Autore Topic: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)  (Letto 9637 volte)

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Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #15 il: Domenica 10 Maggio 2009, 17:07:22 »
mi piace l'interpretazione del conte, sì sì, terra terra e plausibilissima, anche se, il Tu dell'ultima strofa, in relazione alla sua interpretazione, perde di senso.

il Tu è riferito al "bambino", ma se il bambino è egli stesso, la seconda persona è inadeguata.

mi sono chiesta anche io l'accostamento a Withman, ma, onestamente, non sono riuscita a decifrarlo... i giri mentali di ciascuno di noi, nel momento in cui scrive, non sono quasi mai interpretabili, sono "fuori" dalla possibile comprensione di ciascun lettore esterno, a volte addirittura dell'autore stesso.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #16 il: Lunedì 11 Maggio 2009, 13:57:16 »

Camminare tra i marmi
e gli echi, i tacchi
-le mani giunte-
è come ritornare in cima
alle guglie

(una T rossa gronda
abbagli d'orrore)

Filtrami tra i colori del rosone
scomponimi primitivo
caleidoscopico, radiale
Richiamami il sonno

(il pavimento è freddo
sotto la schiena)



-zima-
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

scarlatto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #17 il: Lunedì 11 Maggio 2009, 19:19:15 »
Camminare tra i marmi
e gli echi, i tacchi
-le mani giunte-
è come ritornare in cima
alle guglie

(una T rossa gronda
abbagli d'orrore)

Filtrami tra i colori del rosone
scomponimi primitivo
caleidoscopico, radiale
Richiamami il sonno

(il pavimento è freddo
sotto la schiena)

-zima-

lasciami occhi e mani
se sono le tue a graffiarmi
(cento volte affissi ai cortili quei giorni)

ritornano orbite e cupole
incubi meridiani disseppelliti
bambini a spalancare sipari
orli di cattedrali
invisibili

e fra gesti e caos
noi
corrugati come acque
smarriti come tesori

(siamo destinati al silenzio)


- avvicinati
non sentirai più freddo -


neroscarlatto   ;D





cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #18 il: Lunedì 11 Maggio 2009, 20:38:15 »
 ;D eh beh, mica posso essere da meno, scusate... ehehehehe ;D
a parte che sono finite le bevande e le torte ...quindi non mi resta altro che...

così m'intrufolo senza tacchi
li ho lasciati all'ingresso dei cortili
oltre le volte di cemento
non ci sono più rosoni
li hanno demoliti
forse per questo i bambini
urlano io preferisco dormire
e cancellare questo balcone
si affaccia proprio davanti alla cattedrale
e io lo sai ho in orrore
le T che grondano sangue!

meglio che non mi firmo io...hihihihi ;D
« Ultima modifica: Lunedì 11 Maggio 2009, 21:07:36 da Mirella Crapanzano »

arostàzazzà

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #19 il: Lunedì 11 Maggio 2009, 23:34:48 »
Camminare tra i marmi
e gli echi, i tacchi
-le mani giunte-
è come ritornare in cima
alle guglie

...

(il pavimento è freddo
sotto la schiena)



-zima-




muore infante quel grido tra le mura riarse
orma di tagli, sputi e balaustre lise
coi preti che chiamano al cospetto
di un dio da latitanti il  vento,
unico indizio, sotto i porticati

anime antiche, le corde di
panni stesi sopra i ballatoi,
e voci inascoltate, dense
che ti ritrovi a mille paralleli

e poi il ritorno che ti piscia dentro
come un nugolo di vespe
e quelle gambe nude
del giorno in cui partisti


adesso però taci, è mezzogiorno
portami sotto l’ombra del cipresso
dentro le nuove mura il sonno
inceppa agli angoli degli occhi

è la mia terra
è fredda sotto la schiena


« Ultima modifica: Lunedì 11 Maggio 2009, 23:40:48 da Il Conte »

scarlatto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #20 il: Martedì 12 Maggio 2009, 00:17:35 »


muore infante quel grido tra le mura riarse
orma di tagli, sputi e balaustre lise
coi preti che chiamano al cospetto
di un dio da latitanti il  vento,
unico indizio, sotto i porticati

anime antiche, le corde di
panni stesi sopra i ballatoi,
e voci inascoltate, dense
che ti ritrovi a mille paralleli

e poi il ritorno che ti piscia dentro
come un nugolo di vespe
e quelle gambe nude
del giorno in cui partisti


adesso però taci, è mezzogiorno
portami sotto l’ombra del cipresso
dentro le nuove mura il sonno
inceppa agli angoli degli occhi

è la mia terra
è fredda sotto la schiena





;) un inchino al conte!! Gran bel testo.


