Else Lasker-Schüler, la grande poetessa che Gottfried Benn definì "l'incarnazione lirica dell'ebraico e del tedesco in una sola persona", nacque a Elberfeld in Vestfalia nel 1869 e morì a Gerusalemme nel 1945. Errabonda e fantasiosa frequentatrice del mondo artistico-letterario berlinese legato all'espressionismo, da lei trasfigurato in chiave mistico-magica, fu ispiratrice, amica e corrispondente dei massimi esponenti di quell'avanguardia, da Kraus a Benn, da Werfel a Trakl, da Loos a Walden, che sposò. Autrice di drammi e prose, insignita nel 1932 dell'importante Premio Kleist, fu costretta l'anno seguente all'esilio in Svizzera dall'avvento del nazismo.
Dalla quarta di copertina del libro di Else Lasker-Schüler Ballate Ebraiche e altre Poesie ed. Giuntini
L’ultima stella
Il mio argenteo guardare stilla nel vuoto,
Mai presagii che la vita fosse cava.
Sul mio raggio più leggero
Scivolo come su trame d’aria
Il tempo in cerchio, a palla,
Instancabile la danza mai danzò.
Freddo serpente scatta il fiato dei venti,
Colonne di pallidi anelli salgono
E crollano di nuovo.
Che cos’è la silenziosa voglia d’aria,
Questa oscillazione sotto di me,
Quando io mi giro sopra i fianchi del tempo.
Un lieve colore è il mio movimento
Ma mai baciò il fresco albeggiare,
Mai l’esultante fiorire di un mattino me.
Si avvicina il settimo giorno –
E la fine non è ancora creata.
Gocce su gocce finiscono
E si sfregano di nuovo,
Nelle profondità barcollano le acque
E si accalcano là e cadono a terra.
Selvagge, scintillanti ebbre-braccia
Schiumano e si perdono
E come tutto si accalca e si stringe
Nell’ultimo movimento.
Più breve respira il tempo
Nel grembo dei Senzatempo.
Arie vuote strisciano
E non raggiungono la fine,
E un punto diventa la mia danza
Nella cecità.
"Sono nata a Tebe (in Egitto), quando sono venuta al mondo anche a Elberfeld, nella regione del Reno. Fino a undici anni sono andata a scuola, sono diventata Robinson, ho vissuto per cinque anni in Oriente, e da allora vegeto”.
Con questa nota, nel 1920, Else Lasker- Schüler comunicava i fatti più significativi della sua vita a Kurt Pinthus, che l’aveva inclusa in un’antologia di poeti espressionisti. Di vero qui troviamo solo il nome di Elberfeld, dove la poetessa era nata l’11 febbraio 1869, da genitori ebrei. Il resto è invenzione della tristezza.