Autore Topic: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)  (Letto 9598 volte)

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cipreacalend

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Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #60 il: Lunedì 25 Maggio 2009, 13:56:05 »
Mi piacciono queste considerazioni, anche un po' fuori tema, ma scaturite da un testo di un autore che è stato un "rivoluzionario" per molti anni (Lotta Continua) e che per sua stessa ammissione ha cercato di cambiare il mondo politico in nome dei suoi "ideali", con la forza delle battaglie armate, con tanto di molotov e armi da sparo.  http://www.melba.it/csf/articolo.asp?articolo=110


Erri De Luca fu uno degli ultimi dirigenti di Lotta Continua, un movimento dell'estrema sinistra degli anni '70, extraparlamentare e definito rivoluzionario, fondato da Sofri, Mauro Rostagno, ed altri che propugnavano una lotta con quello che veniva definito uno Stato borghese. Erano tempi difficili, si arrivava spesso a scontri con la polizia e con elementi dell'estrema destra.
Dopo lo scioglimento di L.C., avvenuta nel '76, alcuni dei membri aderiranno alla lotta armata, altri entreranno nei partiti dei Verdi e Radicale. De Luca non aderirà a nessuno di questi gruppi, specie quello della lotta armata. Nell'intervista, a cui si fa riferimento lo dichiara, così come non nasconde che nei tafferugli e gli scontri dell'epoca, venivano lanciate bombe molotov da una parte e dall'altra.

Non credo c'entri con la poesia in questione. Fa parte di un passato di uno scrittore che non ha mai nascosto le sue idee e le sue responsabilità, come hanno fatto molti.
Inoltre De Luca è un profondo conoscitore della Bibbia ed è uno dei traduttori maggiori di questo testo in altre lingue.

Per quanto riguarda la poesia in questione, quella su Caino, io vi leggo  la consapevolezza di chi si è addentrato nei luoghi del terrore, della paura e della "necessità" (vedi la poesia "Carta") sa che non può tornare più indietro, per questo non chiede perdono, ha valicato quello spazio e già "si stacca dall'agguato" non ne fa più parte - chiede riparo nell'umido dell'ombra - ed è qui, nell'oscurità umida che può respirare, come un eco che non ha più bisogno di spazi e di luoghi fisici, tranne forse quelli della coscienza...

« Ultima modifica: Lunedì 25 Maggio 2009, 14:08:40 da Mirella Crapanzano »

Alessio J

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Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #61 il: Lunedì 25 Maggio 2009, 19:22:36 »
Davvero interessante come si riesca a nascondersi dietro a tante parole...
in effetti, l'aver nominato il vissuto dell'autore c'entra eccome. Basterebbe non limitarsi alle prime due o tre pagine di internet e alla biografia ma leggere i documenti storici e la spiegazione dell'autore stesso al poesia in questione. Sono sicuro che molti rimarebbero sorpresi da come sono legate le cose...Stavolta non posterò link, chi avrà voglia di scavare potrà trovare tutto il materiale del caso.

Comunque, venendo al sodo e senza entrare nel merito della politica (sono un convinto apolitico) mi paiono palesi e chiarificatrici due cose, che la stessa Mirella sottolinea:
1) in quei tempi si tiravano molotov e si ricorreva alle armi, e il poeta che si continua a osannare ha compiuto gesti di estrema violenza, lui stesso come altri della sua fazione o affiliati,
2) non chiede perdono perchè ha fatto ciò che ha fatto in nome dei suoi ideali.

Essere conoscitore della Bibbia non ha tutto questo significato, significa semplicemente che si è letto il libro più antico del mondo. La cultura e l'intelligenza non provengono certo dalla quantità di libri che si è letto o da dottrine che si è studiato, ma piuttosto da come l'uomo è capace di applicare il proprio sapere con umiltà, buon senso, e rispetto per i suoi simili.
Ora, ognuno è libero di osannare chi crede, ma sarebbe buona regola imparare a guardare le cose da diverse angolazioni.
L'autore che tanto piace in questo topic faceva parte di gruppi che difendevano ideali con la violenza. Ripeto, con la violenza; potrebbe anche non essersi sporcato le mani direttamente, e dico potrebbe, viste le accuse a suo carico e le sue stesse ammissioni, ma ha di certo contribuito a fomentare il culto della violenza.


