Innanzi tutto devo dire che la redazione non ha “lanciato il sasso e nascosto la mano”. Leggiamo e teniamo in considerazione quello che suggerite ed osservate, e cerchiamo anche di applicarlo.
Nei giorni scorsi abbiamo testato una modifica, per alcuni giorni è stata vista solo dal “lato redazione”, cioè come i redattori vedono il sito, e solo per qualche ora anche dal “lato pubblico”. Ci è sembrato che avesse dei pro ma anche dei contro ed abbiamo preferito tornare rapidamente alla vecchia impostazione, tanto che molti di voi non avranno neppure vista la modifica fatta di sabato mattina.
Le modifiche non sono semplici. Spesso richiedono anche un certo lavoro di preparazione, di pagine, l’effettuazione di test, contando anche sull’aiuto di qualche autore che li sperimenta, duplicazioni di dati per fare i test, eccetera...
Ora stiamo preparando un’altra modifica, che vedremo “lato redazione” in settimana. Ovviamente prima di mettere in pubblico una nuova versione dobbiamo essere sicuri che funzioni, che non abbia problemi e che corrisponda a quanto vogliamo.
Fatta questa premessa, vorrei che non vi scannaste troppo su questo argomento, perché vedo che qualcuno lo sta ideologizzando troppo, ricorrendo a categorie che qui sinceramente sono fuori luogo.
Dato per scontato che comunque ci deve essere un intervento da parte del sito verso gli autori, mi pare che un vostro dissidio consista nel come deve comportarsi un autore. Io la vedo in modo molto simile a come debba comportarsi nella vita comune.
Primo aspetto: come siete voi.
Ormai il web è diventato la vita comune, non solo non se ne discosta molto, ma è anche parte di come il mondo ci vede, come persona. Spesso noi interagiamo con il mondo ed il mondo interagisce con noi attraverso il web. Soprattutto a causa del fatto che nel web ci sono le interrelazioni fra siti, i motori di ricerca, ecc..., tutto è legato, il vostro blog, la vostra mail, quello che fate su Scrivere o su altri siti... tutto va a comporre quello che siete voi. Chiunque in un qualunque modo verrà in relazione con voi nel web (ed anche nella vita comune) è probabile che consideri anche come siete in Scrivere.
Quando si deve andare in un ristorante nuovo, un ufficio, trovare un servizio, tutti noi ricorriamo al web, facendo ricerche, vedendo mappe. Rendetevi conto che succede anche con le persone. Molti, quando conoscono od entrano in contatto con una persona nuova, fanno ricerche sul web per saperne di più. Come si può trovare non solo l’indirizzo, ma anche la foto della strada, le foto dell’interno e le recensioni dei clienti di praticamente tutti i ristoranti, ormai si possono sapere molte cose di una persona dal web. Sia nel lavoro che nella vita di relazione. Se conoscete qualcuno sul lavoro od in un wine bar, si cercano sul web le sue tracce, cosa ha detto, cosa ha scritto, cosa ha fatto.
Quindi il web, ed il sito Scrivere, ormai fanno parte di quello che siete. Non solo le vostre parole, ma anche le parole che appaiono accanto alle vostre. Una persona che ha interesse a conoscervi non leggerà solo le vostre poesie, ma anche quelle che le stanno intorno, il contesto in cui pubblicate le vostre poesie conta non quanto ma quasi quanto le vostre poesie.
Vi dovrebbe quindi importare molto della qualità delle poesie di Scrivere, perché l’immagine globale che da il sito rientra anche come componente della vostra immagine. Il sito è una finestra attraverso cui vi fate vedere dal mondo: siete sicuri che non vi importa nulla di come vi fate vedere attraverso la finestra? Anche se vi sentite protetti da un nick name (ma è una illusione) stendereste proprio tutti i vostri panni fuori di finestra come pubblicate tutte le vostre poesie?
Non si tratta di autocensura, ma di cura di se stessi.
Secondo: come siete nella comunità.
Il sito è una comunità, e quello che manca sempre di più è il senso della comunità. Il ragazzo che mette la propria gigantesca firma sul vagone della metro o sul finestrino dell’autobus, non la metterebbe mai sul muro della propria camera o sulla propria finestra. Perché la metro e l’autobus non sono suoi e la stanza si. Perché non si sente parte di una comunità che possiede sia la metro che l’autobus (il lampione, la strada, il municipio, il cartellone stradale) e quindi essendo di altri è legittimo danneggiarli. Mentre camera sua è camera sua e se la sorella gli prende un CD e glielo rompe, si che si arrabbia. Quando una cosa (un muro, una strada, l’acqua, l’aria) è di tutti viene considerata di nessuno, quindi ne posso fare quello che mi pare ed utilizzarla per anche fino ad esaurirla o rovinarla.
Mi dispiace sempre quando vedo che il sito viene visto da molti autori come un qualcosa “di tutti” da usare, da utilizzare, a disposizione per essere utilizzata, non importa come, basta che sia utilizzata. Se invece la cosa “di tutti” venisse considerata prima di tutto come “la propria”, come era quando le città erano più piccole e le pubblicità ci inducevano di meno ad adattare il mondo ai nostri desideri, ne terrei cura come e quanto camera mia.
Il sito è una comunità, quindi ogni autore dovrebbe evitare di inserirci di tutto, dovrebbe inserire solo quello che vorrebbe vedere in casa sua. E ci terrebbe che gli altri autori inserissero quello che lui vorrebbe a casa sua.
Considerate il sito come una bacheca di sughero appesa in casa vostra vicino all’ingresso. Veramente ci attacchereste tutte le poesie che avete pubblicato? Non ce ne sarebbe qualcuno che avreste evitato di attaccarci? E visto che nella bacheca ci attaccano poesie anche gli altri, siete sicuri che non ve ne frega nulla di quello che gli altri attaccano a casa vostra?
Per terminare, non si tratta di autocensura (limitare le proprie poesie) o di limitazione della libertà (limitare le poesie degli altri), ma di comportarsi nei propri interessi.
A quelli che si sono espressi contro ogni limitazione, anche contro l’auto-limitazione, vorrei chiedere: se il sito fosse una bacheca appesa in casa vostra e stanno per arrivare degli amici a cui tenete, magari uno/una vi interessa particolarmente, lascereste veramente tutte le poesie che ci sono?
NB: però se continuate a litigare invece di discutere, a fare polemiche ed insultarvi fra le righe a vicenda, chiudiamo il topic