La poesia è inserita nella categoria “impressioni”. L’accadimento che ha destato tali impressioni è ben intuibile ed è confermato anche da quanto l’autrice racconta nel suo blog: un lampo nella notte, dopo qualche secondo il tuono ed il brusco risveglio.
Nell’evocare le impressioni suscitate dall’evento, però, sono usate immagini ed espressioni dalla connotazione evidentemente sessuale.
A parte il titolo, notiamo: "serriamo i fiati" che fa pensare alle bocche che si avvicinano, ai respiri che si mischiano, ai baci appassionati; "giaciglio aggrovigliato" che dà l'idea di corpi avvinghiati sul letto; persino "potenza in atto" potrebbe racchiudere un’allusione di tipo sessuale; infine il lampo, noto simbolo fallico, che deflagra nel rombo omnipervasivo del tuono “a squassare le gambe della notte” ("tra le gambe" dice il titolo).
Credo, quindi, si possa affermare che l'archetipo sessuale è servito, in questa poesia, a dare forma alle impressioni ricavate dall'episodio.
Non so se la cosa sia avvenuta in modo cosciente o inconscio, certamente, però, l’autrice, ad un certo punto del lavoro, se ne è, in qualche modo, resa conto, se è vero che aveva pensato, anche, di farne una poesia erotica.
Ma l’idea centrale che pervade questi versi, suggerita dall’esperienza del tuono e del risveglio ed espressa nelle immagini che abbiamo visto, mi pare sia riassunta dal verso “di potenza in atto”.
Si tratta del passaggio dall' “essere in potenza” all' “essere in atto” di aristotelica memoria, concepito come un evento esplosivo, un “big bang”, che mette in parallelo il passaggio dal sonno alla veglia, la genesi del lampo da una differenza di potenziale elettrico tra la terra e certi strati dell'atmosfera, il risolversi del lampo in tuono e l'atto sessuale che ha rivestito della sua forma la poesia.
continua