Continua...
« Ultima modifica: Mercoledì 27 Maggio 2009, 17:15:05 da Luigi Webmaster »

Alessio J

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Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #62 il: Lunedì 25 Maggio 2009, 19:24:49 »
In fondo studiando un pochino di storia si può notare che questa tecnica politica esisteva fin dalla rivoluzione francese (da qui L'età del terrore), quindi non è pratica poi così strana in nome di "ideali".
Ora, ognuno è libero di cambiare vita, come è libero di commettere errori di cui porta il peso delle conseguenze a vita. Ed il beneficio del dubbio è concesso a chiunque.

Ma la vita non è sempre un foglio bianco dove è possibile sbagliare e basta cancellare con la gomma per riscrivere pensieri nuovi. Certe cose restano, ed è per questo che sono d'accordo con dare una seconda possibilità, ma per una vita privata e non certo che comprenda la socialità come quella che compete ad un poeta ed uno scrittore.
Mi chiedo: per quale motivo tutte "queste brave persone" sono diventati scrittori, poeti, studiosi, professori, e cercano sempre e comunque la prima scena? Che non abbiano scelto un'altra vita, perchè non si sono pentiti di quello che hanno fatto, perchè hanno semplicemente trovato un modo legale di mostrare il loro "pericoloso egocentrismo"?
 
Altra cosa...tutto questo gran e ben parlare di questo personaggio, e ben venga discutere di poesia, ma ricordiamo che è un mondo virtuale e davanti a tutti questi schermi potrebbe esserci chiunque...in verità, nessuno si è mai chiesto se dietro a uno di questi monitor c'è qualcuno che ha pagato a caro prezzo, e per caro intendo con la vita di un familiare o amici o affini, gli "ideali" di questi personaggi tanto decantati?

Mi dispiacerebbe leggere "esaltazioni" di gruppo per le memorie emotive di Hitler o per le intime emozioni di Jack lo squartatore...

Che nessuno si offenda o la prenda sul personale, sono "solo" opinioni.

Saluti
« Ultima modifica: Mercoledì 27 Maggio 2009, 17:16:41 da Luigi Webmaster »

Offline Amara

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #63 il: Lunedì 25 Maggio 2009, 19:52:08 »
mmmm... tutto ciò mi fa sentire molto superficiale..
perchè io.. mi sono fermata alla bellezza di ciò che ho letto....
e sinceramente credo che così dovrebbe essere laddove dietro la poesia non si nascondano apologie a distorti ideali.. e sinceramente.. non mi pare d'averne letto... o forse non so leggerle...

poi dal punto di vista sociale.. il messaggio di Alessio è inappuntabile.. ma.. preferisco fermarmi alla poesia...

forse sono davvero troppo superficiale... perdonatemi....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #64 il: Martedì 26 Maggio 2009, 10:18:29 »
jack lo squartatore è il mio idolo! ;D

in realtà, mi sembra assolutamente inopportuno, in questa sede, aprire una discussione sugli anni '70, anni sui quali ancora molto buio resta e i fatti non sono chiari. Le lotte per l'affermazione degli ideali, in un contesto storico come quello italiano e anche globale di quell'epoca, non potevano che sfociare in episodi di violenza, come qualunque rivoluzione ha fatto. fa parte della storia, anche se ancora troppo vicina ai nostri giorni. tuttavia il movimento di lotta continua non faceva della violenza l'unico mezzo di espressione ma, purtroppo, se ne è servita per la sua lotta pubblica. questo non vuol dire che chi abbia partecipato a questi movimenti sia una mostro! sono morte tante persone, da ambo i lati.
si dovrebbe allora parlare del terrorismo legalizzato dello stato e di tutta la parte di storia occultata... ci sarebbe da dire tante cose, ma, come ripeto, non mi pare la sede idonea.

estrapolare un personaggio dalle circostanze e dal contesto storico è privo di senso. le fonti e i documenti che ho cercato, le stesse interviste condotte ad Erri De Luca, mi hanno fatto capire una sola cosa: la coerenza!
ho potuto farmi un quadro della sua personalità, del suo innato senso della giustizia che lo porta a non autocelebrarsi (per i suoi ideali, ma anche per le missioni umanitarie nelle quali è coinvolto, per la beneficenza che fa e per la sua bravura a livello letteraio) , ma nemmeno a giustificarsi come un bambino colto con le mani nella marmellata. non rinnega il suo passato, ma nemmeno se ne fa vanto.

in ogni caso, qui si parla di poesia, della poesia contemporanea e delle emozioni che ci suscita. chi vuole parlare di questo è ben accetto, chi di altro farebbe bene ad aprire un altro topic.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Alessio J

