chiaretta cara, tu mi fai troppi complimenti che non hanno ragion d'essere.
la mia versione è per l'appunto "mia"... lo diventa per l'interpretazione che io ho dato alle tue parole, per questo non può collimare perfettamente con la tua! ehehehehe
ti dirò cosa ho letto nel tuo testo: una partenza, un addio ad un rapporto importante del quale, i bei ricordi dei momenti vissuti, pur se passati ti rimangono addosso, cuciti... per l'appunto! di fronte a te lo scenario "drammatico" del saluto, che si rappresenta nell'oscurità fonda della notte senza stelle, angosciante come può esserlo un pozzo "fagocitatutto"... ci ho visto un addio che si apre su se stesso (nella O) inghiottendo anche la notte e i tuoi passi ormai solitari, insieme alla stazione.
in base a qst interpretazione, come ti dicevo, alcune immagini mi sono venute spontanee.
nel parlare di passi e di vertigine di notte, ti ho immaginato, un passo dopo l'altro, in preda ad una vertigine, così nasce l'immagine del filo, suggeritami anche da quel "congiungermi" che usi nella seconda versione: tu funambula delle tue paure, sul filo che dai soli del ricordo ti conduce alla notte.
per l'ultima parte, con quella O che si spalanca in vOragine (vedi come anche in qst parola si ritrova il suono, l'apertura e l'immagine del tuo pozzo) la parola Addio si trova implicitamente in congiunzione con l'immagine dell'oscurità della notte di cui sopra.
in questo senso ho pensato che tutto tornasse, in fin dei conti e che specificare ancora pozzo profondo come la notte fosse proprio inutile.
che il pozzo è profondo, si sa già...di solito, così come il parallelo con la notte (profonda e scura) è un po' scontato.
in ogni caso, la scelta delle parole, del suono e dei significati è estremente soggettiva e, infatti, di un testo poetico si possono dare moltissime interpretazioni, alcune vicine, altre lontanissime dal messaggio originario dell'autore.
quello che mi interessava, in qst sede, era proprio sperimentare, ciascuno secondo la propria sensibilità, un adattamento del testo a seconda dell'interpretazione, esplicitando i percorsi logici che ci hanno condotto alla scelta.