No, alessio! A me non piacerebbe vivere senza limiti di tempo, questo smorzerebbe il mio entusiasmo nel vagabondare in questa mia corta (rispetto alla storia) aspettativa di vita.
Non so quando, ma so che un giorno questo mio corpo biologico cesserà di funzionare, allora penso alla gioia di vivere giorno per giorno, in questo mondo dove ho ancora infinite nozioni da apprendere. Credo che la mia sia di fatto "infinita", nel senso che nessuno, neppure io, ne ha misurato la durata quindi la fine, per questo non c'è un termine e quindi posso definirla infinita, ma non posso definirla "senza fine", perché so che prima o poi detta vita avrà un epilogo.
In proposito mi tornano alla mente le parole scritte da Hermann Hesse su quella che per me è la più bella opera dedicata all'amicizia che l'umanità abbia finora conosciuto "Narciso e Boccadoro":
"Forse, pensò, la radice di ogni arte, e fors'anche di ogni spirito, è la paura della morte. Noi la temiamo, abbiamo orrore della caducità, vediamo con tristezza i fiori appassire e le foglie cadere e sentiamo nel nostro cuore la certezza che anche noi siamo caduchi e presto avvizziremo. Se dunque come artisti creiamo figure o come pensatori cerchiamo leggi e formuliamo pensieri, lo facciamo per salvare qualche cosa della grande danza macabra, per stabilire qualche cosa che abbia la durata più lunga di noi stessi."
Quanti oggetti, libri, diari abbiamo nelle nostre case che ci parlano delle persone scomparse da anni, da secoli o da millenni, non sono forse queste prove di una certa immortalità?
Scrivendo e creando pensieri anche noi intimamente forse cerchiamo questa possibilità, l'idea di non essere dimenticati, qualche cosa che ci faccia sopravvivere alla morte, in senso spirituale, certo. Che senso avrebbe vivere senza limiti di tempo? Sopravvivere ai nostri figli, ai nostri amici, a tutti quelli che ci circondano sarebbe una cosa disumana per me. Credo che la strada migliore sia dare un valore al "tempo" della nostra vita, io personalmente non ho rimpianti nel passato, ciò che ho fatto lo riferei nel bene e nel male, perché ciò ha creato il mio presente e sarà parte del mio indefinito futuro.
Riproverei i dolori lancinanti che ho passato, perché così facendo godrei delle gioie che ho provato. Vi sono farfalle che vivono un solo giorno, nel giro di poche ore si sviluppa la meraviglia della vita, il tempo è solo una convenzione, uno spazio dimensionale senza senso. Vivere dodici ore o mille anni, dove è la differenza? Magari nell'intensità di quelle dodici ore di vita sono condensate le sensazioni di mille anni, chi lo sa?