Autore Topic: L'Islam e le donne  (Letto 9674 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Stefano Toschi

Re: L'Islam e le donne
« Risposta #105 il: Martedì 14 Aprile 2009, 22:53:44 »
Non cominciare a confonere le carte in tavola, per me uno che ha "fede" crede in qualche cosa di esteno, tipo un Dio (che per me non esiste), in nome del quale fa cose indescrivibili, tipo violenta la moglie o considera "malati" gli omosessuali ( ho fatto un esempio di Islam e di Cristianesimo).
Avere fede in me stesso è contare su me stesso. Non confondere le carte in tavola! Che lì sono maestro io.

Invece fede significa proprio fiducia. Io credo sia impossibile non avere fede, è coessenziale all’uomo e probabilmente anche agli animali superiori. La fede è una delle esperienze più fondamentali ed autentiche, ed è alla base della possibilità di una vita associata.
Poi ognuno ha fede in ciò che crede…
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

vajmax

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #106 il: Mercoledì 15 Aprile 2009, 09:58:56 »
I Veda sono sacre scritture che derivano dall'Ispirazione, diretta e immediata, e non hanno nulla in comune con le filosofie, né con la fede, perché è Conoscenza pura. Le scritture Vediche sono una delle forme che la metafisica adotta per esprimere l'esprimibile delle conseguenze dei principi universali, così come è per il Taoismo e anche per il Cristianesimo o l'Ebraismo o il Buddhismo o il Jainismo o l'Islamismo ed anche per l'Avesta di Zoroastro. Quando in una forma di espressione della dottrina unica metafisica si inserisce una componente sentimentale, questa si muta in una religione e deve rivolgersi alla fede, perché si dedicherà alla moltitudine degli individui per i quali sono assenti le qualificazioni che consentirebbero la possibilità di apertura della comunicazione interiore col Centro, non relativo, di sé. In questo ordine non hanno peso nemmeno i miracoli diversi da quello che è rappresentato dalla possibilità che l'intelligenza individuale si apra a quella universale. Apertura che non dipende dalla volontà umana né dallo studio delle dottrine, di qualsiasi natura esse siano.

Offline Stefano Toschi

Re: L'Islam e le donne
« Risposta #107 il: Mercoledì 15 Aprile 2009, 12:40:18 »
Mi autocito:
...come questo autore egli tende a sottrarre le sue argomentazioni ad una dimensione filosofica per attribuirle quella di una conoscenza superiore...
c.v.d.
Si tratta sostanzialmente di un dogma, come tale creduto per fede anche se il dogma stesso afferma di essere una dottrina superiore alla fede (una gnosi).
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

vajmax

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #108 il: Mercoledì 15 Aprile 2009, 14:49:50 »
Un dogma è stabilito dagli uomini, è una convenzione di fede e un atto di forza, mentre il Mistero è Libertà assoluta e non discutibile, perché tutti coloro che sono in grado di vederla e poi cercare di viverla, vedono gli stessi principi universali. Tante sono le fedi che devono però, necessariamente, rivolgersi all'unica verità, la stessa che è possibile guardare, a volte vedere, quasi mai vivere, ma non certo inventare.

cipreacalend

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #109 il: Mercoledì 15 Aprile 2009, 17:23:53 »
 ;D... interessante topic... se ho capito bene... dall'Islam e le donne, tema discusso con competenza maschile, si è arrivati a parlare di filosofie e misteri, di fede e verità... ::)
 ... o sbaglio? :o ;D :D

ehmm... scusate, continuate pure... ::)

vajmax

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #110 il: Mercoledì 15 Aprile 2009, 17:59:16 »
L'intelligenza non ha sesso.
Se in matematica si deve risolvere un problema è d'obbligo, oltre all'avere gli elementi necessari alla sua risoluzione, avere anche chiari i principi del calcolo. Allo stesso modo, se si vuole chiarire una questione come quella della posizione della donna negli ambiti individuali, sociali e religiosi, rispetto a quella dell'uomo, occorre partire da principi che non siano relegati all'ordine emozionale. Quando non si hanno principi stabili e incontrovertibili, come quelli che legiferano la manifestazione dell'esistenza, le questioni sollevate si ridurranno a essere confinate in questioni di forza fisica o nella vana agitazione sentimentale, oppure nei credo personali i quali, in quanto fiduciosi rilassamenti, di solito escludono l'intelletto. Naturalmente non mi riferisco alle visioni illuministe della realtà, ristrette alla concezione materialista di una ragione cieca, che si accontenta di credersi la sollevazione di una ex scimmia che ha deciso di uscire dalla propria condizione per dedicarsi alla scrittura della Divina Commedia.