« Ultima modifica: Martedì 12 Maggio 2009, 00:19:55 da Neroscarlatto »

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #21 il: Martedì 12 Maggio 2009, 00:24:26 »
ma che braviiiii!!!!!!!!!  :o ;D (qui nn c'è l'omino che batte le mani! :( )
sìssìssì... bravissimissimi!!!  :D
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

arostàzazzà

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #22 il: Martedì 12 Maggio 2009, 09:29:30 »


;) un inchino al conte!! Gran bel testo.






Grazie nero il tuo non è da meno ;)


Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #23 il: Martedì 12 Maggio 2009, 09:31:30 »
Stamattina voglio passare dal macabro al... meno macabro!  ;D
abbiamo scovato (Mirella ed io che ormai facciamo coppia fissa!  ;) ) un'altra autrice che ci ha letteralmente "catturato" tra le sue parole! sono stata tutta la serata a leggerla, ieri, e stamattina non sapevo quale poesia proporre! forse è il prossimo gradino che aspiro di salire, non so...

Anila Resuli, 28 anni, nata in Albania vive in Italia da un po'. Ha all'attivo diverse pubblicazioni in antologie poetiche e non.
ha il suo sito web (http://www.anilaresuli.com/) nel quale abbiamo scovato le poesie che riporto dalla raccolta "Parodia a scale" edizioni Foglia





forma a scatola mnemonica
odi l'urlo, il silenzio dei passi,
l'urna tormentata della bocca
spalancata a udire
dimenticanze e scarti;

l'uscio qui, sorveglia già gli occhi,
l'onda spessa che sulle finestre
prende vita e chiama:
dove odi suoni, dove? – dimmi.






Singolo e stretto i l  c i g l i o
- ti dirò -sorveglia la pupilla
e stenta a credere che l'orizzonte
abbia più chiavi di lettura - s'inebria
                    il fiato
e mendica due parole sole

nel ventre; il grembo
distingue il colore della pelle
e sembra partire su strade ferme

                          col dimenticare





Color ginepro
il ramo al collo pare un cappio
sorretto dal cielo per pietà – fossimo
ancora ebbri e distesi sui nostri corpi
a tramandare la memoria

così       così ancora
a patire – il limbo è la vita stessa delle cose
l’essenza del perdere ciò che dato
inguaiato al labbro si ridà
sottoforma di suono –

e qui è qui – come lo stesso colore
sul muro delle case – in fila lo sguardo
incrocio di uno e un altro e un’altra forma
da spargere per dirsi        pensiero



riesco a leggere estrema sensualità nei suoi versi, un bisogno di rendere tutto tattile, fisico che regala alle parole immediata percezione sulla pelle e negli occhi, nelle orecchie...
quelle che ho scelto, l'ultima in particolare, si riaggancia al tema di Chianese, anche se un po' alla lontana e anche se con uno stile completamente diverso.

insomma!!!... basta parlare...

OCCUPIAMO!!!!  ;D
« Ultima modifica: Martedì 12 Maggio 2009, 10:01:49 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #24 il: Martedì 12 Maggio 2009, 10:19:11 »
Una scrittura femminile, questa volta, da "occupare" lasciando che siano tutti i sensi a vibrare... ;) e come potrebbe essere diversamente?

Di primo acchitto, quello che mi colpisce di quest'autrice, oltre alla meravigliosa capacità evocativa, alla fluidità del verso, è questo - spazio - dove la parola diventa "memoria", scandita in ritmi differenti: ricordi che sembrano quotidiani danno il pretesto alle sensazioni di scandire  tempi, pause, voci e suoni ancestrali per poi tornare ad essere dimensioni fisiche, tattili. 

sisisisi.. un bel posto dove sedersi e gustare la bellezza! :D

ascolto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #25 il: Martedì 12 Maggio 2009, 10:20:05 »
Ciao a tutti,
mi permetto di contribuire a questo forum che sto seguendo con attenzione. Premetto, che personalmente trovo complicato " occupare " la poesia altrui; però posso dire che la poesia riportata da Zima , quella di Anila e precisamente " Color ginepro " , mi ha ispirato qualcosa che però ho deciso di non postare qui altrimenti non avrei potuto pubblicarla. Però ci tengo a dirvi che vi seguo e che le sensazioni ricevute dalla poesia su detta mi hanno emozionato e che ritenevo doveroso rendere fruibile a tutti e non solo qui nel forum che, forse, seguono in pochi. Il risultato l'ho appena pubblicato ma non è ancora in prima pagina perchè sono in training . Il titolo è " Del non pensiero ".
Grazie. Buona giornata. Stefano.

cipreacalend

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Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #26 il: Martedì 12 Maggio 2009, 11:24:20 »
... personalmente trovo complicato " occupare " la poesia altrui; posso dire che la poesia riportata da Zima , quella di Anila e precisamente " Color ginepro " , mi ha ispirato qualcosa che però ho deciso di non postare qui altrimenti non avrei potuto pubblicarla. Però ci tengo a dirvi che vi seguo e che le sensazioni ricevute dalla poesia su detta mi hanno emozionato e che ritenevo doveroso rendere fruibile a tutti e non solo qui nel forum che, forse, seguono in pochi. Il risultato l'ho appena pubblicato ma non è ancora in prima pagina perchè sono in training . Il titolo è " Del non pensiero ".


