Anfra, citare una poesia nel forum intenerisce sempre il cuore. Gli altri che la leggono sono autori di poesie, quindi come minimo si immedesimano nell'autore, e per un autore la propria poesia è sempre bella e commovente. Senza offesa, "ogni scarrafone è bello a mamma sua", come dice il proverbio napoletano.
I redattori però non leggono come autori di poesia, ma come lettori, e come lettori hanno altre esigenze rispetto all'autore che, avendo già nel cervello il significato che voleva esprimere, lo riconosce nella propria poesia. I redattori leggono la poesia come la leggerebbe un lettore del sito, un amante della poesia, curioso, ma comunque all'oscuro di cosa pensavi, cosa provavi, cosa volevi dire e quale immagine tu avessi in mente quando l'hai scritta.
Proviamo a leggerla. Nella frase "Spogliare le nudi vesti / cadere simultaneamente / con il vento" uno legge il verbo "Spogliare" e si immagina che vi sia un soggetto di un verbo e che questo soggetto sia una persona che si spoglia delle nude (nel senso di semplici?) vesti. Poi legge "cadere" e nulla gli ha fatto capire che c'è stato un cambiamento, quindi presume che il soggetto sia la stessa persona che, spogliata, cade simultaneamente alle proprie vesti. Ma forse sono le vesti che cadono simultaneamente e la persona rimane in piedi? Nasce un dubbio.
"scorrere lentamente, / assaporare il sapore di labbra salate / asciurgarsi sotto i rami". Cosa scorre, a questo punto, le vesti o la persona? Perché sembrano le vesti (sospinte dal vento?), ma poi come farebbero ad "assaporare" se sono vesti? Allora quella che scorre è la persona. Cosa vuol dire "scorre", che scivola? Ma allora se scivola era la persona che era caduta simultaneamente alle vesti, ora sta a terra e scivola ed assapora le labbra salate. Ok, sembra capire.
Un momento, le labbra salate di chi? Non c'è un'altra persona, quindi le labbra sono quelle della stessa persona, sono le sue labbra. E perché salate? Siamo forse in riva al mare, sulla spiaggia? Però nulla ci faceva intendere che fossimo sulla spiaggia. Anzi, dopo si dice che le labbra si asciugano "sotto i rami", quindi niente spiaggia.
Allora perché le labbra sono salate? Ha mangiato dei cracker? Delle noccioline salate? Bah.
"asciurgarsi" probabilmente è un banale errore dovuto a disattenzione, anche se ci piacerebbe che gli autori avessero abbastanza stima delle proprie poesie da scrivere con attenzione, oppure almeno rileggerle e correggerle.
"Essere la terra sotto i tuoi piedi". "tuoi"? Di chi? Quelli della persona? Non c'è un altro soggetto, quindi sono i "suoi" piedi, non i "tuoi".
No, "che t'invade il cuore / t'insanisce d'amore, ti riempi", si ripete il "tu" per ben tre volte, quindi c'è un'altra persona! E chi è? La persona amata che sta lì in piedi a vedere il protagonista che si spoglia e poi striscia per terra?
Ah, ecco, forse le labbra sono salate perché il protagonista ha pianto! Ma poteva pure dircelo, l'autrice, senza farci arrivare alla fine ad indovinarlo. E poteva pure spiegarci chi sia questa seconda persona che sta in piedi senza fare nulla se non "insanirsi", qualunque cosa voglia dire questa parola inventata, il cuore d'amore.
Bello. Quindi il significato è che per farsi amare bisogna piangere, quindi denudarsi delle nude vesti e strisciare davanti alla persona amata, che a questo punto le si riempie il cuore d'amore (ma non muove un muscolo per tirarti su, né ti aiuta a rialzarti, semplicemente ti guarda e si insanisce il cuore). Beh, un po' stronza, questa persona amata!
Oppure no? Forse non c'è una seconda persona. Anfra non ci da né un indizio pro né uno contro. Solo cambia tempo e persona del verbo, ma non scrive un soggetto nemmeno a pregarla in ginocchio. Quindi chissà?
Forse è la stessa persona che si è spogliata, buttata a terra, che è scivolata sotto i rami, che ora s'insanisce il cuore d'amore? No. Anfra dice "essere la terra sotto i tuoi piedi". La frase ricorda un po' un turista che chieda "volere andare San Pietro", ma di sicuro una persona che striscia non può avere la terra sotto i piedi. Quindinon si tratta della stessa persona, allora c'è veramente una seconda persona, la persona amata, che guarda la scena.
A meno che, tornando al secondo verso, ciò che cade simultaneamente alle vesti siano le vesti stesse e che la persona sia invece rimasta in piedi, nuda e con le labbra salate, sotto i rami, e che adesso abbia la terra sotto i piedi. Ma perché allora, se si tratta della stessa persona, si passa dal verbo all'infinito alla seconda persona singolare? No, non può essere la stessa unica persona, altrimenti Anfra avrebbe continuato con il verbo all'infinito. Se passa alla seconda persona presente, vuol dire che è presente una seconda persona, visto che la poesia è scritta da una persona che scrive in italiano e non da un turista russo con la macchina fotografica al collo.
Ma allora chi cavolo è 'sta seconda persona? Chi o cosa è che cade e poi striscia? Perché le labbra sono salate? Chi è che sta a guardare questa scena? Ah, forse è l'autrice stessa che ci racconta di quando stava passeggiando in un bosco ed ha visto un tipo che si stava spogliando, che poi si è buttato e rotolato a terra, e così Anfra si è sentita invadere il cuore d'amore per questo povero derelitto che si denuda e striscia nei boschi. Speriamo che Anfra abbia chiamato il 118, perché evidentemente non è che questo stava molto bene.
Anfra, credimi, in italiano le declinazioni dei verbi ed i soggetti hanno la funzione di far capire ciò che si scrive. Se le usi e li cambi a caso e senza nessuna ragione, quello che ottieni è che non si capisce di chi o di cosa si stia leggendo.