arostàzazzà

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #111 il: Mercoledì 15 Aprile 2009, 19:38:10 »
La cosa che mi lascia alquanto perplesso nella piega che ha assunto il topic, è questa sorta di visione manicheista-filosofica del problema. Un dualismo che vorrebbe relegare l'originario tema, di natura politico-religiosa, ad una sorta di compendio sulla dimostrabilità dell'indimostrabile, basata su una pseudo adduzione scientifica che si cerca di avallare (inopportunamente) con l'incontrovertibilità dei principi matematici.
Purtroppo quando si parla di filosofia si è esattamente agli antipodi della matematica, essendo inconfutabile che ogni teoria filosofica ammette anche il suo opposto,mentre è risaputo che la matematica non è, generalmente, una opinione.
Mi si conceda, dunque, la pelle d'oca quando si asserisce, che la matematica ha bisogno di aver chiari i principi del calcolo e lo studio della condizione femminile (dal punto di vista filosofico) "deve partire da principi che non siano relegati all'ordine emozionale".
Come se lo studio di alcuni fenomeni debba necessariamente avere la dicotomia filosofia - emozioni.
Ci sono una numerosità di elementi e di sfumature che contribuiscono alla determinazione di realtà sociali che sicuramente trovano implicazioni filosofiche, ma non necessariamente vedono nella filosofia l'unico punto di approccio al problema.
In estrema sintesi, mi pare si stiano adducendo tesi puramente concettuali dove di concettuale c'è ben poco.
Forse è auspicabile un cambio di punto d'osservazione, riconducendo il discorso su "Islam e donne" inteso come "politica e sociale". Se non siamo in grado di affrontare il tema in maniera razionale (intendo senza troppi fronzoli che, a mio avviso, rappresentano solo una masturbazione mentale ed una sorta di  dimostrazione di sapere enciclopedico), beh! allora meglio dichiarare apertamente che delle donne e dell'Islam ce ne fotte poco.

Perdonate la franchezza e l'esposizione poco intellettuale  ;D

« Ultima modifica: Mercoledì 15 Aprile 2009, 19:45:54 da Vega »

vajmax

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #112 il: Giovedì 16 Aprile 2009, 09:38:11 »
Non si preoccupi, il signor Vega, del garbo nella sua esposizione, perché non è alla sua volgarità che si devono rivolgere le critiche, quanto all'incomprensione di fondo che la motiva. Non è riuscito nemmeno a capire che la dottrina metafisica si rivolge sempre a un principio unico che si divide in polarità che stanno tra loro in un'apparentemente inconciliabile opposizione la quale, su un piano più elevato di osservazione, diverrà una complementarità che è destinata a risolversi nel principio dal quale la divisione si è allontanata inizialmente, nel processo che ha stabilito la propria manifestazione relativa. Tutte le dottrine aventi un unico principio che costituisce la prima affermazione dell'Assoluto si dicono, per le ragioni appena esposte: "Non duali". Ciò che, a torto o a ragione, viene attribuito ai Manichei è l'esatto contrario: essi, o chi per loro, negavano sia L'Assoluto che il Principio unico che da Quello deriva, e si fermavano all'osservazione dei fenomeni, esteriori e relativi, che sono con evidenza sotto agli occhi di tutti e che si manifestano nella ciclicità della danza di dicotomie che si alternano, senza avere un apparente senso, dato che l'obiettivo di quella alternanza non può essere altro che l'unità. La disamina di Vega, daltronde, non pretendeva di essere altro che una volgare espressione di un razzismo esclusivista tipico degli egoisti che pensano, oltre che aver capito la vita, anche di essere superiori e più intelligenti della vita stessa. Che faranno questi individui quando la loro figlia si innamorerà di un ragazzo di fede islamica e gli chiederà di conoscerlo? Proverà a capirne la natura e suoi i reali valori e principi, come si fa con un qualsiasi ragazzo bianco, o lo sprangherà con la sua mazza da superuomo che usa anche per giocare a golf? Ai posteri e ai dottori di una sala rianimazione la facile sentenza...

