alleviare il suo malessere. E non conta il fatto che appartenga al suo sangue il tributo da versare, la lucida follia lo acclama vincitore e vinto della caduca psiche umana.

In questi miei versi, più che cercare di occupare le tantissime emozione che la poesia di Erri De Luca mi ha offerto, ho cercato di fare mio il soggetto, Caino. E non l’assassino nell’atto di compiere il fratricidio, ma l’uomo che si rode nel petto, che tracima di rabbia, che in lucida follia immagina la strage nella quale egli vede appagato i suoi disturbi.

... ::) ehm ehm...tornando a cose più materiali...se fosse possibile gradirei anche io qualche dolcetto!!! ;D

cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #57 il: Domenica 24 Maggio 2009, 18:44:56 »
Il tema di Caino, ripreso dalla poesia di Erri De Luca è molto interessante. Come faceva notare Zima, Caino è simbolo di una violenza, di un delitto efferato, compiuto ai danni del fratello, ma è anche un esempio di come possano emergere, nell'animo umano, dei sentimenti che sono anti vita. Eppure, nonostante la colpa commenssa, l'assassino non è punito, anzi: " Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato". E in questo io trovo che ci sia un senso di giustizia non vendicativa, che persegue la condanna del reato, ma in maniera giusta.
C'è una frase di Alfredo Radiconcini, ripresa da "Nessuno tocchi Caino", l'associazione che si batte contro la pena di morte, che condivido pienamente, dice:
"Non è vero che il fine giustifica i mezzi, è vero il contrario, il fine è prefigurato e pregiudicato dai mezzi che usiamo per conseguirlo, e se il mezzo è violento, il risultato non può essere diverso, altro che violento, cattivo, ingiusto".

Io credo che una società che si costruisce con la violenza, che pone dei valori sul perseguimento dei diversi, che rifiuta l'essere umano e i suoi diritti, che fa uso della tortura negli interrogatori, che discrimina, allontana, scheda le persone, razzista, eccetera eccetera, è una società che non può che decadere e conseguire risultati sempre peggiori. Non è con i divieti, con le imposizioni che si costruisce una società sana, basata su valori equi, giusti, di tolleranza e amore, sulla solidarietà e il reciproco rispetto. Invece di divieti, forse dovremmo fornire soluzioni, aiuto concreto, rispetto, tolleranza e accoglienza...forse dovremmo ispirarci a comportamenti etici, piuttosto che rispondere alle paure con altre paure... forse allora capiremmo davvero il senso di cosa significa costruire ed educare ad un mondo migliore.

Alessio J

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #58 il: Domenica 24 Maggio 2009, 20:58:26 »

Io credo che una società che si costruisce con la violenza, che pone dei valori sul perseguimento dei diversi, che rifiuta l'essere umano e i suoi diritti, che fa uso della tortura negli interrogatori, che discrimina, allontana, scheda le persone, razzista, eccetera eccetera, è una società che non può che decadere e conseguire risultati sempre peggiori. Non è con i divieti, con le imposizioni che si costruisce una società sana, basata su valori equi, giusti, di tolleranza e amore, sulla solidarietà e il reciproco rispetto. Invece di divieti, forse dovremmo fornire soluzioni, aiuto concreto, rispetto, tolleranza e accoglienza...forse dovremmo ispirarci a comportamenti etici, piuttosto che rispondere alle paure con altre paure... forse allora capiremmo davvero il senso di cosa significa costruire ed educare ad un mondo migliore.

Le considerazioni che Mirella ha fatto sono molto interessanti, dal mio punto di vista. La sincera ricerca dell'umana speranza all'interno del singolo indivuduo è la più grande sfida, intrigante sfida, della nostra esistenza.
Ci sono persone che si agglomerano in gruppi di studio per creare nel piccolo quell'ordine di cose che producono rispetto e crescita interiore, elementi base per dare forma e colori ad un futuro "diverso" (almeno in prospettiva).
A volte mi trovo a parlare con studenti i quali mi trasmettono sfiducia sulla base delle loro riflessioni metodiche alla vista di un mondo senza basamenti morali e che si auspicano un ritorno alle origini, senza troppe regole e tanto istinto di sopravvivenza...

Mi piacciono queste considerazioni, anche un po' fuori tema, ma scaturite da un testo di un autore che è stato un "rivoluzionario" per molti anni (Lotta Continua) e che per sua stessa ammissione ha cercato di cambiare il mondo politico in nome dei suoi "ideali", con la forza delle battaglie armate, con tanto di molotov e armi da sparo.  http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=110

Nella vita si cambia, accettiamo nuove sfide e proviamo a dare un nuovo impulso al "sentire" l'anima.
Basta solo non dimenticarci chi eravamo...e quello che abbiamo fatto, a noi e stessi... e agli altri...e poi potremmo anche dire di essere pronti per un mondo migliore.

...divagazioni mentali dopo la lettura del testo  ::)
« Ultima modifica: Domenica 24 Maggio 2009, 21:11:23 da Alessio J »

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #59 il: Domenica 24 Maggio 2009, 23:55:12 »
come non essere d'accordo con Mirella... e chi non vorrebbe un mondo nuovo che non faccia uso della violenza, delle torture, delle discriminazioni in nome della giustizia, della pace e dell'umanità... ed è assurdo vedere ogni giorno chi dell'Amore fa manifesto, dimenticare le proprie origini e continuare a discriminare, ad additare, ad emarginare chi è diverso.
ma sarebbe un discorso troppo lungo ed anche un po' retorico, che preferisco evitare.

tornando alla poesia e al proprio autore, certo, si può cambiare e lo si può fare solo tenendo sempre presente la propria storia, senza rinnegarla.

io credo che in ciascuno di noi ci sia un po' di Caino, quell'efferato agonismo che ci spinge ad utilizzare ogni mezzo per raggiungere uno scopo, quel desiderio fratricida che ci mette gli uni contro gli altri, in senso sia reale che figurato.

è la follia che ci scatta dentro di fronte ad un fallimento, l'invidia, la voglia di rivalsa.

nelle parole di questa poesia però, forse per mia indole, leggo una specie di pentimento... lo leggo nella contrapposizione tra la fuga (Caino è di passaggio, svelto a togliersi) e la necessità di un rifugio (chiede il riparo che non è perdono). un delitto ci costringe ad una prigione infinita, quella della nostra coscienza. chi si pente, in qualche modo, non chiede mai perdono... sa che non può averlo davvero.


Caino è di passaggio, svelto a togliersi, Abele no, sta
       a terra
a vedere la vita seguire come un cane l'assassino.
Abele non sa stare rinchiuso in una stanza,
caino sì, nell'umido dell'ombra, accanto ai libri
chiede il riparo che non è perdono.


questi ultimi versi mi hanno oltremodo impressionato.
mettono in risalto la pochezza dei violenti e dei meschini che per sopravvivere devono starsene nell'ombra, fuggire dagli spazi aperti, in contrapposizione con il buono.
in questi versi io vedo la sconfitta di entrambe le parti, nella violenza non c'è mai vittoria. l'uno è costretto all'ombra e in quella "muore" metaforicamente, l'altro muore per davvero, guardando la vita seguire chi l'ha condannato, fedele, ancora, come un cane... ::)


vabbè... voglio fare pure io i complimenti a amara e rel... io non ho saputo mettere in versi nulla, riguardo a questa poesia, ma voi... oh sì! voi l'avete fatto egregiamente!

ci vuole una torta!!!! ;D
« Ultima modifica: Lunedì 25 Maggio 2009, 00:03:18 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.