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Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #65 il: Martedì 26 Maggio 2009, 13:28:24 »
Dal momento che mi si viene presentata una poesia e il nome dell'autore è mia prerogativa andare a cercare di capire cosa volesse dire chi ha scritto, perchè ha scritto e in quale contesto storico l'ha fatto.
Solo dopo avere un quadro sufficientemente chiaro provo a descriverne le emozioni che mi sono scaturite dalla lettura. Così mi hanno insegnato a scuola, così mi piace fare.
Se l'aver criticato la scelta di questo autore motivandolo con una certa logica, che magari non può essere condivisa da tutti, porta a non godere del gradimento di chi ha aperto il topic...beh, la cosa non mi interessa affatto così come non m'interessa appartenere al club "siamo tutti d'accordo".

E' un diritto altrui scegliere di dare considerazione o ignorare quello che scrivo, così come come è un mio diritto scrivere la mia opinione, se maturata da riflessioni opportune e rispettosa nei confronti della comunità alla quale faccio parte.
Certo, mi sono dilungato. Ma solo dopo l'aver constatato che chi ha presentato la poesia e il poeta ha espresso un pensiero idealizzato per il futuro, dandomi modo di approfondire l'argomento violenza e mondo migliore sulla base dello storico dell'autore in questione.
Se per primo chi ha partecipato ad aprire questo topic non rispetta le "regole" che adesso sembrano voler essere "invalicabili", allargando con visioni personali l'argomento, cosa si pretende dagli altri?

Detto questo e in attesa di un altro testo, auguro un felice pomeriggio a tutti.


cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #66 il: Martedì 26 Maggio 2009, 14:00:26 »
Mi spiace che ci siano sempre motivi di polemica, ma chi lo fa ha i suoi motivi, più o meno palesi, e, francamente, non mi interessa approfondirli.
Detto ciò, vorrei chiarire solamente che le mie considerazioni sulla violenza e sul futuro del mondo nascono proprio dalla lettura della poesia, nel senso di quello che a me ha suscitato, e non solo  a me, visto che l'Associazione "Non toccate Caino", che lotta contro la pena di morte, ha preso spunto, a sua volta, dalla poesia di De Luca.
« Ultima modifica: Martedì 26 Maggio 2009, 19:04:17 da Luigi Webmaster »

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #67 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 09:20:37 »
stamattina...
sono rimasta folgorata! :o

senza aggiungere parole, almeno per ora, alla nota biografica che riporterò in basso, vorrei farvi conoscere una persona ed una sua poesia:


LAMENTO DELLA SPOSA BAROCCA (OCTAPUS)


T'avrei lavato i piedi
oppure mi sarei fatta altissima
come i soffitti scavalcati di cieli
come voce in voce si sconquassa
tornando folle ed organando a schiere
come si leva assalto e candore demente
alla colonna che porta la corolla e la maledizione
di Gabriele, che porta un canto ed un profilo
che cade, se scattano vele in mille luoghi
- sentite ruvide come cadono -; anche solo
un Luglio, un insetto che infesta la sala,
solo un assetto, un raduno di teste
e di cosce (la manovra, si sa, della balera),
e la sorte di sapere che creatura
va a mollare che nuca che capelli
va a impigliare, la sorte di ricevere; amore
ti avrei dato la sorte di sorreggere,
perché alla scadenza delle venti
due danze avrei adorato trenta
tre fuochi, perché esiste una Veste
di Pace se su questi soffitti si segna
il decoro invidiato: poi che mossa un'impronta si smodi
ad otto tentacoli poi che ne escano le torture.




"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #68 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 09:21:31 »
Piccola nota
a cura di Alessandro Canzian
 

Claudia Ruggeri nasce a Napoli nel 1967 e muore, suicida, a Lecce nel 1996. La sua è una vita all’insegna di una dolente sregolatezza frutto di un amore troppo passionale per la vita. Un amore che era forza vitale e fuoco corrosivo. Contemporaneamente alla sua ricerca della vita, dell’amore, alla sua caduta nell’alcool, alle relazioni amorose complesse e problematiche, ai molti ricoveri in un centro psichiatrico specializzato, Claudia Ruggeri trova nella poesia uno strumento di fuga e in qualche modo di redenzione dal male che la uccide. Perché la storia di Claudia Ruggeri è l’intreccio querelante e magmatico di una vita che si consuma nella voglia di vivere e di una mente geniale che si innalza studiando gli autori del passato, colloquiando con loro, creando una lingua neobarocca composta di commistioni medioevali, neologismi, parole dialettali, utopie. Diventando nei reading salentini in brevissimo tempo una delle migliori promesse per la poesia non solo regionale, ma anche nazionale.

