Argomento interessantissimo...davanti a cui in questo momento mettendomelo di fronte mi sento come piccola piccola...talmente è vasto e difficile da esplorare. Ma insieme ce la possiamo fare
Al momento rispondo sulle considerazioni fatte al primo post da Zima, altrimenti metto troppa carne al fuoco, poi magari ci ritorno
Le poesie di Pessoa riportate sono davvero interessanti e anche io ne ero rimasta colpita leggendole la prima volta, soprattutto dalla prima strofa della prima.
Secondo me non si può parlare di fingere, almeno non in un'accezione negativa.
Mi spiego meglio: l'arte non è cronaca, non deve riportare fedelmente degli accadimenti, che siano esteriori o interiori.
L'immaginazione, anzi, ne fa parte. Io credo che un poeta, un artista, attinga sempre alla sua sfera emotiva, sentimentale, che coincide con quella di ogni essere umano. Per dirla con altre parole, parla un alfabeto universale.
Per esperienza (e non so quanto questo possa contare, non essendo io una poetessa
) posso dire che: molte volte scrivo sulle ali dell'immaginazione, ma i sentimenti a cui bene o male cerco di dare forma fanno comunque parte di me -in modo più o meno conscio- (e come essere umano e come frutto della mia storia personale), e possono scegliere una veste piuttosto che un'altra, che li trasfiguri, li trascenda...non lo vedo come un limite ma come linfa.
Platone diceva che l'arte è la più lontana dalla verità perchè è immagine di immagini, imitazione di imitazione. Aristotele invece sosteneva un primato della poesia sulla storia, perchè quest'ultima descrive fatti realmente accaduti, il poeta invece fatti che possono accadere, mediante il verosimile. Quindi la poesia rappresenta l'universale, la storia invece si limita al particolare. Nonostante io adori Platone su questo punto sono più d'accordo con Aristotele
E, secondo me, il verosimile è sempre vero. Almeno, io non sono mai riuscita a dire di una poesia che fosse "falsa". Si può dire che sia bella o brutta, che ci rappresenta o meno...quindi non è forse un criterio applicabile all'arte...e dunque in fin dei conti la questione non avrebbe ragion d'essere...