Qualche giorno fa un’autrice propose un suo testo alla nostra attenzione sul forum… esso parlava del rapporto tra madre e figli, del ruolo del genitore nell’educazione del proprio bambino. Leggendo questa poesia, mi è sembrato come di poter continuare lo stesso discorso, per un bimbo ormai grande e pronto a volare.
È per questo motivo che la posto qui…
Piume arruffate
Si scuotono le piume arruffate
Sul davanzale di casa.
Fremono gli occhi all’impazienza.
E’ tempo di andare dietro al vento,
è ora di lasciare la mano sicura,
conosci la strada.
Ti ho cullato nel sonno dell’innocenza,
consumando speranze.
Il giorno ti porta lontano
Sotto la pioggia dei tuoi anni lucenti.
La gioia annebbia le paure nascoste
E la sera aspetterò ancora,
trepidante, sull’uscio di casa.
Non voglio paragonare questo testo a quello di
Anfra precedentemente trattato, ma farle notare come il sentimento scaturisca forte dalle immagini che Gioanna ha proposto, come il ruolo genitoriale, seppure non esplicitato, si intenda a perfezione e forse addirittura più forte, grazie alla potenza evocativa delle parole utilizzate.
Nel testo si alternano più volte i soggetti, sebbene il punto di vista sia sempre quello della madre, e il sentimento imperante quello dell’amore… non quello dell’autrice nei confronti del proprio figlio, ma quello che, attraverso le sue parole e il suo sentire, diventa globale e valido per qualunque genitore.
la poesia è un inno alla libertà, all’amore, alla crescita individuale. È piena di gioia per questo volo nuovo… si avverte l’ansia dell’attimo in cui, finestre aperte, il proprio figlio aprirà le sue ali per affrontare il mondo, l’impazienza del “piccolo” e allo stesso tempo la tenerezza che sempre riempie lo sguardo di una madre.
“Piume arruffate” come il piumaggio ancora giovane del proprio pulcino,
“davanzale di casa” a sottolineare appartenenza.
Allo stesso tempo voglia di libertà in
“fremono gli occhi all’impazienza”, quella voglia che ogni figlio, in un determinato istante della sua vita sente impellente, attimo improrogabile, per quanto difficile… lasciare la mano sicura rappresenta un passaggio dal nido ai rami di ogni albero nuovo e pieno di insidie, ma ognuno di noi ha già scritta una strada e la conosce, anche se non l’ha mai vista.