Una poesia visionaria eppure troppo reale, quella di Claudia Ruggeri. Una poesia simbolica ma densa di citazioni che ne denotano l’immensa cultura e capacità d’uso d’essa. Quasi che il possedere tale cultura fosse per lei tentativo della possessione amorosa mancata nelle promesse, seppure presente nella solitudine. Una poesia che si fa substrato del reale sovrapponendo una possibile salvezza alla troppo pregnante consapevolezza della propria fine. Dante il modello per eccellenza, tanto che si intravede nell’Inferno minore la forma e il tentativo dell’Inferno (maggiore) dantesco. Ma anche un “amaro carnevale” in cui tutto è compresente all’insegna di un ridicolo lancinante, doloroso, dove l’amore è un “patto al malto” fallimentare eppure continuamente ricercato, fino alla morte letteraria (in Napoli l’ebbi strana), presagio e annuncio della morte reale.

Chiosata dal Fortini e molto amica del Bellezza, Claudia Ruggeri è considerata una delle più grandi poetesse salentine al pari del Toma e del Bodini, in una fortunatissima stagione letteraria che ha fatto una storia nella non-storia letteraria nazionale.
« Ultima modifica: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:52:08 da Luigi Webmaster »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
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r.d.

ascolto

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #69 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 20:27:37 »
Ciao,

ci ho pensato molto prima di scrivere quanto segue ma non sarei me stesso se omettessi di farlo. Mi riferisco alla poesia postata da Zima , quella di Claudia Ruggeri. Premesso che sono davvero sconcertato per la vicenda di questa ragazza ( lo sono ogni volta che sento notizia di un suicidio ) e premesso anche che il mio intervento non è un intervento critico ( non sono di certo all'altezza di farlo ) ma soprattutto emozionale . Desidero parteciparvi la sensazione che ancora tuttora mi prende leggendo questa poesia; riassumo in una parola: CAOS. Probabilmente sono un perfetto incapace nel coglierne il senso , di certo , pur avvertendo tra le righe una forte carica emozionale, mi avviene senza alcun pudore la sensazione di caos. Quasi un voler celare pur scrivendo. O forse proprio scrivendo, voler celar qualcosa. Ripeto è una sensazione che mi disturba perchè raramente avverto questa sensazione in una poesia che pure intuisco, a pelle, come  " VISSUTA " . Che ne dite ?! Mi posso permettere di chiedervi numi ? n sorriso.

Offline Zima

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #70 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:10:40 »
caro Stefano, probabilmente hai usato la parola giusta, o forse sarebbe stato meglio dire TORMENTO!

non ho scelto questo scritto con intenti critici, ma mi è saltata naturalmente agli occhi e soprattutto al cuore per la carica emotiva che contiene e che esplode nelle parole. è un tormento che si avviluppa su se stesso, in un vortice folle che pare non avere senso eppure contiene, a mio parere, l'innato senso dell'amore e della vita.

dice, nei primi versi:

T'avrei lavato i piedi
oppure mi sarei fatta altissima


come per dire: tutto avrei fatto per te, qualunque cosa, sarei stata sguattera o regina, infinito o infinitesimo frammento del tutto

poi dice

la sorte di sapere che creatura
va a mollare che nuca che capelli
va a impigliare, la sorte di ricevere; amore
ti avrei dato la sorte di sorreggere,


e ancora

perché esiste una Veste
di Pace se su questi soffitti si segna
il decoro invidiato: poi che mossa un'impronta si smodi
ad otto tentacoli poi che ne escano le torture.


proprio per dire tutto e l'opposto di tutto, così come è il sentimento che ci affolla quando amiamo, così come ci prende e ci lascia e ci conduce in un turbine.
in questo vortice, in questo turbinio di pensieri io sono caduta leggendo e ancora ne sto indagando i sensi, per scoprire i vari riferimenti che, come si deduce, sono parte integrante della poesia di questa autrice. ma... la mia cultura non è abbastanza vasta e perciò mi piacerebbe che qualcuno mi aiutasse.

certamente, come tutto il resto, è una poesia e un genere che può piacere o non piacere, e non è un problema, fino a che non si sconfini in diatribe ideologiche, politiche o morali.
tengo poi a ricordarvi che chiunque può proporre poesie e autori a piacimento.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Webmaster

Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #71 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:42:32 »
Canto della mia nudità

Guardami: sono nuda. Dall'inquieto
languore della mia capigliatura
alla tensione snella del mio piede
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color d'avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
palpito azzurro sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
è la curva dei fianchi, ma i ginocchi
e le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra, starò,
quando la morte mi avrà chiamato.