Offline Paolo Ursaia

Re: L'Islam e le donne
« Risposta #113 il: Giovedì 16 Aprile 2009, 09:57:48 »
Ai posteri e ai dottori di una sala rianimazione la facile sentenza...

   Mi sento chiamato in causa...non come appartenente ai poteri...ma, come sapete (quasi) tutti, come dottore di rianimazione... ;D ;D
  Il titolo della discussione è, non dimentichiamolo, "L'Islam e le donne"...la discussione vera è terminata da tempo. Adesso, stiamo discutendo di altro. Non entro più nel merito, come promesso. Mi limito a dire che sarebbe il caso di aprire un altro post, magari dal titolo "Metafisica e d'intorni"...si potrebbe ricominciare lì, in un luogo più consono, questa discussione...magari senza darsi reciproche patenti di imbecillità. Vi sauto
 
Cunctando restituit

vajmax

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #114 il: Giovedì 16 Aprile 2009, 12:15:27 »
Come ho già detto, questi interventi non sono affatto privi di importanti legami con l'argomento iniziale del topic, non più, almeno, di quelli che legano il curaro al curare. E questo intimo collegamento la professionalità del Dottor Paolo non potrà ignorare, perché è il suo conoscerne gli effetti che gli consente di dosarlo.  ;D

arostàzazzà

  • Visitatore
Re: L'Islam e le donne
« Risposta #115 il: Giovedì 16 Aprile 2009, 13:04:45 »
...
La disamina di Vega, daltronde, non pretendeva di essere altro che una volgare espressione di un razzismo esclusivista tipico degli egoisti che pensano, oltre che aver capito la vita, anche di essere superiori e più intelligenti della vita stessa. Che faranno questi individui quando la loro figlia si innamorerà di un ragazzo di fede islamica e gli chiederà di conoscerlo? Proverà a capirne la natura e suoi i reali valori e principi, come si fa con un qualsiasi ragazzo bianco, o lo sprangherà con la sua mazza da superuomo che usa anche per giocare a golf? Ai posteri e ai dottori di una sala rianimazione la facile sentenza...



Leggendo questa risposta che definire "insipida" è dire poco, mi si torcono le budella o volendo usare un tono più signorile : mi girano le balle.
Non volendoarrivare a dare dell'idiota al sig. Vajmax, mi limito a fargli notare che non mi sembra di avere mai utilizzato toni razzisti, che peraltro esulano sia dalla mia educazione morale sia dalle mie concezioni politiche della società.
Vorrei anche fargli notare che cercare di attirare l'attenzione su di sé manipolando le idee altrui come meglio gli pare, non fa che denotare una scarsa educazione ed una assoluta mancanza di rispetto per l'altrui pensiero. E' in base a questo che mi limito semplicemente a lasciar perdere e a non fornirgli un alibi per continuare a indirizzare questo topic secondo i suoi fini dimostrando ancora una volta lo scarso interesse per le idee altrui.
Mi scuso con l'autore del post, ho provato a reindirizzarlo  secondo l'idea che mi sembrava quelladi chi lo aveva iniziato, ma con gente del genere meglio desistere.
Come già detto, non gli do dell'idiota perchè non voglio offendere nessuno, anche se sarei fortemente tentato.

P.S. Non è escluso che se si rivolge ancora a me potrei direttamente mandarlo "da qualche parte"

Offline Webmaster

Re: L'Islam e le donne
« Risposta #116 il: Giovedì 16 Aprile 2009, 13:21:36 »
Come dice Paolo "...la discussione vera è terminata da tempo."

E sinceramente quando da esterno alla discussione arrivo e leggo questi interventi che si attaccano l'uno all'altro in modo cosi autoreferenziale, l'impressione e la domanda che mi faccio è se non si tratti della stessa persona che si attacca con due nick diversi e fa polemica con se stesso, perché quando si arriva ad un certo punto la polemica diventa così sterile da risultare inutile e senza significato.

Peccato, perché la discussione aveva orizzonti affascinanti, ad esempio come questa questione viene inquadrata in "Neve" di Orhan Pamuk nell'ambito dei rapporti fra cultura occidentale e orientale e nei rapporti fra società e cultura.
Peccato che troppo spesso si rinuncia a capire ed a discutere per mettersi solo a polemizzare.
« Ultima modifica: Giovedì 16 Aprile 2009, 13:23:57 da Luigi Webmaster »