... La Verità è nel mezzo della realtà, perché costituisce la ragione d'essere centrale della realtà. In altre parole il suo Principio, e tutti i punti che si trovano sulla sua irradiata circonferenza, a loro volta sono "veri", quando siano visti nella loro relazione col Centro che li determina e che costituisce, nello stesso istante sovratemporale, sia la loro origine che la loro finalità d’essere, entrambi aspetti di quell'Unità immobile, simbolo manifestato dell’Assoluto, che è l'asse attorno al quale ruota il vortice dell'esistenza. La menzogna, invece, nega il Centro e non si relaziona con Lui, e la difficoltà a essere riconosciuta e scoperta è in relazione al suo grado di sofisticazione che dipende dalla sua vicinanza allo stesso Centro da lei negato. Centro il quale, a sua volta, conferisce alla menzogna il suo proprio grado di verità e quindi anche di realtà. Nel senso che vuole la menzogna essere una “vera” falsità. In definitiva la menzogna è il rifugio della contraddizione ai principi universali che legiferano la realtà relativa e che sono l’emanazione più vicina alla centralità del Mistero dell’Assoluto.
È importante notare che l’entrata nella spira, che delimita un piano qualsiasi della spirale dell’esistenza, appartiene anche all’uscita della spira che la precede, mentre la porzione della spira che si trova all’uscita dal piano è in comune con la spira che segue. L’inizio della spira è la nascita, la fine della spira è la morte. Entrambe queste porzioni di spira non stanno completamente sul piano che da loro è delimitato. Questo significa che la morte in uno stato è la nascita su un altro stato contiguo e diverso. Essendo questa nascita una porzione di spira che non appartiene del tutto alla spira che l’accoglierà, ne deriva che la nascita sfugge alla volontà dell’essere che nasce, il quale non ha la facoltà di decidere se e quando e dove nascere, mentre la morte, pur essendo, in questo continuo movimento, inevitabile all’interno del movimento, potrà, per inversione analogica… rientrare nella facoltà individuale della decisione personale della sua messa in atto. L’inversione analogica è la possibilità data dal fatto che il riflesso di ogni cosa è capovolto come l’immagine che si guarda allo specchio. Così il sotto è come il sopra capovolto, il relativo come l’inversione del suo Principio ma, poiché è contenuto in questo suo Principio… non è in opposizione a Lui, ma solo il Suo mezzo d’espressione, mentre l’Assoluto è rappresentato, nel relativo, dal Centro che è la via di mezzo immobile dell’equilibrio.