Facendo seguito alla poesia ed alla poetessa citata da Zima, ed alla non-storia della poesia italiana, propongo questa. Chissà se riuscite a scovare, dal dimenticatoio della poesia, il suo nome e trovare qualcosa della sua vita. Dico solo che si tratta di una poetessa, una figura molto interessante, e che l'ha scritta a 17 anni.
« Ultima modifica: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:48:53 da Luigi Webmaster »

cipreacalend

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #72 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:49:42 »
la cosa che mi ha colpita maggiormente, leggendo la poesia di Claudia Ruggeri,  è la molteplicità di sensazioni che se ne riacavano: di grande impatto emozionale e al contempo  "scenica", teatrale,  un linguaggio colto e nello stesso tempo moderno, accattivante, raffinato e poi le immagini che parlano d'amore, ma quale amore, quello verginale di una sposa barocca, quello di Maddalena, o di una donna la cui "sorte", il destino sembra così sfuggente e pieno di tormento. Ci sono parecchi riferimenti biblici, come a ripercorrere un calvario personale, doloroso e intenso e nello stesso tempo ricco di sfaccettature e forza d'amore... è davvero stupenda ed emozionante

giannipoeta

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #73 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:53:46 »
stamattina...
sono rimasta folgorata! :o

senza aggiungere parole, almeno per ora, alla nota biografica che riporterò in basso, vorrei farvi conoscere una persona ed una sua poesia:


LAMENTO DELLA SPOSA BAROCCA (OCTAPUS)


T'avrei lavato i piedi
oppure mi sarei fatta altissima
come i soffitti scavalcati di cieli
come voce in voce si sconquassa
tornando folle ed organando a schiere
come si leva assalto e candore demente
alla colonna che porta la corolla e la maledizione
di Gabriele, che porta un canto ed un profilo
che cade, se scattano vele in mille luoghi
- sentite ruvide come cadono -; anche solo
un Luglio, un insetto che infesta la sala,
solo un assetto, un raduno di teste
e di cosce (la manovra, si sa, della balera),
e la sorte di sapere che creatura
va a mollare che nuca che capelli
va a impigliare, la sorte di ricevere; amore
ti avrei dato la sorte di sorreggere,
perché alla scadenza delle venti
due danze avrei adorato trenta
tre fuochi, perché esiste una Veste
di Pace se su questi soffitti si segna
il decoro invidiato: poi che mossa un'impronta si smodi
ad otto tentacoli poi che ne escano le torture.






Certo leggere questa poesia è veramente un tormento
Si intuisce tutto il lato emotivo che si incanala verso sensazioni di abbandono e di prontezza nel fare come se volesse sdoppiarsi e rendere il suo dare, dire in doppia veste.
L'autrice con sensazionale espressione si esibisce in versi che veramente lasciano sbalorditi per la loro bellezza pur nella loro complessità interiore.
Leggere questi versi sono da stimolo a capire veramente dal di dentro le capacità intuitive dell'autrice che ha dimostrato ( lasciando ai posteri) segni di alto valore poetico.

un saluto
Giovanni

giannipoeta

  • Visitatore
Re: riprendiamoci la poesia (sit in tra le rime)
« Risposta #74 il: Mercoledì 27 Maggio 2009, 22:58:57 »
Canto della mia nudità

Guardami: sono nuda. Dall'inquieto
languore della mia capigliatura
alla tensione snella del mio piede
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color d'avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
palpito azzurro sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre. Incerta
è la curva dei fianchi, ma i ginocchi
e le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m'inarco nuda, nel nitore
del bagno bianco e m'inarcherò nuda
domani sopra un letto, se qualcuno
mi prenderà. E un giorno nuda, sola,
stesa supina sotto troppa terra, starò,
quando la morte mi avrà chiamato.


Facendo seguito alla poesia ed alla poetessa citata da Zima, ed alla non-storia della poesia italiana, propongo questa. Chissà se riuscite a scovare, dal dimenticatoio della poesia, il suo nome e trovare qualcosa della sua vita. Dico solo che si tratta di una poetessa, una figura molto interessante, e che l'ha scritta a 17 anni.

C'è da scoprire molto su questa autrice " Antonia Pozzi" una cultura nascosta nei meandri della poesia e questa da te postata Luigi ne è una testimonianza.
Consiglio un'ampia ricerca

un saluto
Giovanni