Caro Stefano, io credo che invece tu l'abbia proprio "occupata" la poesia di Anila, in quanto entrandoci ha fatto scaturire in te delle emozioni, tanto da ispirarti altri versi... e questo, per noi, è un gran bel modo di farla propria, che ne dici?  E poi il nostro intento è far sì che dal confronto nasca qualcosa di bello, sississi, è un bel modo di farla propria, ci si avvicina con tutti i sensi, la si respira e poi la si lascia andare... la poesia, come un respiro, come una boccata di ossigeno che nutre di bellezza e armonia.
A me ha ispirato queste parole...

un passo e un urlo
spalancato all'uscio
senza rumore
- non ancora - silenzio ai polsi

e il suono che rimbalza
ha margini di globi rossi
altre chiavi
senza soglie da cui affacciarsi

lo sguardo cade
nei disegni della mano

prologo al verbo spogliarmi di parole
e lasciare
che la forma delle labbra
muti al resto

di quello che ho da dire

solo luce attesa battito
respiro


Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #27 il: Martedì 12 Maggio 2009, 12:07:04 »
caro Stefano, il tuo contributo è prezioso! :)
ho letto la tua poesia e bhe... è stato un bellissimo modo per occupare, ma soprattutto per farsi occupare dalla poesia di Anila... infondo non è tutto qui? la magia, la meraviglia di ciò che un accostamento di parole riesce a provocare dentro di noi?

qualcuno ha detto che i poeti sono solo i classici... bhe, mi sto rendendo conto che ci sono tanti di quei poeti contempoanei che non si smetterebbe mai di leggere e rimanere estasiati!  :)


Mire, anche la tua è molto molto bella, riassume quella necessità assoluta di denudarsi del verbo che abbiamo dentro, che da pensiero diventa parola e quindi suono...  :)

e invece le mie sono queste, che però, oltre ad occupare le precedenti, si donano ad una persona... che sa!  ;)





Le chiavi perforano distanze
e la pupilla accostata alla porta
s p a l a n c a  l’abisso

spia il letto – i capelli
coperte sugli occhi-
seta che traspare
da una gioia

guarda le mani, le braccia
stese come orizzonti
in attesa
e il ticchettio è fermo – incastrato
nelle gerle d’acqua, di fiori
                           di peschi.






"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

scarlatto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #28 il: Giovedì 14 Maggio 2009, 12:40:08 »
"Singolo e stretto i l  c i g l i o
- ti dirò -sorveglia la pupilla
e stenta a credere che l'orizzonte
abbia più chiavi di lettura - s'inebria
                    il fiato
e mendica due parole sole

nel ventre; il grembo
distingue il colore della pelle
e sembra partire su strade ferme
                              col dimenticare

In questa testo davvero molto interessante, come gli altri di questa autrice, trovo che ci sia una volontà di andare oltre le apparenze, ricercando logiche diverse, nuovi modi di essere, nuove strade, ripartendo dal centro di se stessa e qui ritorna la memoria, ancestrale, della vita, delle possibili nuove nascite, intese come una trasformazione.

Gli ultimi versi mi fanno pensare al ritorno all'intuizione, come se dal grembo potessimo distinguere ogni cosa, partecipare a futuri possibili, partendo da capo, col dimenticare, appunto, come quando "rinasciamo" e tutto ricomincia senza il peso di ciò che è stato, avvenuto, senza il fardello dell'esistenza passata.

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #29 il: Venerdì 15 Maggio 2009, 10:24:03 »
Bellissima interpretazione, Nero!  ;) oltretutto è quello che ho percepito anche io nella seconda parte del testo.

la prima invece, ha un'immagine che cattura, il ciglio stretto a sorvegliare la pupilla, come se questa fosse in procinto di evadere, per sconfinare in universi paralleli. l'idea che mi è venuta in mente è stato associare al ciglio il ruolo di sentinella limitatrice, razionale e difatti questa "stenta a credere che l'orizzonte abbia più chiavi di lettura" è solo una linea di confine, sembrerebbe, tra cielo e mare, mentre la pupilla si allarga e si restringe a seconda della luce, si dilata e perfora gli spazi, vede oltre e immagina, nel ruolo del sentimento. l'orizzonte è una porta oltre la quale moltissimo si nasconde ai nostri occhi.

non so... mi viene in mente L'Infinito leopardiano


"Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo;..."


interminati spazi ed infinite chiavi...  :)
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.